Prozin vs Felison

Buonasera. Arrivo subito al punto. In cura per disturbo bipolare 1 (e disturbo del comportamento alimentare) con Litio 1200 e Gabapentin 1200,a causa di una forte insonnia trascurata, ho assunto per un mesetto circa Prozin 50 con risultati disastrosi. Sul fisico (aumento ponderale) e psichico (sonno ugualmente interrotto,addome abnorme etc). Interrotto il Prozin da due giorni con relativi fenomeni di rimbalzo (insonnia,agitazione,cefalea, irritabilità che spero passino presto) sono ora scoperta da farmaci per dormire. Il mio curante vorrebbe somministrati un ulteriore neurolettico (Nozinan come prima scelta, Largactil, Talofen) ma io mi rifiuto nel modo più assoluto di prendere un altro antipsicotico,vista l'esperienza col Prozin. Sono seguita da due specialisti. Uno per il disturbo bipolare e uno per il DCA. Proprio quest' ultimo,che mi ha visitata l'altro ieri,davanti alle mie reticenze verso i neurolettici mi avrebbe consigliato il Felison 30. Farmaco che ho già in casa. Posso tentare di risolvere insonnia e umore col Felison? Oppure non esiste altra alternativa all'antipsicotico?
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Sarebbe opportuno che i due specialisti comunicassero fra loro in merito alla terapia, per evitare al paziente di rimbalzare da uno all'altro con conseguente aumento dell'ansia e della frustrazione.
Il Felison è probabilmente efficace, il problema è l'assuefazione rapida: si può usare per periodi limitati, due-tre settimane poi va interrotto.

Franca Scapellato

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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Scapellato,grazie della sua risposta.il problema è proprio quello:l'incomunicabilità tra i due specialisti che mi hanno in cura. E il conseguente rimbalzo tra due cure e opinioni diverse. Fatto sta che in settimana nuova avrò la visita con l'altro psichiatra (che mi cura per il disturbo bipolare) e mi ha già accennato che risolveremo il problema sonno con un ulteriore neurolettico. Che io non voglio assolutamente prendere. Alla mia controproposta del Felison mi ha risposto un secco "no" senza darmi spiegazioni. Certo,avrà le sue buone ragioni ma sta di fatto che io non voglio più assumere antipsicotici e immagino che benzodiazepine a parte non ci siano altri farmaci risolutivi. Lei mi conferma ciò che mi è stato detto. E cioè che il Felison è efficace ma va preso per brevi periodi. Ma uno non può prenderlo,poi interromperlo per qualche giorno e assumerlo di nuovo? Per assicurarsi una maggiore copertura sul sonno
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Se non c'è comunicazione tra lei e lo psichiatra che la cura per una patologia importante come il disturbo bipolare è quello il problema centrale da risolvere. Se lei chiede per motivi ragionevoli di non assumere un farmaco non fondamentale per ottimi motivi ha diritto di essere ascoltata.
Il discorso insonnia poi andrebbe affrontato con un preciso inquadramento diagnostico, perché ci sono tanti tipi di insonnia, per esempio in base a quando si manifesta nella notte: iniziale, intermedia, terminale, in base alle cause (da ansia, da disturbo dell'umore, da problemi respiratori, da cattive abitudini, da stimolo della fame, ecc ecc). Sulla base della diagnosi anche la benzodiazepina cambia, per es per un'insonnia iniziale è più utile un farmaco che ha una breve durata.
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Utente
Utente
Più che d'accordo con le sue parole. Il problema è che lo specialista che mi ha in cura per il disturbo bipolare è un luminare nel suo campo. Ed e' un bene per un verso ma gioca a mio sfavore per l'altro. Tra convegni e seminari non c' e' quasi mai e difficilmente riesco a contattarlo. E anche questa insonnia prolungata e trascurata da mesi ne è il risultato. Come (non) dormo? Ripetuti risvegli, sonno agitato e poi...mi abbuffo la notte. Ho anche il problema alimentare. Dal cambio di stagione sono più attivata...e la situazione si è ulteriormente complicata. Ecco perché necessito di dormire. E non vorrei,per negligenza del mio specialista, dover affidarmi ad un neurolettico quando sarebbe bastato molto meno...qualche mese fa.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Ha bisogno di uno psichiatra che la segua, da poter contattare se non sta bene, non di un nome prestigioso in giro per congressi, che diventa una specie di padre assente, e quindi frustrante, e quando una è frustrata cosa fa? Va in ansia, non dorme e mangia. Scusi l'interpretazione un po' grossolana, ma un curante che non si può contattare in caso di necessità non fa stare tranquilli, anche se è professionalmente molto preparato.
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Utente
Utente
La ringrazio per la comprensione e umanità Dr. Scopellato. Purtroppo ha pienamente ragione. La sua assenza mi procura ansia e frustrazione. E non posso permettermelo. E anche il fatto di essere consapevole che non posso fare affidamento su di lui,soprattutto nella necessità e che devo aspettare i suoi tempi (quando invece i tempi sarebbero i miei) non mi aiuta. Lo vedo in questa settimana e intanto risolvo,o spero,per il sonno. Ma poi la mia idea è cambiare specialista. Come dice Lei,e condivido in pieno, io ho bisogno di essere seguita. Soprattutto con una patologia non ancora stabilizzata (e un'altra che va di pari passo). Non le nego,che ho timore. Non so chi mi troverò davanti e sono un po' affiacchita dagli ultimi eventi. Prima sarei stata più brava a lottare
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Il disturbo bipolare è una patologia ben conosciuta per la quale ci sono cure efficaci, però è importante che quando ci sono segnali che l'umore sta variando si possa comunicare con rapidità con lo specialista di riferimento.
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