bisogno di inspirare fondo
Buongiorno dottori,
vi scrivo perché è da 5 mesi che sto vivendo una situazione che sta diventando davvero insopportabile da gestire.
Negli ultimi mesi infatti ho un problema: ho un bisogno più o meno costante di fare respiri profondi.
Questo bisogno si presenta la mattina appena sveglio e permane per tutta la giornata, a volte con ritmi meno frequenti(passano delle ore fra un sospiro profondo e l'altro), a volte con ritmi molto frequenti(circa ogni 10 minuti). A volte infine mi capita di non riuscire a riempire interamente i polmoni e inizio a sbadigliare per cercare di riempirli.
Come esami ho effettuato un rx al torace a Dicembre(esito negativo) e il medico di base mi ha auscultato più volte i polmoni dicendo che non sente nessun rantolo e che quindi è inutile fare una spirometria. Palpazione all'addome ed esami del sangue tutto nella norma. Ho preso per diversi mesi un gastro protettore su consiglio del medico di base e sempre sotto sui suggerimento ho preso anche degli antistaminici (per escludere che si tratti di sindrome da reflusso o allergia) ma entrambi senza risultati.
Per quanto riguarda la mia storia clinica invece devo dirvi che ho sofferto di attacchi di panico molto forti circa 2 anni fa, attacchi che sono guariti grazie al supporto di una psicologa e di una psichiatra. La psichiatra che mi seguiva ha ritenuto idoneo l'utilizzo di gocce di citalopram utilizzate a dosi crescenti prima e decrescenti poi per un totale di nove/dieci mesi di terapia. Ho smesso la somministrazione definitiva di citalopram all'inizio di Novembre e i miei problemi di respiro si sono presentati ad inizio Gennaio.
Pensando fosse un problema dovuto all'ansia e alla sospensione di citalopram ho chiesto un parere alla psichiatra che mi ha seguito però mi ha detto che è molto strano che si tratti di ansia perchè "il bisogno di inspirare" è un sintomo che durante la cura non manifestavo, suggerendomi piuttosto di fare una spirometria.
Ora mi ritrovo con il medico di base che non vuole farmi fare la spirometria perchè dice che è ansia o un problema legato al reflusso e la psichiatra che dice l'esatto contrario.
Cosa posso fare in tutto cio?? Io continuo a soffrire di questo disturbo e la mia vita mi sembra sempre più "attanagliata" da questo problema!!
Per favore datemi una linea guida da seguire....ho bisogno di fare chiarezza e capire su cosa agire per guarire.
P.S. negli ultimi giorni ho preso pastiglia al giorno di tavor da 1mg -> sembra andare meglio la mattina appena la prendo e peggiorare verso sera...comunque il problema è sempre presente!!
Grazie davvero per la disponibilità.
vi scrivo perché è da 5 mesi che sto vivendo una situazione che sta diventando davvero insopportabile da gestire.
Negli ultimi mesi infatti ho un problema: ho un bisogno più o meno costante di fare respiri profondi.
Questo bisogno si presenta la mattina appena sveglio e permane per tutta la giornata, a volte con ritmi meno frequenti(passano delle ore fra un sospiro profondo e l'altro), a volte con ritmi molto frequenti(circa ogni 10 minuti). A volte infine mi capita di non riuscire a riempire interamente i polmoni e inizio a sbadigliare per cercare di riempirli.
Come esami ho effettuato un rx al torace a Dicembre(esito negativo) e il medico di base mi ha auscultato più volte i polmoni dicendo che non sente nessun rantolo e che quindi è inutile fare una spirometria. Palpazione all'addome ed esami del sangue tutto nella norma. Ho preso per diversi mesi un gastro protettore su consiglio del medico di base e sempre sotto sui suggerimento ho preso anche degli antistaminici (per escludere che si tratti di sindrome da reflusso o allergia) ma entrambi senza risultati.
Per quanto riguarda la mia storia clinica invece devo dirvi che ho sofferto di attacchi di panico molto forti circa 2 anni fa, attacchi che sono guariti grazie al supporto di una psicologa e di una psichiatra. La psichiatra che mi seguiva ha ritenuto idoneo l'utilizzo di gocce di citalopram utilizzate a dosi crescenti prima e decrescenti poi per un totale di nove/dieci mesi di terapia. Ho smesso la somministrazione definitiva di citalopram all'inizio di Novembre e i miei problemi di respiro si sono presentati ad inizio Gennaio.
