Depressione-crisi di panico
Ringrazio in partenza coloro che mi risponderanno.
Io sono un ragazzo di 26 anni cresciuto in una famiglia normale,mi ricordo
che da piccolo ero sempre a giocare pieno di gioia,emozioni e vitalità.
ma dall'età di circa 18 anni ho iniziato a soffrire di crisi di panico che mi hanno rinchiuso dentro casa lasciandomi alle spalle ogni cosa che avevo coltivato.
In principio non credevo possibile che stavo male o avevo qualcosa di serio,
mi limitavo solo ad aggirare i problemi e rimanere il più possibile dentro casa.
In breve tempo mi sono ritrovato senza amici,senza lavoro,senza un sogno o un qualcosa da raggiungere.
Ho provato a lavorare ma resistevo al massimo 3 mesi e ogni volta che dovevo fare qualcosa mi sentivo una stanchezza pazzesca.
A questo punto penso di essere entrato in una depressione.
Ho iniziato con delle sedute di psicoterapia per circa 6 mesi ma il risultato
è stato nullo,ho sempre le stesse situazioni.
Poi mi sono rivolto dal mio medico di famiglia che non mi ha mandato da uno specialista ma ha provato con una cura a base di lexotan e seropram (citalopram) per la durata di 1 anno e 3 mesi senza il supporto della psicoterapia.
Anche qui il risultato è stato nullo mi sembrava di stare un pò meglio durante
la cura (ma non in forma smagliante) però appena finito il trattamento nel giro di 2 mesi sono ricaduto in questo vortice assurdo dove sento solo il vuoto dentro di me dove non riesco a provare niente per me e per gli altri.
Infine questo ultimo mese ho iniziato ad avere perdita di memoria (molto frequente) seguita da mal di testa che durano anche 2 giorni di seguito e difficoltà nell'esprimermi.
Ora la domanda mia a voi esperti è: c'è una possibilità per un povero ragazzo di 26 anni di tornare alla normalità?
Vi ringrazio se avrete la gentilezza di rispondermi.
Io sono un ragazzo di 26 anni cresciuto in una famiglia normale,mi ricordo
che da piccolo ero sempre a giocare pieno di gioia,emozioni e vitalità.
ma dall'età di circa 18 anni ho iniziato a soffrire di crisi di panico che mi hanno rinchiuso dentro casa lasciandomi alle spalle ogni cosa che avevo coltivato.
In principio non credevo possibile che stavo male o avevo qualcosa di serio,
mi limitavo solo ad aggirare i problemi e rimanere il più possibile dentro casa.
In breve tempo mi sono ritrovato senza amici,senza lavoro,senza un sogno o un qualcosa da raggiungere.
Ho provato a lavorare ma resistevo al massimo 3 mesi e ogni volta che dovevo fare qualcosa mi sentivo una stanchezza pazzesca.
A questo punto penso di essere entrato in una depressione.
Ho iniziato con delle sedute di psicoterapia per circa 6 mesi ma il risultato
è stato nullo,ho sempre le stesse situazioni.
Poi mi sono rivolto dal mio medico di famiglia che non mi ha mandato da uno specialista ma ha provato con una cura a base di lexotan e seropram (citalopram) per la durata di 1 anno e 3 mesi senza il supporto della psicoterapia.
Anche qui il risultato è stato nullo mi sembrava di stare un pò meglio durante
la cura (ma non in forma smagliante) però appena finito il trattamento nel giro di 2 mesi sono ricaduto in questo vortice assurdo dove sento solo il vuoto dentro di me dove non riesco a provare niente per me e per gli altri.
Infine questo ultimo mese ho iniziato ad avere perdita di memoria (molto frequente) seguita da mal di testa che durano anche 2 giorni di seguito e difficoltà nell'esprimermi.
Ora la domanda mia a voi esperti è: c'è una possibilità per un povero ragazzo di 26 anni di tornare alla normalità?
Vi ringrazio se avrete la gentilezza di rispondermi.
