Sono malato mentale?
Dal dicembre scorso ho iniziato ad avere problemi respiratori a causa dei fumi emanati dalle abitazioni circostanzianti, i quali sono all'altezza del mio terrazzo all'incirca. A ciò si sono aggiunti i molteplici roghi di sterpaglie bruciate dai vigneti (vivo in zona di campagna con molte aziende vinicole che spruzzano pesticidi costantemente). Possiedo un centinaio di prove di questi fumi, alcuni davvero enormi. Inoltre, anche se siamo in estate, un vicino utilizza uno scaldabagno a legna che rilascia un'ingente quantità di fumo da una cannetta laterale all'abitazione (credo non sia nemmeno a norma), il quale mi dà ulteriore fastidio.
Sto avendo problemi che mi hanno portato all'impossibilità totale di vivere. Mi sono rifugiato in casa (ho orari sregolati, faccio il giorno per la notte, e non faccio altro che non giocare online -> tuttavia molta gente con stile di vita analogo non ha nessun problema di salute) ma i fumi entrano comunque dagli infissi vecchi non coibentati e con spifferi. Anche la notte ho spesso crisi d'asma. 2 mesi fa all'incirca, in seguito a vari esami, ho avuto conferma definitiva di essere asmatico con emissione di esenzione. Nel frattempo avevo già acquistato un purificatore d'aria senza avere però grandi miglioramenti. Gli unici momenti in cui stavo davvero bene e sentivo di poter respirare decentemente era quando mi recavo in ospedale per gli esami, in quanto l'aria esterna della città non mi provocava alcun fastidio. Ho avuto inoltre 2 settimane circa in cui non ho riscontrato problemi nel mese di giugno, ma puntualmente, nella giornata di ieri, sono ritornati a manifestarsi nuovamente (forse perché son tornati nei campi?). Al contrario, dove vivo mi sveglio costantemente con occhi arrossati, gola che brucia e qualche volta ho attacchi d'asma per mancanza di respiro, anche se lascio le finestre spalancate di notte. Ho chiesto pure l'intervento dell'ARPA, la quale ha preso in carico la mia richiesta e poi non si è mai fatta viva per effettuare controlli sull'aria, specialmente in periodo critico in cui sul loro stesso sito sono stati sforati più volte i valori limite dalle centraline. Non è un mistero che il Veneto sia uno dei posti più inquinati in Europa all'interno della Pianura Padana.
Fatto sta che, dopo le mie lamentale allo psicologo, esso ha voluto far intervenire lo psichiatra, poiché ritiene che il mio disturbo sia unicamente di natura psicologica, e che tutti gli odori che sento sono immaginari. Ammetto che pure ora non vedo alcun fumo e li sento e ho fatica a respirare. Esso mi ha prescritto mesi fa Abilify, ma leggendo in rete mi sono spaventato dei i mille effetti di quest'ultimo, tra cui: "come anche altri neurolettici, anche l'Aripiprazolo sarebbe in grado di provocare il restringimento della massa cerebrale". Sono uscito dalle superiori con un voto eccellente, non ho mai avuto alcun problema di salute, e ora la mia vita è rovinata? Sono certo che se potessi vivere altrove guarirei, ma non ho i fondi...
Sto avendo problemi che mi hanno portato all'impossibilità totale di vivere. Mi sono rifugiato in casa (ho orari sregolati, faccio il giorno per la notte, e non faccio altro che non giocare online -> tuttavia molta gente con stile di vita analogo non ha nessun problema di salute) ma i fumi entrano comunque dagli infissi vecchi non coibentati e con spifferi. Anche la notte ho spesso crisi d'asma. 2 mesi fa all'incirca, in seguito a vari esami, ho avuto conferma definitiva di essere asmatico con emissione di esenzione. Nel frattempo avevo già acquistato un purificatore d'aria senza avere però grandi miglioramenti. Gli unici momenti in cui stavo davvero bene e sentivo di poter respirare decentemente era quando mi recavo in ospedale per gli esami, in quanto l'aria esterna della città non mi provocava alcun fastidio. Ho avuto inoltre 2 settimane circa in cui non ho riscontrato problemi nel mese di giugno, ma puntualmente, nella giornata di ieri, sono ritornati a manifestarsi nuovamente (forse perché son tornati nei campi?). Al contrario, dove vivo mi sveglio costantemente con occhi arrossati, gola che brucia e qualche volta ho attacchi d'asma per mancanza di respiro, anche se lascio le finestre spalancate di notte. Ho chiesto pure l'intervento dell'ARPA, la quale ha preso in carico la mia richiesta e poi non si è mai fatta viva per effettuare controlli sull'aria, specialmente in periodo critico in cui sul loro stesso sito sono stati sforati più volte i valori limite dalle centraline. Non è un mistero che il Veneto sia uno dei posti più inquinati in Europa all'interno della Pianura Padana.
