Paura ansiosa depressiva.
Buonasera a tutto il meraviglioso staff di medici, la mia storia è un po' lunga ma cerco di sentitizzare al massimo..
Da premettere che il mio primo attacco di panico l'ho avuto alle scuole elementari/medie poi è passato tutto e da allora questo disturbo si è ripresentato nel 2000 durante un corso addestrativo di vita militare, li all'ospedale mi diedero le benzodiazepine, lexotan, spari' tutto, ho continuato a prendere farmaci per un paio di anni, da lì a breve nel 2005 ebbi una ricaduta causata da eventi di vita personale, incidente in moto e altro, li il mio psichiatra mi prescrisse un antidepressivo è ancora benzodiazepine, questa volta il lorans, sono andato avanti per 11 anni, e mi son ritrovato in un bel momento della mia vita a dover togliere i farmaci per via del mio lavoro perché non potevo assumerli, ho tolto sotto la cura di un psichiatra sia lo antidepressivo che le benzodiazepine in poco più di 2 mesi...sono stato malissimo, non riuscivo neanche a camminare per come mi girava la testa insomma a parte il periodo neanche mi aiutava perché pensando sempre negativo e in più sapendo che nel mio lavoro non potevo assumere questi farmaci mi son visto perso e invece di togliere i farmaci nella massima tranquillità tutto è andato storto, ora son tornato a prenderli un'altra volta. Come mai tutto questo? E soprattutto ora che prendo i farmaci e che so esattamente che non rischio il lavoro, avrò un altro incarico, la mia mente vaga sola si crea mille problemi, non posso sentire nessuno che automaticamente si fa tanti perché ma in modo continuativo,sempre, sono in cura dalla mia psichiatra e ha detto che la mia è paura, la paura fisicamente viene ora bloccata dai farmaci ma mentalmente bisogna lavorarci con la psicoterapia, mi rendo conto del mio disagio, cerco di attuare delle finestre mentali per non pensare, ma risulta difficile, allora mi domando come faccio ad andare avanti così? Posso farcela solo con me stesso e la psicoterapia a cambiare le abitudini della mia mente ? Sarà di nuovo difficile togliere i farmaci? Alle volte mi credo che son diventato pazzo ma so che nn è cosi, vi chiedo come mai la mia mente è così presa solo dal negativo anche se so che le preoccupazioni tra cui il lavoro che credevo di perdere non è così, cambierò solo incarico ma comunque l'avrò, come mai questa mente? Vi chiedo un consiglio con il cuore in mano e vi ringrazio per aver letto questo papiro...
Da premettere che il mio primo attacco di panico l'ho avuto alle scuole elementari/medie poi è passato tutto e da allora questo disturbo si è ripresentato nel 2000 durante un corso addestrativo di vita militare, li all'ospedale mi diedero le benzodiazepine, lexotan, spari' tutto, ho continuato a prendere farmaci per un paio di anni, da lì a breve nel 2005 ebbi una ricaduta causata da eventi di vita personale, incidente in moto e altro, li il mio psichiatra mi prescrisse un antidepressivo è ancora benzodiazepine, questa volta il lorans, sono andato avanti per 11 anni, e mi son ritrovato in un bel momento della mia vita a dover togliere i farmaci per via del mio lavoro perché non potevo assumerli, ho tolto sotto la cura di un psichiatra sia lo antidepressivo che le benzodiazepine in poco più di 2 mesi...sono stato malissimo, non riuscivo neanche a camminare per come mi girava la testa insomma a parte il periodo neanche mi aiutava perché pensando sempre negativo e in più sapendo che nel mio lavoro non potevo assumere questi farmaci mi son visto perso e invece di togliere i farmaci nella massima tranquillità tutto è andato storto, ora son tornato a prenderli un'altra volta. Come mai tutto questo? E soprattutto ora che prendo i farmaci e che so esattamente che non rischio il lavoro, avrò un altro incarico, la mia mente vaga sola si crea mille problemi, non posso sentire nessuno che automaticamente si fa tanti perché ma in modo continuativo,sempre, sono in cura dalla mia psichiatra e ha detto che la mia è paura, la paura fisicamente viene ora bloccata dai farmaci ma mentalmente bisogna lavorarci con la psicoterapia, mi rendo conto del mio disagio, cerco di attuare delle finestre mentali per non pensare, ma risulta difficile, allora mi domando come faccio ad andare avanti così? Posso farcela solo con me stesso e la psicoterapia a cambiare le abitudini della mia mente ? Sarà di nuovo difficile togliere i farmaci? Alle volte mi credo che son diventato pazzo ma so che nn è cosi, vi chiedo come mai la mia mente è così presa solo dal negativo anche se so che le preoccupazioni tra cui il lavoro che credevo di perdere non è così, cambierò solo incarico ma comunque l'avrò, come mai questa mente? Vi chiedo un consiglio con il cuore in mano e vi ringrazio per aver letto questo papiro...
