Crollo psicologico e crisi
Buongiorno, mi trovo qui a chiedere un opinione a riguardo di alcune problematiche insorte alla fine dello scorso anno (disturbo d'ansia, umore fortemente depresso) e che mi hanno causato una sorta di crollo psicologico (nevrosi) con relativo abbandono del contesto universitario in cui é avvenuto (reazione di fuga).
Premetto che avevo giá una laurea triennale e una professione sanitaria. Dopo aver lavorato per un anno ho deciso di tornare all'universitá non essendo soddisfatto della professione (per cui ho sempre nutrito molti dubbi) ed iscrivermi ad un corso di laurea magistrale a ciclo unico sempre in ambito sanitario. Dopo un solo quadrimestre ho lasciato a causa del fortissimo disagio e malessere che avevo (ho sempre avuto la sensazione di non riuscire ad adattarmi al nuovo contesto).
Tra i sintomi ricordo uno stato di costante allerta, perdita di peso, emicrania, stanchezza generalizzata, ansia costante, sensazioni di intorpidemento al capo, agli arti superiori ed agli arti inferiori, strani episodi di "black out"( in cui non riuscivo ad assimilare e processare le informazioni provenienti dall'ambiente: con una metafora come se improvvisamente staccassero momentaneamente la corrente), senso di paura generalizzata anche al di fuori dell'ambiente universitario, sintomi dissociativi.
Ora a distanza di mesi ho ormai ripreso a lavorare ma sono totalmente confuso sul mio futuro. La professione che svolgo non riesco proprio a sostenerla (almeno in ambito geriatrico) e non so se riprendere il percorso universitario che ho lasciato (che ho ritenuto sempre essere il mio sogno anche se di fatto il mio interesse maggiore riguardava le professioni umanistiche) oppure specializzarmi in un ambito di interesse attinente la mia attuale professione o infine scegliere un corso di studio umanistico.
In questi mesi sono stato molto depresso a causa dell abbandono del contesto universitario (con forte scissione interiore, disorientamento, rallentamento psico-motorio, problematiche di memoria e concentrazione, totale ritiro dal contesto sociale, perdita di interessi, senso di svuotamento, demotivazione e senso di completa estraneitá dalla realtá) attualmente non riesco ad uscire da questo momento d'impasse. Da un lato vorrei riprendere per capire se sono in grado di gestire le problematiche insorte dall altro mi spaventa molto tornare a confrontarmi con tali problematiche anche perché é molto difficile gestire carichi di studio molto alti con un malessere del genere.
Grazie per l'attenzione
In attesa di risposta
Premetto che avevo giá una laurea triennale e una professione sanitaria. Dopo aver lavorato per un anno ho deciso di tornare all'universitá non essendo soddisfatto della professione (per cui ho sempre nutrito molti dubbi) ed iscrivermi ad un corso di laurea magistrale a ciclo unico sempre in ambito sanitario. Dopo un solo quadrimestre ho lasciato a causa del fortissimo disagio e malessere che avevo (ho sempre avuto la sensazione di non riuscire ad adattarmi al nuovo contesto).
Tra i sintomi ricordo uno stato di costante allerta, perdita di peso, emicrania, stanchezza generalizzata, ansia costante, sensazioni di intorpidemento al capo, agli arti superiori ed agli arti inferiori, strani episodi di "black out"( in cui non riuscivo ad assimilare e processare le informazioni provenienti dall'ambiente: con una metafora come se improvvisamente staccassero momentaneamente la corrente), senso di paura generalizzata anche al di fuori dell'ambiente universitario, sintomi dissociativi.
Ora a distanza di mesi ho ormai ripreso a lavorare ma sono totalmente confuso sul mio futuro. La professione che svolgo non riesco proprio a sostenerla (almeno in ambito geriatrico) e non so se riprendere il percorso universitario che ho lasciato (che ho ritenuto sempre essere il mio sogno anche se di fatto il mio interesse maggiore riguardava le professioni umanistiche) oppure specializzarmi in un ambito di interesse attinente la mia attuale professione o infine scegliere un corso di studio umanistico.
In questi mesi sono stato molto depresso a causa dell abbandono del contesto universitario (con forte scissione interiore, disorientamento, rallentamento psico-motorio, problematiche di memoria e concentrazione, totale ritiro dal contesto sociale, perdita di interessi, senso di svuotamento, demotivazione e senso di completa estraneitá dalla realtá) attualmente non riesco ad uscire da questo momento d'impasse. Da un lato vorrei riprendere per capire se sono in grado di gestire le problematiche insorte dall altro mi spaventa molto tornare a confrontarmi con tali problematiche anche perché é molto difficile gestire carichi di studio molto alti con un malessere del genere.
Grazie per l'attenzione
In attesa di risposta
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Quale è la sua domanda?
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[#3]
Il problema non è inserire qualsiasi cosa all'interno di cluster sintomatico per giustificare determinate problematiche.
Inoltre, non è neanche detto che lei possa avvalersi di un trattamento psicoanalitico per la valutazione della questione.
Se ritiene di voler capire se vi siano patologie nel suo stato è opportuno fare riferimento ad uno specialista psichiatra di persona che la indirizzerà al meglio.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Inoltre, non è neanche detto che lei possa avvalersi di un trattamento psicoanalitico per la valutazione della questione.
Se ritiene di voler capire se vi siano patologie nel suo stato è opportuno fare riferimento ad uno specialista psichiatra di persona che la indirizzerà al meglio.
Dr. F. S. Ruggiero
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 11/07/2016.
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