Fatto sta che, dopo le mie lamentale allo psicologo, esso ha voluto far intervenire lo psichiatra, poiché ritiene che il mio disturbo sia unicamente di natura psicologica, e che tutti gli odori che sento sono immaginari. Ammetto che pure ora non vedo alcun fumo e li sento e ho fatica a respirare. Esso mi ha prescritto mesi fa Abilify, ma leggendo in rete mi sono spaventato dei i mille effetti di quest'ultimo, tra cui: "come anche altri neurolettici, anche l'Aripiprazolo sarebbe in grado di provocare il restringimento della massa cerebrale". Sono uscito dalle superiori con un voto eccellente, non ho mai avuto alcun problema di salute, e ora la mia vita è rovinata? Sono certo che se potessi vivere altrove guarirei, ma non ho i fondi...
[#1]
Gentile utente,
Lei ha ricevuto o non una diagnosi di asma bronchiale facendo la spirometria, le prove allergiche, farmacologiche, primo di tutti l'esame diretto con evidenziazione dei rumori asmatici etc ?
Le è stata data una cura per l'asma ?
Quel che risulta un po' strano è che parla d fumi dispersi nell'aria in un luogo aperto, il che può dar fastidio se le vanno a finire in casa, ma non è chiaro perché dovrebbero diffondersi proprio contro la sua abitazione ed entrare dai muri. Inoltre, ammettendo che questo avvenga, pare paradossale che abbia scelto di chiudersi in casa (o l'inquinamento è concentrato in casa, o lo è fuori).
Queste letture in rete che irresponsabilmente segnalano eventi puramente ipotetici, riferiti a studi fatti su situazioni precise, sono purtroppo dilaganti.
Lei ha ricevuto o non una diagnosi di asma bronchiale facendo la spirometria, le prove allergiche, farmacologiche, primo di tutti l'esame diretto con evidenziazione dei rumori asmatici etc ?
Le è stata data una cura per l'asma ?
Quel che risulta un po' strano è che parla d fumi dispersi nell'aria in un luogo aperto, il che può dar fastidio se le vanno a finire in casa, ma non è chiaro perché dovrebbero diffondersi proprio contro la sua abitazione ed entrare dai muri. Inoltre, ammettendo che questo avvenga, pare paradossale che abbia scelto di chiudersi in casa (o l'inquinamento è concentrato in casa, o lo è fuori).
Queste letture in rete che irresponsabilmente segnalano eventi puramente ipotetici, riferiti a studi fatti su situazioni precise, sono purtroppo dilaganti.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Salve, sì, ho effettuato i test, e ho un'effettiva iperattività bronchiale, da cui l'asma. L'esame che ho fatto è quello con inalazione di dosi via via maggior di metacolina. Mi è stato dato in cura dal pneumologo nell'ultima visita un inalatore a base di corticosteroide (ciclosonide) da assumere ogni giorno, anche se ammetto di non averne fatto uso per il momento e di aver usato unicamente il broncodilatore laddove mi sentivo mancare il respiro poiché fatico ancora ad accettare di aver vissuto bene 19 anni senza assumere niente e sapere all'improvviso di essere asmatico mi ha un po' turbato, e mi è venuto ulteriormente da accanirmi contro i pesticidi e i fumi dell'ambiente circostante per questa mia condizione.
Ammetto di non pulire spesso la stanza, e che anche causa moquet la polvere si fa presto ad accumulare, il che aggrava il problema. Il fatto è che ho vissuto anche in passato intere estati durante le vacanze scolastiche interamente in casa e non ho mai avuto nessun problema del genere, sono sempre stato sanissimo; da cui le mie perplessità su cosa sia potuto accadermi. Alterno periodi di stanchezza cronica in cui non ho neppure voglia di lavarmi o fare qualunque cose che non sia stare seduto davanti al monitor.