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" la paura fisicamente viene ora bloccata dai farmaci ma mentalmente bisogna lavorarci con la psicoterapia, "
Non capisco, perchè che differenza c'è tra fisicamente e mentalmente ? La psicoterapia dove agisce se non sul cervello, idem per i farmaci.
" Posso farcela solo con me stesso e la psicoterapia a cambiare le abitudini della mia mente ?"
In che senso con se stesso ? Cioè con cosa. Non vedo di che strumento stiamo parlando. Con se stesso che si fa curare. Inoltre, che c'entrano le abitudini ? L'attacco di panico è un'abitudine ?
Mi pare ci sia un po' di confusione su un decorso abbastanza semplice. Ha fatto una cura che funzionava, ora l'ha ripresa. E invece il suo problema è "come togliere i farmaci". Ma perché deve essere questo il suo impegno mentale ? Come curarsi e poi contemporaneamente come togliere la cura ? Mi paiono due scopi che cozzano.
Non capisco, perchè che differenza c'è tra fisicamente e mentalmente ? La psicoterapia dove agisce se non sul cervello, idem per i farmaci.
" Posso farcela solo con me stesso e la psicoterapia a cambiare le abitudini della mia mente ?"
In che senso con se stesso ? Cioè con cosa. Non vedo di che strumento stiamo parlando. Con se stesso che si fa curare. Inoltre, che c'entrano le abitudini ? L'attacco di panico è un'abitudine ?
Mi pare ci sia un po' di confusione su un decorso abbastanza semplice. Ha fatto una cura che funzionava, ora l'ha ripresa. E invece il suo problema è "come togliere i farmaci". Ma perché deve essere questo il suo impegno mentale ? Come curarsi e poi contemporaneamente come togliere la cura ? Mi paiono due scopi che cozzano.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta, sicuramente non mi sono spiegato bene, anni fa quando prendevo i farmaci cmq vedevo che ogni tanto la mente si fissava su cose inesistenti in modo esagerato, continuo, ma nn ci facevo più di tanto caso in me pensavo che fosse una cosa normale invece ora ho capito che nella mia testa c'è qualcosa che nn va, mi riferisco a questo per quanto riguarda le abitudini mentali. Il mio impegno mentale è nel cercare di risolvere in maniera definitiva questo disagio, la mia psichiatra mi ha detto che quando mi vengono questi pensieri fastidiosi di esercitarmi a pensare ad una stanza con 2 finestre piena di foglie (i pensieri) che vanno via con il vento. Effettivamente se mi concentro a questo quando vengo assaltato dai pensieri mi tranquillizza pensare a questa stanza...
Ho paura che non riuscirò mai a risolvere questo mio problema e soprattutto paura che dopo 16 anni di farmaci nn riuscirò nell'intento di toglierli...
Ho paura che non riuscirò mai a risolvere questo mio problema e soprattutto paura che dopo 16 anni di farmaci nn riuscirò nell'intento di toglierli...
[#3]
Gentile utente,
Non capisco che senso abbia ragionare in termini di farmaci da togliere, è veramente un'assurdità, in generale e in particolare nel suo caso visto il trascorso.
Vuole ragionare su come star bene o come star male ?
Non capisco che senso abbia ragionare in termini di farmaci da togliere, è veramente un'assurdità, in generale e in particolare nel suo caso visto il trascorso.
Vuole ragionare su come star bene o come star male ?
[#5]
Gentile utente,
Mi scusi ma ragiona in termini che non si sa da dove ricavi. Pare che ci siano psicoterapia e farmaci, e uno può scegliere cosa usare. I primi danno dipendenza, la seconda no.
In tutto questo non c'è un filo logico.
Il filo logico parte dalla diagnosi, poi la cura (per il panico sostanzialmente farmacologica). Il disturbo rimane spento ma ancora potenzialmente attivo, anche dopo anni ? In questo caso per star bene si può contare sulla cura, mentre senza cura ritornano i sintomi. Non vedo la dipednenza, a meno che non si voglia significare che chiunque si cura è dipendente dalla cura se la cura dura a lungo.
Lei continua a ragionare su quanto ci metterà a togliersi i farmaci. Non ci siamo con la messa a fuoco del problema. Sta ragionando su un aspetto irrilevante.
Mi scusi ma ragiona in termini che non si sa da dove ricavi. Pare che ci siano psicoterapia e farmaci, e uno può scegliere cosa usare. I primi danno dipendenza, la seconda no.
In tutto questo non c'è un filo logico.
Il filo logico parte dalla diagnosi, poi la cura (per il panico sostanzialmente farmacologica). Il disturbo rimane spento ma ancora potenzialmente attivo, anche dopo anni ? In questo caso per star bene si può contare sulla cura, mentre senza cura ritornano i sintomi. Non vedo la dipednenza, a meno che non si voglia significare che chiunque si cura è dipendente dalla cura se la cura dura a lungo.
Lei continua a ragionare su quanto ci metterà a togliersi i farmaci. Non ci siamo con la messa a fuoco del problema. Sta ragionando su un aspetto irrilevante.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 29/05/2016.
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