Pensando fosse un problema dovuto all'ansia e alla sospensione di citalopram ho chiesto un parere alla psichiatra che mi ha seguito però mi ha detto che è molto strano che si tratti di ansia perchè "il bisogno di inspirare" è un sintomo che durante la cura non manifestavo, suggerendomi piuttosto di fare una spirometria.
Ora mi ritrovo con il medico di base che non vuole farmi fare la spirometria perchè dice che è ansia o un problema legato al reflusso e la psichiatra che dice l'esatto contrario.
Cosa posso fare in tutto cio?? Io continuo a soffrire di questo disturbo e la mia vita mi sembra sempre più "attanagliata" da questo problema!!
Per favore datemi una linea guida da seguire....ho bisogno di fare chiarezza e capire su cosa agire per guarire.
P.S. negli ultimi giorni ho preso pastiglia al giorno di tavor da 1mg -> sembra andare meglio la mattina appena la prendo e peggiorare verso sera...comunque il problema è sempre presente!!
Grazie davvero per la disponibilità.
[#1]
"è molto strano che si tratti di ansia perchè "il bisogno di inspirare" è un sintomo che durante la cura non manifestavo"
Appunto, questo farebbe pensare che sia legato al venir meno della cura.
In effetti si tratta di atti tra loro staccati, di una "impressione" che ovviamente poi non ha a che vedere col metodo che usa (sbadigliare), ricorda più una preoccupazione di non respirare a fondo e una sensazione di respiro superficiale.
E anche il fatto che vada meglio col tavor, che certo non agevola respirazioni profonde, indicherebbe questo.
"Fare la spirometria" è vago senza chiarire per quale ipotesi (e poi perché proprio la spirometria ? Non è che se uno respira male si faccia sempre questo esame come prima cosa..
Il panico non è guarito grazie al supporto, ha fatto una terapia con il citalopram. Il panico si interrompe per questo. 10 mesi è una cura forse troppo breve, niente di strano che possa tornare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta tempestiva...
Quindi, da quanto ho capito, potrebbe trattarsi ancora di un fenomeno di ansia somatizzata come pensavo??
La psichiatra che mi ha seguito mi ha consigliato di fare la spirometria perchè magari il mio bisogno di inspirare a fondo poteva essere legato ad un broncospasmo(cosa che il medico di base non ha mai auscultato).
Quindi cosa mi consiglia di fare? Riprovare a contattare la psichiatra e riprendere con l'utilizzo del citalopram sotto la sua supervisione??
Non vedo davvero l'ora di "stare bene"...ora mai sono anni che ansia e panico mi tormentano....e quando stava andando finalmente tutto bene (durante gli ultimi mesi di cura con le gocce) ecco che di nuovo mi ri-succede...
la ringrazio per la risposta tempestiva...
Quindi, da quanto ho capito, potrebbe trattarsi ancora di un fenomeno di ansia somatizzata come pensavo??
La psichiatra che mi ha seguito mi ha consigliato di fare la spirometria perchè magari il mio bisogno di inspirare a fondo poteva essere legato ad un broncospasmo(cosa che il medico di base non ha mai auscultato).
Quindi cosa mi consiglia di fare? Riprovare a contattare la psichiatra e riprendere con l'utilizzo del citalopram sotto la sua supervisione??
Non vedo davvero l'ora di "stare bene"...ora mai sono anni che ansia e panico mi tormentano....e quando stava andando finalmente tutto bene (durante gli ultimi mesi di cura con le gocce) ecco che di nuovo mi ri-succede...
[#3]
Gentile utente,
Lo psichiatra ha auscultato ? Il broncospasmo tradotto in difficoltà a inspirare,..non è proprio così. Il broncospasmo dà problemi anche in espirazione, ed è lì che si sentono i rumori più spesso auscultando.
Però ripeto, le modalità con cui riferisce i sintomi ricordano in effetti quel senso di respiro superficiale che nel panico c'è spesso, anche fuori da veri e propri attacchi.
Non posso sostituirmi a Lei sulla decisione da prendere.
Lo psichiatra ha auscultato ? Il broncospasmo tradotto in difficoltà a inspirare,..non è proprio così. Il broncospasmo dà problemi anche in espirazione, ed è lì che si sentono i rumori più spesso auscultando.
Però ripeto, le modalità con cui riferisce i sintomi ricordano in effetti quel senso di respiro superficiale che nel panico c'è spesso, anche fuori da veri e propri attacchi.
Non posso sostituirmi a Lei sulla decisione da prendere.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 33k visite dal 16/06/2016.
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