Tralasciando quando vi sono effettivamente i fumi in inverno o lo scaldabagno del vicino, che sono entrambi ampiamente visibili; anche quando non vi è apparentemente nulla di osservabile, chiedo ai miei genitori se sentono qualcosa, e mi dicono che effettivamente non percepiscono nulla. Non so se gli orari dormi-veglia sballati possono alterare la mia percezione. In particolare, un detersivo che mia madre ha iniziato ad usare per un periodo che ha comprato in formato convenienza mi provoca un gran mal di testa e fastidio assurdo, al punto che ho dovuto farglielo bandire e usarne uno diverso per lavare i miei capi. Ho letto che simili disturbi olfattivi simili verso alcune sostanze sono accreditati sotto la voce "MCS", ma non è che vi creda molto a cose non dimostrate al 100% dalla scienza. Anche perché, per metterla sul piano degli odori fastidiosi, non sopporto nemmeno il cavolfiore, i funghi, e altri odori di cibo se è per questo, ma non arrivano al punto da farmi star male...
E mettiamo che gli odori siano tutti immaginari: è fattibile che essi possano provocarmi pure mal di gola, rossore agli occhi e nausea, oltre che la dispnea? Il placebo/autoconvinzione può essere così potente da aver risolti fiseologici?
Può darmi inoltre il suo onesto parere sul farmaco prescritto dallo psichiatra? Leggendo in rete vedo viene usato prevalentemente per la cura di schizofrenia e disturbo bipolare.
P.S. Il barricarmi in casa non è una difesa contro il fumo, anzi! Dovrei uscire e star via di casa per star meglio, ma sono il classico "nerd" senza compagnie che ha sempre vissuto scuola-casa, e ora che ho terminato il percorso accademico mi trovo spaesato. Da un lato dunque sento il bisogno impellente di fuggire di casa quanto prima, ma dall'altro sono dipendente dall'ambiente domestico in cui ho tutti i comfort a me cari.
Ammetto di non pulire spesso la stanza, e che anche causa moquet la polvere si fa presto ad accumulare, il che aggrava il problema. Il fatto è che ho vissuto anche in passato intere estati durante le vacanze scolastiche interamente in casa e non ho mai avuto nessun problema del genere, sono sempre stato sanissimo; da cui le mie perplessità su cosa sia potuto accadermi. Alterno periodi di stanchezza cronica in cui non ho neppure voglia di lavarmi o fare qualunque cose che non sia stare seduto davanti al monitor.
Tralasciando quando vi sono effettivamente i fumi in inverno o lo scaldabagno del vicino, che sono entrambi ampiamente visibili; anche quando non vi è apparentemente nulla di osservabile, chiedo ai miei genitori se sentono qualcosa, e mi dicono che effettivamente non percepiscono nulla. Non so se gli orari dormi-veglia sballati possono alterare la mia percezione. In particolare, un detersivo che mia madre ha iniziato ad usare per un periodo che ha comprato in formato convenienza mi provoca un gran mal di testa e fastidio assurdo, al punto che ho dovuto farglielo bandire e usarne uno diverso per lavare i miei capi. Ho letto che simili disturbi olfattivi simili verso alcune sostanze sono accreditati sotto la voce "MCS", ma non è che vi creda molto a cose non dimostrate al 100% dalla scienza. Anche perché, per metterla sul piano degli odori fastidiosi, non sopporto nemmeno il cavolfiore, i funghi, e altri odori di cibo se è per questo, ma non arrivano al punto da farmi star male...
E mettiamo che gli odori siano tutti immaginari: è fattibile che essi possano provocarmi pure mal di gola, rossore agli occhi e nausea, oltre che la dispnea? Il placebo/autoconvinzione può essere così potente da aver risolti fiseologici?
Può darmi inoltre il suo onesto parere sul farmaco prescritto dallo psichiatra? Leggendo in rete vedo viene usato prevalentemente per la cura di schizofrenia e disturbo bipolare.
P.S. Il barricarmi in casa non è una difesa contro il fumo, anzi! Dovrei uscire e star via di casa per star meglio, ma sono il classico "nerd" senza compagnie che ha sempre vissuto scuola-casa, e ora che ho terminato il percorso accademico mi trovo spaesato. Da un lato dunque sento il bisogno impellente di fuggire di casa quanto prima, ma dall'altro sono dipendente dall'ambiente domestico in cui ho tutti i comfort a me cari.
