Vertigni

Buongiorno,
Premetto di avere la RCU dal 2001, ma per mia fortuna solo nel 2001 e nel 2004 ho avuto una fase acuta. Il mio problema riguarda l'aspetto della testa e dell'ansia. Sono un project manager che opera nell'ambito informatico, faccio un mestiere che mi soddisfa molto e ho avuto una carriera fino ad ora soddisfacente. Ma come dicevo, il mio problema è l'ansia e le sue somatizzazioni. Tutto inizia nel 1990, anno nel quale ero a L'Aquila per studio e purtroppo ho fatto l'errore di prendere sostanze anabolizzanti per 40 giorni. Poi ho fatto delle analisi del sangue (prassi dopo un mese di sospensione) che diedero esito negativo. Dopo qualche giorno ho fatto una donazione del sangue e subito dopo ho bevuto un frullato con proteine e banana e ho avuto un calo di pressione. Li mi sono spaventato e da li non ne sono piu' uscito, ho avuto sempre paura di morire (piu' o meno forte durante la mia vita), fatto sta che ho proseguito a fare le cose che facevo ma con molte piu' difficoltà. Mi sono laureato, ho trovato un lavoro ho "messo su famiglia" ma i miei fantasmi sono stati sempre con me. Ho provato con la psicoterapia, abbandonata presto per mia diffidenza, sono andato da uno psichiatra che mi ha dato cipralex 20 mg (10 gocce al di) L'ho preso per un anno e difatti la mia vita è stata perfetta, niente ansia, niente paure, niente freni a mano. Di comune accordo con il mi psichiatra, ho lasciato il cipralex e per 3 anni è andato tutto bene, fino a che sono arrivate di nuovo le vertigini (sintomo che avevo spesso prima del cipralex) sempre quando c'erano situazioni particolari, conversazioni in piedi, mensa aziendale, pause con i colleghi. Dovevo sempre appoggiarmi ad un muro per farle passare o alleggerirle. Con Il mio psichiatra abbiamo deciso di riprendere il cipralex, e nuovamente è andato tutto bene. In aprile, sempre in accordo con il mio psichiatra, l'ho sospeso (in maniera errata questa volta, cioè l'ho fatto di colpo). Dopo un mese dalla sospensione sono ritornate le vertigini sempre nelle solite situazioni, conversazioni in piedi, mensa aziendale e in genere situazioni dalle quali "è difficile uscire". Il mio psichiatra questa volta mia ha dato il sereupin perchè il cipralex mi fa ingrassare, ma non l'ho ancora iniziato, mi da fastidio sapere che il mio benessere possa dipendere da uno psicofarmaco, mi da fastidio sapere che tutta la vita io debba convivere con il farmaco per stare bene, mi da anche un senso di impotenza. Bene dopo questa lunga premessa, la mia domanda è questa, siete convinti anche voi che è tutta colpa della chimica? Tutta colpa della serotonina? Non è possibile percorrere un'altra strada?
Grazie in anticipo per il tempo dedicato
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

"mi da fastidio sapere che il mio benessere possa dipendere da uno psicofarmaco"

C'è sempre il malessere come alternativa. Direi che ha già fatto un paio di prove in tal senso, quindi dovrebbe essere contento di avere a disposizione uno strumento che le consente di controllare un disturbo che per adesso non se ne vuole andare.

Siamo esseri chimici, di che cosa dovrebbe essere colpa, così come dei tumori, della polmonite, o della depressione ?
Questo indipendentemente dal fatto che ci si curi con la chirurgia, con le medicine, o con altro, e che le cure siano curative, eradicanti o palliative.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie Dott.Pacini per la sua cortese risposta. Io sono contento, certo, che almeno ho un'alternativa, il mio dubbio è che sia la sola. Il cipralex si è rilevato sicuramente risolutivo (anche se non definitivamente purtroppo). Come effetti collaterali mi fa mettere su ogni volta 4 o 5 Kg anche se sto attento alla dieta e faccio sport. Se per lei, come mi sembra di aver capito, la chimica è la soluzione non è possibile utilizzare altri rimedi, naturali, per lo sviluppo della Serotonina che non siano psicofarmaci?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non ha però compreso il senso della risposta. Ammesso che esista il concetto di "naturale" (che non ha senso), quello invece non sarebbe chimico ? Le cose naturali non sono chimiche ?
Le carezze o i calci non hanno una traduzione nella chimica del sistema nervoso ?
Chimico o non chimico è lo strumento con cui si producono sollecitazioni, in questo caso è chimico. Non è certo l'unico, ci sono una decina di molecola che si usano per il panico.
Il problema è di usare cosa funziona, non di scegliere quello che si preferisce come idea.
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
come già saprà, per averne discusso con il Suo Psichiatra, Lei soffre, verosimilmente, di un tipico disturbo da attacchi di panico (DAP) innescato dalle più varie e occasionali situazioni ambientali.
Ne è un esempio, tipico, il fatto che Lei faccia risalire l'inizio dei suoi disturbi ad una ben precisa data, il 1990, quando, a suo dire, avrebbe assunto sostanze anabolizzanti per 40 giorni.
Avrà certamente compreso che "quella data" così come l'assunzione degli anabolizzanti non c'entrano affatto con i suoi sintomi che tendono costantemente a ripetersi.
Certo, l'assunzione degli antidepressivi dell'ultima generazione, ha su di Lei, a quanto ci dice, un buon effetto e quindi (come Le è già stato consigliato) non si vede perchè non assumerli al bisogno.
Lei, però, si pone una domanda fondamentale da un punto di vista psicologico ed "esistenziale": "mi dà fastidio sapere che tutta la vita io debba convivere con il farmaco per stare bene.."
Io penso che un'altra strada, in effetti, possa essere percorribile (ma senza MAI tralasciare, in atto, la terapia farmacologica..) . Dovrebbe approdare ad una forma di psicoterapia che la porti a ripercorrere a ritroso , in chiave psicodinamica, la genesi e l'evoluzione della Sua struttura di personalità che nelle varie fasi di evoluzione ha possibilmente subìto una qualche forma disarmonica nello sviluppo facendola vivere, psicologicamente, costantemente in situazioni da cui " è difficile uscire", come Lei stesso dice.
Solo un'ultima domanda: c'è, in tal senso, familiarità nelle sua famiglia?
Un saluto cordiale

