Transfert
Buonasera,
Ho avuto un colloquio con il mio psichiatra di recente e l ho trovato parecchio arrabbiato perché non l ho ascoltato.
Ho cambiato clinico recentemente in un periodo in cui sono stata bene e mi ero decisa a non prendere più la cura (stabilizzatori d umore) perché appunto ritenevo che ormai non mi servissero più.
Sbagliando.
Il mio medico mi ha sempre detto di continuare la terapia, mi ha detto molto schietto che avrei dovuto parlargliene prima di questa decisione, che mi avrebbe mandato a....Quel paese (detto in modo più marcato) e che avrei dovuto continuare.
Questo è continuato per due o tre volte.
Fino a che settimana scorsa sono crollata e ho ricominciato la terapia perché la ho ricevuto jn a grossa delusione e sono crollata.
Settimana scorsa non sono riuscita a vederlo e di conseguenza l ho visto in questi giorni.
Già quando mi ha chiamato dentro (ero accompagnata da un famigliare) lui mi fissava, aveva un'ira che se avesse potuto, giustamente mi avrebbe mangiato viva. Mi sono "impaurita" ed ero dispiaciuta di aver fatto di testa mia fino a quel momento. Ha iniziato a rimproverarmi e io l ho ascoltato lui mi guardava fisso e io non riuscivo a spiaccicare una parola, lui mi ha spiegato alzando anche un po il tono di voce della gravità della cosa, non ho avuto nemmeno il coraggio di difendermi, nel senso che capivo a pieno il momento di rabbia.
Ma ad un certo punto dopo avermi detto cose molto forti (ero cosciente non ho fatto facce stupite e sapevo di cosa mi stava dicendo) ha cambiato completamente argomento e mi ha fatto notare senza dare giudizio che ho cambiato colore ai capelli. Il mio familiare data la situazione ha risposto al posto mio ma il medico continuava a guardare me ed è come se non avesse calcolato la terza persona. Poi ritorniamo sull argomento volevo spiegargli il mio stato d'animo ma era talmente arrabbiato che mi ha dato un altro appuntamento per parlare con lui della cosa che mi fa star male. (E ho capito benissimo anche questa cosa) voleva vedermi fra qualche giorno ma non aveva posto così mi ha detto di chiamarlo x settimana prossima e mi ha detto che ci vediamo più avanti ma che comunque se sto male lui è a completa disposizione. Cercando di darmi un appuntamento mi ha detto "ti vedrei volentieri, ma molto volentieri tra pochi giorni....ma"
Poi una volta che il mio famigliare è uscito dallo studio e io mi accingevo ad andare lui mi guarda fisso un altra volta e mi saluta sorridendomi.
Ora si forse sono cose normalissime però, premetto che lui è una persona molto seria ed è raro che sorrida, due: a questa situazione non ci ho dato peso io ma il mio famigliare il quale mi ha detto che è rimasto stupito del fatto che lui ha notato che ho cambiato colore di capelli, terzo: ho paura di questo scambio di sentimenti, la cosa mi fa altamente paura perché non voglio assolutamente fare errori, ma la cosa mi sta facendo pensare molto. ...troppo! E di certo a lui non me la sento ancora di parlarne.
Grazie
Ho avuto un colloquio con il mio psichiatra di recente e l ho trovato parecchio arrabbiato perché non l ho ascoltato.
Ho cambiato clinico recentemente in un periodo in cui sono stata bene e mi ero decisa a non prendere più la cura (stabilizzatori d umore) perché appunto ritenevo che ormai non mi servissero più.
Sbagliando.
Il mio medico mi ha sempre detto di continuare la terapia, mi ha detto molto schietto che avrei dovuto parlargliene prima di questa decisione, che mi avrebbe mandato a....Quel paese (detto in modo più marcato) e che avrei dovuto continuare.
Questo è continuato per due o tre volte.
Fino a che settimana scorsa sono crollata e ho ricominciato la terapia perché la ho ricevuto jn a grossa delusione e sono crollata.
Settimana scorsa non sono riuscita a vederlo e di conseguenza l ho visto in questi giorni.
Già quando mi ha chiamato dentro (ero accompagnata da un famigliare) lui mi fissava, aveva un'ira che se avesse potuto, giustamente mi avrebbe mangiato viva. Mi sono "impaurita" ed ero dispiaciuta di aver fatto di testa mia fino a quel momento. Ha iniziato a rimproverarmi e io l ho ascoltato lui mi guardava fisso e io non riuscivo a spiaccicare una parola, lui mi ha spiegato alzando anche un po il tono di voce della gravità della cosa, non ho avuto nemmeno il coraggio di difendermi, nel senso che capivo a pieno il momento di rabbia.