[#3]
Gentile utente,
Quindi ha cura per l'asma che le provoca in teoria un simile disagio e addittura non la assume come prescritto.
Il che ci riporta al suo stato mentale. E' ovvio che se -stante tutto quello che ha detto- chi vive con Lei non avverte nulla, io mi porrei il problema di essermi in qualche modo "fissato" sulla questione.
Questo può significare che Lei abbia un'asma e che non c'entrino nulla le cause che Lei pensa, o che addirittura la iper-reattività bronchiale non sia clinicamente rilevante: io mi riferivo alla diagnosi di asma, non di iperreattività solo da stimolazione.
Le ripeto, c'è una evidente incongruenza tra il disagio collocato in casa e il comportamento di isolamento in casa.
Le fissazioni di questo tipo, possono essere psicotiche come invece ossessive, il che cambia la cura.
Quindi ha cura per l'asma che le provoca in teoria un simile disagio e addittura non la assume come prescritto.
Il che ci riporta al suo stato mentale. E' ovvio che se -stante tutto quello che ha detto- chi vive con Lei non avverte nulla, io mi porrei il problema di essermi in qualche modo "fissato" sulla questione.
Questo può significare che Lei abbia un'asma e che non c'entrino nulla le cause che Lei pensa, o che addirittura la iper-reattività bronchiale non sia clinicamente rilevante: io mi riferivo alla diagnosi di asma, non di iperreattività solo da stimolazione.
Le ripeto, c'è una evidente incongruenza tra il disagio collocato in casa e il comportamento di isolamento in casa.
Le fissazioni di questo tipo, possono essere psicotiche come invece ossessive, il che cambia la cura.
[#4]
Ex utente
Nel momento che le scrivo sto davvero malissimo. Ho dormito appena 4 ore e non riesco a star fermo in una stanza poiché fatico a respirare. Ho usato l'inalatore ma non sembra aiutare.
So che può sembrare assurdo, ma sento tutti gli odori amplificati: ad esempio, se annuso un cuscino vicino al camino in salotto sento cenere, se annuso il mio in camera sento forfora e sudore, se annuso però un capo nuovo lo sento profumato. Allo stesso modo, mia madre sta cucinando peperoni e caffè, e li sento pur essendo distante una decina di metri dalla cucina nella mia stanza. Addirittura, non è raro che io mi sia svegliato in passato proprio sentendo l'odore del cibo cucinato in cucina come "pungente" e che me ne sia lamentato (questo anche anni fa, quando ancora non stavo male). Spesso inoltre è accaduto che dicevo di sentire odori di fumo, che nessuno vedeva, e poco dopo uscendo vi era effettivamente. È come se avessi un olfatto ipersviluppato come un segugio, ma non ho trovato nessuna patalogia che corrisponda a questi sintomi. Tra l'altro, con la calura, tutto appare amplificato ulteriormente.
Quello che mi lascia veramente perplesso è il come io possa star bene anche alcune settimane e tutto all'improvviso ritornare alla stato iniziale... Sembra che il tutto si inneschi senza alcuna apparente ragione, il che mi lascia totalmente in balia delle mie percezioni non riuscendo ad identificare una causa scatenante ben chiara.
Sinceramente, lei cosa mi consiglierebbe di fare? Inizio la terapia proposta dal pneumologo? Avrei voluto provare a dormire in ambiente sterile senza nulla giusto per avere la certezza che il problema risieda senz'ombra di dubbio nel mio cervello. Perché se andando al mare per esempio il problema sparisse, e se dunque il mio problema fosse proprio l'ambiente in cui vivo normalmente, allora non saprei proprio come fare... Però di certo, in entrambi i casi, mi metterei l'animo in pace avendo un esito "definitivo".
Ammetto io stesso di essere senza parole dinanzi a mie tali percezioni, e sebbene mi spaventi a morte assumere psicofarmarci di cui nemmeno gli stessi creatori conoscono pienamente gli effetti e che potrebbero ledere in maniera significativa e permanente la mia intelligenza, onestamente non vedo altra maniera per riottenere la libertà se realmente sono diventato succube del mio cervello.
