Ansia e tranquillanti in persona anziana - Dr. Matteo Pacini
Salve gentili medici, salve dottor Pacini.
Un annetto fa ho avuto da lei dei preziosi consigli che mi hanno aiutato molto, pur avendo uno psichiatra al quale faccio costantemente riferimento.
Questa volta vorrei chiederle un parere per mia nonna di 78 anni, che è alta 1.58 cm e pesa sui 45 kg.
Premetto che la mia nonna è lucidissima, esce spesso per fare servizi per lei e a volte anche per altri membri della mia famiglia: cioè è come se fosse una persona di almeno 20 anni più giovane se valutiamo le sue condizioni generali.
Come varie persone della mia famiglia anche mia nonna, che vive in casa con la mia famiglia, ha avuto in passato dei problemi di ansia. Da alcuni anni le è morto il marito, mio nonno, e ha iniziato a prendere delle benzodiazepine, il Tienor: 5 mg la mattina e 5mg di sera.
Il problema è che da alcuni mesi sta dimagrendo tanto, non dorme bene, ed è molto giù di morale: ha difficoltà di concentrazione nelle sue attività che fino a pochi mesi fa portava avanti di buon grado per tenersi occupata. L'ho convinta ad andare insieme a me dallo psichiatra in quanto dalle mie esperienze, e da quanto letto su questo sito in passato credo di aver capito che questi tranquillanti siano più un problema che una terapia, ovviamente per il lungo termine. Lo psichiatra non le ha voluto prescrivere antidepressivi, in quanto persona anziana, ipertesa e con restrizioni di carotide. Però ha concordato sul fatto che le sue problematiche sono psichiche, anche perchè gli esami fatti(innumerevoli) sono tutti nella norma. Così le ha prescritto lo Xanax a rilascio prolungato da 0.5 mg, una compressa da prendere al mattino.
Le vorrei chiedere se questa terapia sia diversa dalle comuni benzodiazepine, se si possono sostituire al Tienor in maniera non graduale come le è stato indicato e se davvero le persone anziane non possono usarsi gli SSRI. So che la terapia è stata impostata da un professionista competente ma essendomi trovata bene con alcuni consigli ricevuti da lei su questo sito sarei felice di sapere la sua opinione al riguardo.
Un annetto fa ho avuto da lei dei preziosi consigli che mi hanno aiutato molto, pur avendo uno psichiatra al quale faccio costantemente riferimento.
Questa volta vorrei chiederle un parere per mia nonna di 78 anni, che è alta 1.58 cm e pesa sui 45 kg.
Premetto che la mia nonna è lucidissima, esce spesso per fare servizi per lei e a volte anche per altri membri della mia famiglia: cioè è come se fosse una persona di almeno 20 anni più giovane se valutiamo le sue condizioni generali.
Come varie persone della mia famiglia anche mia nonna, che vive in casa con la mia famiglia, ha avuto in passato dei problemi di ansia. Da alcuni anni le è morto il marito, mio nonno, e ha iniziato a prendere delle benzodiazepine, il Tienor: 5 mg la mattina e 5mg di sera.
Il problema è che da alcuni mesi sta dimagrendo tanto, non dorme bene, ed è molto giù di morale: ha difficoltà di concentrazione nelle sue attività che fino a pochi mesi fa portava avanti di buon grado per tenersi occupata. L'ho convinta ad andare insieme a me dallo psichiatra in quanto dalle mie esperienze, e da quanto letto su questo sito in passato credo di aver capito che questi tranquillanti siano più un problema che una terapia, ovviamente per il lungo termine. Lo psichiatra non le ha voluto prescrivere antidepressivi, in quanto persona anziana, ipertesa e con restrizioni di carotide. Però ha concordato sul fatto che le sue problematiche sono psichiche, anche perchè gli esami fatti(innumerevoli) sono tutti nella norma. Così le ha prescritto lo Xanax a rilascio prolungato da 0.5 mg, una compressa da prendere al mattino.
