Gastroparesi e disturbi del comportamento alimentare
Buongiorno,
Soffro di dispepsia cronica dal 2002 ma solo nel mese di febbraio 2016 si è iniziato a parlare di sospetta gastroparesi. Lo studio scintigrafico del transito esofago-gastro-duodenale ha avuto questo esito: "Il tempo di dimezzamento (T 1/2) dell'attività contenuta nello stomaco è risultato pari a 450 minuti (v.n. 62 +/- 11 minuti)". La patologia in corso è refrattaria ad ogni tipo di farmaco attualmente sul mercato e sono stati tentati due cicli di psicoterapia (ipnotica - 12 mesi, cognitivo-comportamentale - 3 mesi). Gli specialisti in gastroenterologia mi hanno sempre invitato a ricercare una causa non organica, mentre il secondo psicoterapeuta consultato (all'inizio sicurissimo di risolvere il problema bene e in pochi mesi) si è arreso di fronte alla resistenza e al peggioramento dei sintomi e mi ha consigliato di tornare ad eseguire accertamenti diagnostici. L'ultimo psichiatra consultato (al fine di ottenere un supporto farmacologico e non durante questa difficile fase di convivenza con la malattia) ha parlato di un probabile disturbo del comportamento alimentare che avrebbe potuto causare la paresi dello stomaco, ovviamente di natura inconscia dato che da parte mia non c'è alcun rifiuto ad alimentarsi, nonostante i tempi digestivi biblici mi impediscano di effettuare tre pasti al giorno e mi hanno costretto (anche su consiglio dei medici) a puntare su alimenti di facile digeribilità (un regime alimentare purtroppo deprimente). Mi rivolgo a voi per sapere se effettivamente esistono casi di disturbi del comportamento alimentare di natura inconscia e con che tipo di terapia sono stati eventualmente risolti.
Grazie mille.
Soffro di dispepsia cronica dal 2002 ma solo nel mese di febbraio 2016 si è iniziato a parlare di sospetta gastroparesi. Lo studio scintigrafico del transito esofago-gastro-duodenale ha avuto questo esito: "Il tempo di dimezzamento (T 1/2) dell'attività contenuta nello stomaco è risultato pari a 450 minuti (v.n. 62 +/- 11 minuti)". La patologia in corso è refrattaria ad ogni tipo di farmaco attualmente sul mercato e sono stati tentati due cicli di psicoterapia (ipnotica - 12 mesi, cognitivo-comportamentale - 3 mesi). Gli specialisti in gastroenterologia mi hanno sempre invitato a ricercare una causa non organica, mentre il secondo psicoterapeuta consultato (all'inizio sicurissimo di risolvere il problema bene e in pochi mesi) si è arreso di fronte alla resistenza e al peggioramento dei sintomi e mi ha consigliato di tornare ad eseguire accertamenti diagnostici. L'ultimo psichiatra consultato (al fine di ottenere un supporto farmacologico e non durante questa difficile fase di convivenza con la malattia) ha parlato di un probabile disturbo del comportamento alimentare che avrebbe potuto causare la paresi dello stomaco, ovviamente di natura inconscia dato che da parte mia non c'è alcun rifiuto ad alimentarsi, nonostante i tempi digestivi biblici mi impediscano di effettuare tre pasti al giorno e mi hanno costretto (anche su consiglio dei medici) a puntare su alimenti di facile digeribilità (un regime alimentare purtroppo deprimente). Mi rivolgo a voi per sapere se effettivamente esistono casi di disturbi del comportamento alimentare di natura inconscia e con che tipo di terapia sono stati eventualmente risolti.
Grazie mille.
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Non è possibile che vi sia un quadro di questo tipo nel corso di un disturbo del comportamento alimentare che è escluso per la natura del problema primario.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 02/06/2016.
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