Nel caso avesse consigli su cose da provare che conosce e che potrebbero dare giovamento, mi dica pure.
So che può sembrare assurdo, ma sento tutti gli odori amplificati: ad esempio, se annuso un cuscino vicino al camino in salotto sento cenere, se annuso il mio in camera sento forfora e sudore, se annuso però un capo nuovo lo sento profumato. Allo stesso modo, mia madre sta cucinando peperoni e caffè, e li sento pur essendo distante una decina di metri dalla cucina nella mia stanza. Addirittura, non è raro che io mi sia svegliato in passato proprio sentendo l'odore del cibo cucinato in cucina come "pungente" e che me ne sia lamentato (questo anche anni fa, quando ancora non stavo male). Spesso inoltre è accaduto che dicevo di sentire odori di fumo, che nessuno vedeva, e poco dopo uscendo vi era effettivamente. È come se avessi un olfatto ipersviluppato come un segugio, ma non ho trovato nessuna patalogia che corrisponda a questi sintomi. Tra l'altro, con la calura, tutto appare amplificato ulteriormente.
Quello che mi lascia veramente perplesso è il come io possa star bene anche alcune settimane e tutto all'improvviso ritornare alla stato iniziale... Sembra che il tutto si inneschi senza alcuna apparente ragione, il che mi lascia totalmente in balia delle mie percezioni non riuscendo ad identificare una causa scatenante ben chiara.
Sinceramente, lei cosa mi consiglierebbe di fare? Inizio la terapia proposta dal pneumologo? Avrei voluto provare a dormire in ambiente sterile senza nulla giusto per avere la certezza che il problema risieda senz'ombra di dubbio nel mio cervello. Perché se andando al mare per esempio il problema sparisse, e se dunque il mio problema fosse proprio l'ambiente in cui vivo normalmente, allora non saprei proprio come fare... Però di certo, in entrambi i casi, mi metterei l'animo in pace avendo un esito "definitivo".
Ammetto io stesso di essere senza parole dinanzi a mie tali percezioni, e sebbene mi spaventi a morte assumere psicofarmarci di cui nemmeno gli stessi creatori conoscono pienamente gli effetti e che potrebbero ledere in maniera significativa e permanente la mia intelligenza, onestamente non vedo altra maniera per riottenere la libertà se realmente sono diventato succube del mio cervello.
Nel caso avesse consigli su cose da provare che conosce e che potrebbero dare giovamento, mi dica pure.
[#5]
Gentile utente,
Da quel che scrive par proprio che le sia presa la fissazione di "controllare" odori e elementi del genere, il che è un altro aspetto paradossale rispetto al fatto che già pensa che ci siano dei fumi fastidiosi.
Io seguire le indicazioni del medico, tenendo presente però che questa cura è adatta in caso di psicosi (è una possibilità), e che se è psicosi Lei non ne ha coscienza, ma ritiene i fenomeni veri e indiscutibili. Se invece fossero ossessioni, per quanto si possa fissare è una fissazione che controlla, verifica, ripete le cose senza uscire da un dubbio, per quanto ragionato, fondato e articolato possa essere. In tal caso però le cure sono diverse.
L'effetto di un anti-psicotico è anche abbastanza rapido, nel corso di giorni i deliri e le allucinazioni tendono almeno ad attenuarsi.
Da quel che scrive par proprio che le sia presa la fissazione di "controllare" odori e elementi del genere, il che è un altro aspetto paradossale rispetto al fatto che già pensa che ci siano dei fumi fastidiosi.
Io seguire le indicazioni del medico, tenendo presente però che questa cura è adatta in caso di psicosi (è una possibilità), e che se è psicosi Lei non ne ha coscienza, ma ritiene i fenomeni veri e indiscutibili. Se invece fossero ossessioni, per quanto si possa fissare è una fissazione che controlla, verifica, ripete le cose senza uscire da un dubbio, per quanto ragionato, fondato e articolato possa essere. In tal caso però le cure sono diverse.
L'effetto di un anti-psicotico è anche abbastanza rapido, nel corso di giorni i deliri e le allucinazioni tendono almeno ad attenuarsi.
[#6]
Ex utente
Quindi secondo lei le possibilità sono o psicosi o ossessione e quindi è un'andare a tentativi quello dello psichiatra?