Le vorrei chiedere se questa terapia sia diversa dalle comuni benzodiazepine, se si possono sostituire al Tienor in maniera non graduale come le è stato indicato e se davvero le persone anziane non possono usarsi gli SSRI. So che la terapia è stata impostata da un professionista competente ma essendomi trovata bene con alcuni consigli ricevuti da lei su questo sito sarei felice di sapere la sua opinione al riguardo.
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"non le ha voluto prescrivere antidepressivi, in quanto persona anziana, ipertesa e con restrizioni di carotide. "
E quindi soggetto che può assumere diversi antidepressivi disponibili compatibili con le sue condizioni.
Leggendo poi che quelli che non si possono usare sarebbero gli ssri, mi cadono le braccia.
Chiedete un secondo parere, qui mi pare ci siano delle nozioni "discutibili" sull'uso degli antidepressivi nell'anziano.
E quindi soggetto che può assumere diversi antidepressivi disponibili compatibili con le sue condizioni.
Leggendo poi che quelli che non si possono usare sarebbero gli ssri, mi cadono le braccia.
Chiedete un secondo parere, qui mi pare ci siano delle nozioni "discutibili" sull'uso degli antidepressivi nell'anziano.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Ex utente
Grazie mille del chiarimento dottor Pacini.
In effetti avevo avuto l'impressione che lo psichiatra al quale ci siamo rivolti aveva avuto un atteggiamento un po'di sufficienza rispetto al tema della depressione dell'anziano; come a dire ha una certa età, ha i motivi per essere ansiosa, è la vita.
Ma poi preferire una benzodiazepina che dopo 4-5 ore va via e lascia mia nonna irritata e più ansiosa di prima mi ha fatto scattare un certo scetticismo.
Valuteremo un secondo specialista allora.
La ringrazio affettuosamente dottor Pacini e ringrazio dell'attenzione e del consiglio anche il dottor Rosso.
Davvero grazie ad entrambi!
In effetti avevo avuto l'impressione che lo psichiatra al quale ci siamo rivolti aveva avuto un atteggiamento un po'di sufficienza rispetto al tema della depressione dell'anziano; come a dire ha una certa età, ha i motivi per essere ansiosa, è la vita.
Ma poi preferire una benzodiazepina che dopo 4-5 ore va via e lascia mia nonna irritata e più ansiosa di prima mi ha fatto scattare un certo scetticismo.
Valuteremo un secondo specialista allora.
La ringrazio affettuosamente dottor Pacini e ringrazio dell'attenzione e del consiglio anche il dottor Rosso.
Davvero grazie ad entrambi!
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Ex utente
Buon giorno gentili medici. Torno a farmi sentire innanzitutto per ringraziavi dei consigli che mi avete dato.
Come da vostro consiglio mi sono rivolta ad un altro psichiatra che ha prescritto a mia nonna un ssri e ridotto i tranquillanti: in particolare le ha prescritto Zoloft 50 mg 1 compressa al mattino e diazepam 5 gocce al mattino e 5 a sera. Si è tenuto comunque basso con l'antidepressivo e ha mantenuto una dose ridotta di tranquillante per non causare la sindrome da sospensione.
Poichè il medico di base ha accennato, come il precedente psichiatra il rischio per lo Zoloft di patologie cardiovascolari in persone anziana, ipertesa e con stenosi carotidea, volevo chiedere di nuovo un vostro parere.
Premetto che con questa cura mia nonna è praticamente rinata: è di nuovo dolce, serena ed esce senza problemi per fare le sue attività giornaliere: passeggiate, spese etc.
Come da vostro consiglio mi sono rivolta ad un altro psichiatra che ha prescritto a mia nonna un ssri e ridotto i tranquillanti: in particolare le ha prescritto Zoloft 50 mg 1 compressa al mattino e diazepam 5 gocce al mattino e 5 a sera. Si è tenuto comunque basso con l'antidepressivo e ha mantenuto una dose ridotta di tranquillante per non causare la sindrome da sospensione.