[#1]
Gentile utente,
ha quindi fatto una terapia antidepressiva sola. Strano che in oltre un anno, visto il miglioramento parziale non vi siano stati aggiustamenti terapeutici. In ogni caso vi sono altri tentativi da fare, sia farmacologici che non. Il fatto che sospendendo ritorni a stare male è la cosa minore, l'obiettivo sarebbe di farla star bene in maniera soddisfacente con una terapia.
Riprenda contatti con lo psichiatra o chieda un altro parere.
ha quindi fatto una terapia antidepressiva sola. Strano che in oltre un anno, visto il miglioramento parziale non vi siano stati aggiustamenti terapeutici. In ogni caso vi sono altri tentativi da fare, sia farmacologici che non. Il fatto che sospendendo ritorni a stare male è la cosa minore, l'obiettivo sarebbe di farla star bene in maniera soddisfacente con una terapia.
Riprenda contatti con lo psichiatra o chieda un altro parere.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
la ringrazio dott. Pacini ma il punto è che non sono stato mai da uno psichiatra sono stato solo da uno psicologo che diceva che i farmaci non servono a nulla
e poi mi sono rivolto al mio medico di famiglia che è CARDIOLOGO e lui mi ha prescritto questo tipo di terapia.
Il punto è capire se magari devo affrontare un'altro tipo di terapia con altri medicinali.
comunque chiederò al mio medico curante di spedirmi da uno specialista in quanto lui al di fuori delle cure prescritte l'unica cosa che mi ripete è ''stai tranquillo e fatti forza da solo'' ora io non sono un medico però credo che questa frase sia come dire ad un paralizzato
''avanti fatti forza alzati''.
saluti e la ringrazio ancora.
e poi mi sono rivolto al mio medico di famiglia che è CARDIOLOGO e lui mi ha prescritto questo tipo di terapia.
Il punto è capire se magari devo affrontare un'altro tipo di terapia con altri medicinali.
comunque chiederò al mio medico curante di spedirmi da uno specialista in quanto lui al di fuori delle cure prescritte l'unica cosa che mi ripete è ''stai tranquillo e fatti forza da solo'' ora io non sono un medico però credo che questa frase sia come dire ad un paralizzato
''avanti fatti forza alzati''.
saluti e la ringrazio ancora.
[#3]
Esatto, ha colto nel segno. Nessuno si sognerebbe di dire ad una persona che non ha gambe alzati e cammina, ad un depresso sì perché la natura della malattia non è molto chiara ai più. L'importante è che lo sia al malato e allo psichiatra. Sicuramente ne contatti uno. Per quanto riguarda lo psicologo, un messaggio del genere denota scarso rispetto innanzitutto per la propria professione (quella di psicologo), che non ha niente di competitivo o di antagonista nei riguardi della medicina o degli strumenti farmacologici, che non sono i soli e non sono per forza sempre i migliori. Psicologia e psichiatria non sono due scuole di pensiero, sono due figure professionali con formazione diversa e competenze diverse, che di solito mirano allo stesso obiettivo finale, occupandosi di fasi, aree o meccanismi distinti.
[#4]
Ex utente
Volevo semplicemente farle una banale domanda: i miei mal di testa, la perdita di memoria molto frequente , e la difficoltà nel parlare (trovo difficoltà nel concentrarmi nel fare la tabellina del 2) sono sintomi che si sono verificati gli ultimi 2 mesi,e sono riconducibili ad una depressione che è peggiorata o magari è solo una fase temporanea?
Ho la probabilità con una cura adeguata di tornare alla normalità oppure può esserci il rischio di passare una vita da depresso?
bene queste erano le mie ultime 2 domande da questo momento in poi le riscriverò solo dopo che avrò parlato con uno PSICHIATRA.
grazie
Ho la probabilità con una cura adeguata di tornare alla normalità oppure può esserci il rischio di passare una vita da depresso?
bene queste erano le mie ultime 2 domande da questo momento in poi le riscriverò solo dopo che avrò parlato con uno PSICHIATRA.
grazie
[#5]
fortunamente la stragrande maggioranza delle persone con problemi di depressione ritorna a fare una vita normale. si affidi con fiducia ad uno speciali sta e non si preoccupi eccessivamente. Lei è giovane ed ha tutti i mezzi per riprendersi. In bocca al lupo
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 27/10/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.