Ci tengo comunque a chiarire che io non vedo la cosa come una "fissazione" (per lo meno ora), in quanto sono consapevole che l'unico a star male sono io, il che mi porta a come conseguenza che è un problema soggettivo e non reale.
Semplicemente, io mi sveglio, e casualmente, sento che quel giorno non sto bene. Sicuramente il ritmo circadiano sballato e l'avere molte ore di sonno arretrate non aiuta nel mantenimento di uno stato di lucidità.
Quel che invece non capisco è cosa è possibile fare per liberarsi in maniera autonoma di percezioni false che il mio cervello può avere. Dice che l'aver visto in modo ossessivo i fumi dei camini nei mesi invernali può aver sbilanciato eccessivamente il mio cervello? Ammetto che io ho sempre detestato il fumo di sigaretta e che non l'ho mai sopportato nemmeno vicino e forse l'ipocondria unita alla delusione del periodo (ho rinunciato ad andare all'università) può aver fatto da causa scatenante nel prendere un dato oggettivo come possono essere i "fumi" per renderlo una giustificazione per qualcosa che di fatto non esiste. L'unica cosa oggettiva è che i fumi dei camini, la polvere, o prodotti come i deodoranti per ambienti, mi tolgono l'aria e che in inverno pure i miei genitori lo usavano (non sapevano ancora che fossi asmatico), il che può avermi portato ad avere un grande terrore del rimanere senza respiro e che il mio cervello ora stia ancora usando quella paura contro di me.
Se però io sono totalmente conscio che la mia è solo una paranoia e che non vi è nulla da temere visto che nessun'altro ha i miei sintomi, come posso convincere anche il mio organismo a calmarsi?
Ci tengo comunque a chiarire che io non vedo la cosa come una "fissazione" (per lo meno ora), in quanto sono consapevole che l'unico a star male sono io, il che mi porta a come conseguenza che è un problema soggettivo e non reale.
Semplicemente, io mi sveglio, e casualmente, sento che quel giorno non sto bene. Sicuramente il ritmo circadiano sballato e l'avere molte ore di sonno arretrate non aiuta nel mantenimento di uno stato di lucidità.
Quel che invece non capisco è cosa è possibile fare per liberarsi in maniera autonoma di percezioni false che il mio cervello può avere. Dice che l'aver visto in modo ossessivo i fumi dei camini nei mesi invernali può aver sbilanciato eccessivamente il mio cervello? Ammetto che io ho sempre detestato il fumo di sigaretta e che non l'ho mai sopportato nemmeno vicino e forse l'ipocondria unita alla delusione del periodo (ho rinunciato ad andare all'università) può aver fatto da causa scatenante nel prendere un dato oggettivo come possono essere i "fumi" per renderlo una giustificazione per qualcosa che di fatto non esiste. L'unica cosa oggettiva è che i fumi dei camini, la polvere, o prodotti come i deodoranti per ambienti, mi tolgono l'aria e che in inverno pure i miei genitori lo usavano (non sapevano ancora che fossi asmatico), il che può avermi portato ad avere un grande terrore del rimanere senza respiro e che il mio cervello ora stia ancora usando quella paura contro di me.
Se però io sono totalmente conscio che la mia è solo una paranoia e che non vi è nulla da temere visto che nessun'altro ha i miei sintomi, come posso convincere anche il mio organismo a calmarsi?
[#7]
Gentile utente,
Non un andare a tentativi. Se lo psichiatra ha fatto quella prescrizione vorrà dire che avrà anche fatto una diagnosi.
"è cosa è possibile fare per liberarsi in maniera autonoma di percezioni false che il mio cervello può avere."
Ovviamente niente. Siano deliri o ossessioni, o un prurito o un'appendicite, non vedo come uno possa liberarsene autonomamente.
D'altra parte, andare dal medico e prendersi una cura mi pare un'azione autonoma.
Non un andare a tentativi. Se lo psichiatra ha fatto quella prescrizione vorrà dire che avrà anche fatto una diagnosi.
"è cosa è possibile fare per liberarsi in maniera autonoma di percezioni false che il mio cervello può avere."
Ovviamente niente. Siano deliri o ossessioni, o un prurito o un'appendicite, non vedo come uno possa liberarsene autonomamente.
D'altra parte, andare dal medico e prendersi una cura mi pare un'azione autonoma.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.7k visite dal 05/07/2016.
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