Ma ad un certo punto dopo avermi detto cose molto forti (ero cosciente non ho fatto facce stupite e sapevo di cosa mi stava dicendo) ha cambiato completamente argomento e mi ha fatto notare senza dare giudizio che ho cambiato colore ai capelli. Il mio familiare data la situazione ha risposto al posto mio ma il medico continuava a guardare me ed è come se non avesse calcolato la terza persona. Poi ritorniamo sull argomento volevo spiegargli il mio stato d'animo ma era talmente arrabbiato che mi ha dato un altro appuntamento per parlare con lui della cosa che mi fa star male. (E ho capito benissimo anche questa cosa) voleva vedermi fra qualche giorno ma non aveva posto così mi ha detto di chiamarlo x settimana prossima e mi ha detto che ci vediamo più avanti ma che comunque se sto male lui è a completa disposizione. Cercando di darmi un appuntamento mi ha detto "ti vedrei volentieri, ma molto volentieri tra pochi giorni....ma"
Poi una volta che il mio famigliare è uscito dallo studio e io mi accingevo ad andare lui mi guarda fisso un altra volta e mi saluta sorridendomi.
Ora si forse sono cose normalissime però, premetto che lui è una persona molto seria ed è raro che sorrida, due: a questa situazione non ci ho dato peso io ma il mio famigliare il quale mi ha detto che è rimasto stupito del fatto che lui ha notato che ho cambiato colore di capelli, terzo: ho paura di questo scambio di sentimenti, la cosa mi fa altamente paura perché non voglio assolutamente fare errori, ma la cosa mi sta facendo pensare molto. ...troppo! E di certo a lui non me la sento ancora di parlarne.
Grazie
[#1]
Quale è la sua domanda?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Transfert non ha il significato che le attribuisce, comunque a parte questo la pratica di sgridare una paziente maggiorenne, di ignorare la risposta del familiare e di cambiare registro all'improvviso mostrandosi sorridente e disponibile mi sembra un po'bizzarra. Osservare l'abbigliamento, la tinta dei capelli o il trucco è importante e fa parte del capitolo "cura della persona", dà informazioni sulle condizioni del paziente. Però fare osservazioni estemporanee sulla tinta in un contesto medico può mettere a disagio. Tenga presente che la sua patologia può recidivare e non è breve, quindi occorre che con il suo psichiatra ci sia un rapporto di fiducia, è la sua guida nella selva oscura, non il suo capo o il sergente maggiore.
Franca Scapellato
[#4]
Ex utente
Ringrazio infinitamente entrambi. Non è il mio capo, ma l ho vista come un interessamento, una protezione nei miei confronti, essendoci lo conosco da poco non ho avuto subito fiducia perché anche i miei familiari col precedente terapeuta si erano messi troppo in mezzo ed io mi sono chiusa. Forse ha provato modi per attirare la mia fiducia. La mia paura è di affezionarmene e non voglio, vorrei ci fosse un rapporto medico paziente nella "norma".
Lui mi ha sgridato perché non l ho ascoltato e probabilmente ha capito che non ero cosciente della gravità della errore che stavo commettendo. Forse con la tinta ha voluto farmi capire che dovrei avere più autostima. Non lo so. Ho molta confusione in testa.
Lui mi ha sgridato perché non l ho ascoltato e probabilmente ha capito che non ero cosciente della gravità della errore che stavo commettendo. Forse con la tinta ha voluto farmi capire che dovrei avere più autostima. Non lo so. Ho molta confusione in testa.
[#5]
Le consiglio, per un rapporto "normale" medico-paziente, di non leggere troppo tra le righe. E' meglio, se non vi conoscete ancora bene, provare a chiedere spiegazioni, o riferire quando si sente a disagio. Se i comportamenti vengono chiariti c'è meno spazio per immaginare altre spiegazioni più fantasiose.
[#7]
Ex utente
La mia paura è quella che avendo appena preso una delusione da una persona non vorrei correre altri rischi di star male. Ma forse questa cosa ha un diversivo. Trovo la cosa alquanto stimolante per cercare di avere un rapporto di fiducia col mio psichiatra infatti la prossima volta andrò da sola in modo da poter parlare più liberamente. Parlare con lui di questa cosa ancora non me la sento.
[#8]
Ho parlato di atteggiamento bizzarro in base a quello che mi ha riferito lei, ma naturalmente per giudicare bisognerebbe essere presenti al colloquio, a volte si tratta di impressioni del paziente legate a una fase di particolare vulnerabilità. Lei mi ha riferito prima una sgridata da parte di un medico, che ha sentito "arrabbiato"e poi sorrisi e un comportamento che lei ha interpretato come "transfert" e che l'ha sorpresa.
La cosa più probabile è che lo psichiatra non fosse arrabbiato con lei, che le volesse spiegare bene i rischi di una sospensione della cura e che la voglia aiutare a stare meglio. Senza un terzo incomodo (il familiare) potrete comunicare meglio.
La cosa più probabile è che lo psichiatra non fosse arrabbiato con lei, che le volesse spiegare bene i rischi di una sospensione della cura e che la voglia aiutare a stare meglio. Senza un terzo incomodo (il familiare) potrete comunicare meglio.
[#11]
Ha provato a chiedere spiegazioni? Può anche fargli osservare che un comportamento così variabile la mette a disagio. Uscire dallo studio del medico piena di dubbi non le fa bene e compromette il rapporto di fiducia che è basilare in qualunque relazione di cura.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2.1k visite dal 13/07/2016.
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