Poichè il medico di base ha accennato, come il precedente psichiatra il rischio per lo Zoloft di patologie cardiovascolari in persone anziana, ipertesa e con stenosi carotidea, volevo chiedere di nuovo un vostro parere.
Premetto che con questa cura mia nonna è praticamente rinata: è di nuovo dolce, serena ed esce senza problemi per fare le sue attività giornaliere: passeggiate, spese etc.
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Ex utente
Gentile Dr. Pacini.
So che sembra assurdo, ma di 3 medici, solo l'ultimo psichiatra che ha visitato mia nonna è in accordo con la linea che sembra la più appropriata e cioè antidepressivi ssri per la terapia dell'ansia e diminuire l'ansiolitico. Niente di male visto che uno psichiatra valido è più che sufficiente. Il problema è che poi se il medico di base insinua il dubbio si confondono le idee.
Per questo avevo bisogno di una rassicurazione.
In linea generale i dosaggi dello Zoloft e dell'ansiolitico le sembrano adeguati in una donna di 78 anni?
So che sembra assurdo, ma di 3 medici, solo l'ultimo psichiatra che ha visitato mia nonna è in accordo con la linea che sembra la più appropriata e cioè antidepressivi ssri per la terapia dell'ansia e diminuire l'ansiolitico. Niente di male visto che uno psichiatra valido è più che sufficiente. Il problema è che poi se il medico di base insinua il dubbio si confondono le idee.
Per questo avevo bisogno di una rassicurazione.
In linea generale i dosaggi dello Zoloft e dell'ansiolitico le sembrano adeguati in una donna di 78 anni?
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La dose è minima. Il diazepam se mai non capisco perché debba comunque star lì a quella dose oltretutto infima. Non svolge alcuna funzione e se si decide di calarlo con gradualità non vedo perché lasciarne un residuo.
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Ex utente
Dottor Pacini, la lascio stare in pace, è sabato anche per lei.
Mi verrebbe da chiederle più o meno i dosaggi migliori per gli anziani (lo psichiatra mi accennava non più di 150mg ma sicuramente non arriveremo a tanto)(io ad esempio ne prendo 100 mg) ma giustamente mi direbbe di chiedere al nostro medico.
Ha ragione sul diazepam, però forse con sto caldo è meglio rinviare.
La ringrazio per la sua consueta gentilezza e disponibilità dottor Pacini. Salutoni affettuosi!
Mi verrebbe da chiederle più o meno i dosaggi migliori per gli anziani (lo psichiatra mi accennava non più di 150mg ma sicuramente non arriveremo a tanto)(io ad esempio ne prendo 100 mg) ma giustamente mi direbbe di chiedere al nostro medico.
Ha ragione sul diazepam, però forse con sto caldo è meglio rinviare.
La ringrazio per la sua consueta gentilezza e disponibilità dottor Pacini. Salutoni affettuosi!
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Gentile utente,
In generale i dosaggi per gli anziani possono essere ridotti per una questione di metabolismo più lento, funzione renale minore (ma in questo caso significa che i dosaggi in realtà sono uguali, solo con dosi per bocca minori).
Per cui in generale non si può affermare che i dosaggi reali siano minori, solo che c'è maggiore cautela nell'introdurli e nel sistemare i dosaggi per bocca, oltre che maggiore sensibilità ad alcuni effetti collaterali (il che ne limita l'uso se mai).
In generale i dosaggi per gli anziani possono essere ridotti per una questione di metabolismo più lento, funzione renale minore (ma in questo caso significa che i dosaggi in realtà sono uguali, solo con dosi per bocca minori).
Per cui in generale non si può affermare che i dosaggi reali siano minori, solo che c'è maggiore cautela nell'introdurli e nel sistemare i dosaggi per bocca, oltre che maggiore sensibilità ad alcuni effetti collaterali (il che ne limita l'uso se mai).
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 4.7k visite dal 08/06/2016.
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