Pseudovertigini - senso strordimento ubriachezza
Buongiorno, è dal dicembre 2006 che soffro di attacchi vertiginosi prolungati, soprattutto mattutini, che mi impediscono di poter svolgere le piu' comuni attività. Tali capogiri non sono accompagnati da altri sintomi. as. esempio non soffro di nausea, nè di disturbi alle orecchie. Non perdo mai l'equilibrio.
Potrei definire il disturbo come una sorta di ubriachezza - stordimento - vista offuscata che mi accompagna anche per giornate intere (anche settimane)
Accertamenti effettuati:
rx colonna cervicale = nulla di rilevante
visita ortottica = rilevati alcuni problemi di convergenza / fusione / accomodazione risolti con training ortottico
n. 4 visite O.R.L = nulla di rilevante
n. 2 esami audiometrici = nella norma
esame vestibolare = nella norma
esame vestibolare con registrazione nistagmografica = nella norma
Risonanza magnetica encefalo = nulla da segnalare
esame sangue urine = nella norma
ecocrafia delle carotidi = nella norma
monitoraggio della pressione 24h = nella norma
visita otoiatrica (soffro di masticazione inversa) = nulla da segnalare
nel corso di questi due anni mi sono rivolto a Fisioterapista e Osteopata per la cervicale inoltre mi sono sottoposto a sedute di biorisonanza. Purtroppo senza risultati
Mi sono sottoposto (consigliatomi da ORL) a terapia con Fluxarten per alcuni mesi per una presunta "vertigine emicranica" ottenendo qualche buon risultato svanito con l'interruzione del trattamento
Mi sono sottoposto a visita neurologica all'Istituto Besta a Milano e la neurologa mi ha consigliato di sottopormi a psicoterapia per curare una sindrome ansiosa con attacchi di panico che secondo il suo parere era causa delle mie pseudo vertigini.
In contemporanea mi è stato somministrato Laroxyl 8 gocce die per periodo di 6 mesi. Anche in questo caso dopo 9 mesi di psicoterapia e di laroxyl con risultati alterni ho sospeso il farmaco e mi sono ritrovato con sintomi ancora peggiori rispetto all'inizio.
2a visita dalla neurologa che mi indirizza da uno psichiatra. Lo pischiatra mi ha ribadito di proseguire con psicoterapia (cosa che sto facendo) e inoltre mi ha prescritto Levopraid 25 mg. Sono diece giorni che prendo il farmaco ma non ho avuto nessun beneficio. Anzi mi sento, se possibile, ancor peggio rispetto a prima. Gli attacchi vertiginosi sono ora continui - persistenti e si accentuano in determinati ambienti (supermercati - tunnel - corridoi - trombe scale ecc. ecc.) impedendomi una vita normale, in quanto fatico a lavorare, evito ambienti affollati e situazioni potenzialmente a rischio vertigine
La domanda è : il mio percorso in questi anni è stato adeguato ? Dovevo approfondire con altri esami ed accertamenti la causa di queste pesudovertigini ?
sono sulla giusta strada per venirne a capo ? (ovvero è veramnte la dap il mio problema ?)
Sinceramente sono molto sconfortato e sofferente, e cio' che piu' mi angoscia è il non riuscire a trovare una soluzione a questo mio problema nè a capirne la causa
GRazie per il vostro interessamento
Potrei definire il disturbo come una sorta di ubriachezza - stordimento - vista offuscata che mi accompagna anche per giornate intere (anche settimane)
Accertamenti effettuati:
rx colonna cervicale = nulla di rilevante
visita ortottica = rilevati alcuni problemi di convergenza / fusione / accomodazione risolti con training ortottico
n. 4 visite O.R.L = nulla di rilevante
n. 2 esami audiometrici = nella norma
esame vestibolare = nella norma
esame vestibolare con registrazione nistagmografica = nella norma
Risonanza magnetica encefalo = nulla da segnalare
esame sangue urine = nella norma
ecocrafia delle carotidi = nella norma
monitoraggio della pressione 24h = nella norma
visita otoiatrica (soffro di masticazione inversa) = nulla da segnalare
nel corso di questi due anni mi sono rivolto a Fisioterapista e Osteopata per la cervicale inoltre mi sono sottoposto a sedute di biorisonanza. Purtroppo senza risultati
Mi sono sottoposto (consigliatomi da ORL) a terapia con Fluxarten per alcuni mesi per una presunta "vertigine emicranica" ottenendo qualche buon risultato svanito con l'interruzione del trattamento
Mi sono sottoposto a visita neurologica all'Istituto Besta a Milano e la neurologa mi ha consigliato di sottopormi a psicoterapia per curare una sindrome ansiosa con attacchi di panico che secondo il suo parere era causa delle mie pseudo vertigini.
In contemporanea mi è stato somministrato Laroxyl 8 gocce die per periodo di 6 mesi. Anche in questo caso dopo 9 mesi di psicoterapia e di laroxyl con risultati alterni ho sospeso il farmaco e mi sono ritrovato con sintomi ancora peggiori rispetto all'inizio.
2a visita dalla neurologa che mi indirizza da uno psichiatra. Lo pischiatra mi ha ribadito di proseguire con psicoterapia (cosa che sto facendo) e inoltre mi ha prescritto Levopraid 25 mg. Sono diece giorni che prendo il farmaco ma non ho avuto nessun beneficio. Anzi mi sento, se possibile, ancor peggio rispetto a prima. Gli attacchi vertiginosi sono ora continui - persistenti e si accentuano in determinati ambienti (supermercati - tunnel - corridoi - trombe scale ecc. ecc.) impedendomi una vita normale, in quanto fatico a lavorare, evito ambienti affollati e situazioni potenzialmente a rischio vertigine
La domanda è : il mio percorso in questi anni è stato adeguato ? Dovevo approfondire con altri esami ed accertamenti la causa di queste pesudovertigini ?
sono sulla giusta strada per venirne a capo ? (ovvero è veramnte la dap il mio problema ?)
Sinceramente sono molto sconfortato e sofferente, e cio' che piu' mi angoscia è il non riuscire a trovare una soluzione a questo mio problema nè a capirne la causa
GRazie per il vostro interessamento
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Riassumendo: lei ha ricevuto una diagnosi finalmente in ambito neurologico, non di esclusione ma di affermazione (probabile disturbo di panico). La terapia però si è basata su laroxyl, che mi sembra un pò "fuori fuoco".
Sarebbe il caso che procedesse quindi con una valutazione psichiatrica e seduta stante una proposta terapeutica per il disturbo di panico, che ha come prime scelte altri farmaci, di varie classi. La presenza di vertigini può orientare la scelta verso una piuttosto che l'altra classe, ma sempre in riferimento a farmaci di provata efficacia antipanico.
Sarebbe il caso che procedesse quindi con una valutazione psichiatrica e seduta stante una proposta terapeutica per il disturbo di panico, che ha come prime scelte altri farmaci, di varie classi. La presenza di vertigini può orientare la scelta verso una piuttosto che l'altra classe, ma sempre in riferimento a farmaci di provata efficacia antipanico.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.9k visite dal 27/10/2008.
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