Dr. Mario Zampardi

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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Pacini,

puo' essere che io non abbia compreso il senso della sua risposta e per questo eventualmente, me ne scuso. La mia domanda, magari ingenua e/o inopportuna era rivolta al fatto che andando sulla chimica, lo psicofarmaco puo' presentare una serie di effetti collaterali (leggendo il bugiardino) che spaventano, mi e Le chiedevo se non ci fosse una soluzione, seppur chimica, alternativa per lo sviluppo della serotonina. Tipo L-Triptofano per intenderci. Ma io parlo da lettore dilettante di vari forum sull'argomento, quindi la mia puo' anche catalogarla come castroneria.
Grazie in ogni caso del tempo che mi ha dedicato
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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Zampardi

nella mia famiglia sono stato il primo a prendere psicofarmaci, anche se mia madre é una persona ansiosa, ma di fronte a degli eventi, non sempre. Mio padre era irrequieto, nel senso che era un fiume in piena ma tendeva a sfuggire dalle situazioni statiche, di fatto era molto nervoso, ma non manifestava ansia. Per tornare alla psicoterapia, io ho anche provato, ma secondo me non é facile trovare le persone giuste (per me, non in assoluto) e di fatto io o non le ho trovate o non non mi sono accorto di averle trovate, da qui la mia enorme delusione verso la psicoterapia e il mio rivolgermi alla psichiatria e al suo approccio prettamente chimico che pero' paradossalmente mi fa sentire un "dipendente dalla pillola"
Grazie
Luigi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Ma il senso della risposta era semplicemente che anche i prodotti naturali sono chimica, per cui non cambia nulla. Anche perché spesso i farmaci sono derivati naturali o disegnati sulla base di conoscenze su qualche prodotto di derivazione naturale.
Quest'idea che ci siano sostanze naturali e artificiali che sono fondamentalmente diverse, e le seconde tendono a far male è errata.

Questo disturbo ha terapie farmacologiche semplici di riferimento, di cui una è quella che è stata prescritta.
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
Lei, purtroppo, ha avuto soggettivamente una cattiva esperienza con la psicoterapia o, come lei stesso dice, per una sua soggettiva chiave di lettura o per non avere incontrato un idoneo psicoterapeuta.
Continui allora, nei momenti di calo del tono dell'umore, con la sola terapia farmacologica, ma senza continuare a sentirsi "dipendente dalla pillola"...sarebbe una contraddizione in termini.
Un saluto
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Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini

capisco, ripeto, leggendo il bugiardino del cypralex, un po' una persona si spaventa, guardando gli aspetti relativi agli effetti collaterali. In ogni caso ho ben inteso che il suo consiglio è quello di seguire l'indicazione del mio psichiatra ed iniziare la cura con sereupin, che mi ha dato in sostituzione del cypralex per verificare se anche con questo tendo ad ingrassare.
Grazie mille per il suo consulto, mi è stato molto utile
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Utente
Utente
Grazie Dott. Zampardi

seguiro' certamente il Suo consiglio e quello del Dott. Pacini. Un giorno magari ritornero' alla psicoterapia, ma solo quando avro' delle referenze su qualcuno, altrimenti diventa uno spreco di risorse mentali ed economiche( le assicuro che ho speso già tanto)
Grazie ancora per la sua disponibilità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La persona ansiosa si spaventa, le altre spesso non li leggono neanche. Lo psichiatra le ha prescritto medicine congrue con il tipo di problema.
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