Un anno però,soffro

Gentile dottore,sono una ragazza di 22 sono in pesoforma,pratico molto sport,studio all'università,l'anno prossimo mi laureo e ho molte passioni.Ho avuto una vita meravigliosa ricca di belle esperienze,di amici stupendi e circondata da una famiglia che mi ha dato molto affetto ma non facile,non ho mai conosciuto il mio padre naturale perchè lui ha abbandonato mia madre ancora incinta e questo per lunghi anni è stato per me indifferente ;10 anni fa è deceduto il mio "patrigno" che per me è era l'unico,vero padre.Conduco una vita normale,mia madre ha un altro compagno con il quale vado d'accordissimo e gli voglio molto bene.Da circa un anno però,soffro di crisi d'ansia piu o meno forti.Il mio medico di famiglia mi ha consigliato di prenedere 10-15 gocce di En appena avverto il disturbo (che mi capita solo di sera quando vado a dormire),ho prenotato un consulto con uno psicologo perchè vorrei che qualcuno mi aiutasse a star bene dinuovo.Le crisi d'ansia sono angoscianti,deprimenti iniziano con battito del cuore molto accelerato,sensazione di oppressione,respirazione affannata e formicolio a mani e piedi accompagnato da forte tremore ed io ho molta paura di impazzire ma soprattutto di morire.Credo di esser diventata anche un po' ipocondriaca perchè ad esempio,nell'ultimo periodo avverto dei dolori al petto e cado nel baratro della paranoia che sia qualche male brutto.Un paio di mesi fa ho fatto dei Rx AL TORACE E ELETTROCARDIOGRAMMA e non c'era nessun problema ma io ho paura lo stesso.Io vorrei star bene perchè so che faccio soffrire molto mia madre (la persona più importante della mia vita) con questo problema ma vorrei star bene anche con per stessa perchè ho soli 22 anni e dovrei sentirmi spensierata come tutti i ragazzi della mia età.I miei famigliari mi hanno consigliato di conoscere il mio padre naturale perchè secondo loro è uno dei problemi di fondo.Lei che ne pensa di tutta questa situazione? Confido nel suo aiuto e nella sua comprensione. Ringrazio anticipatamente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Gentile utente,

la scelta di conoscere il suo padre naturale e' una sua scelta personale che potrebbe non essere correlata alla presenza di stati d'ansia.
La assunzione di benzodiazepine se pur sporadica comunque non porta a soluzione la problematica, la quale deve prevedere anche una valutazione di alcuni parametri come ad esempio il profilo tiroideo e gli anticorpi.
Il trattamento di scelta deve essere valutato da uno psichiatra che potra' proporle diverse possibilita' di cura.

https://wa.me/3908251881139
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

per risolvere le "crisi d'ansia" è necessaria una diagnosi, altrimenti si va "alla cieca". La diagnosi la fa un medico, preferibilmente specialista. Lo psicologo può invece essere cruciale nel seguirla per altri aspetti di questa situazione, ma se c'è una diagnosi medica (intendo per esempio disturbo di panico, ansia generalizzata o altro) esistono trattamenti standard, di tipo direttamente chimico o psicoterapico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Proporio lo scorso anno ho fatto un controllo alla tiroide e tutto è risultato nella norma.Il vostro consiglio è ,quindi quello di consultare uno psichiatra e non uno psicologo,giusto? Ma le crisi d'ansia sono una cosa così grave? Si può guarire totalmente?
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Utente
Utente
Proporio lo scorso anno ho fatto un controllo alla tiroide e tutto è risultato nella norma.Il vostro consiglio è ,quindi quello di consultare uno psichiatra e non uno psicologo,giusto? Ma le crisi d'ansia sono una cosa così grave? Si può guarire totalmente?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Gentile utente,

non e' che se si va dallo psichiatra perche' si e' gravi e dallo psicologo perche' si e' meno gravi.

Lo psichiatra e' un medico con un approccio multidisciplinare di vario tipo e puo' identificare numerosi elementri clinici anche di tipo non psichiatrico.

La scelta resta sempre la sua.

La valutazione della guarigione dipende dal suo futuro curante una volta fatta una diagnosi appropriata.
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Utente
Utente
Gentile dottore,proprio ieri è avvenuta una cosa insolita...ho sentito per tutto il giorno uno strano formicolio a mani e piedi che in alcuni momenti si propagava a gambe e braccia premetto che le mie crisi sono sempre avvenuta di sera qunado andavo a dormire.ieri invece mi è successo di essere ansiosa (credo a causa di quel formicolio che mi spaventava molto) tutto il giorno e di culminare con la prima crisi verso le 19 e ho preso 15 gocce di en.alle 23 però ero fuori di casa e ne ho avuta un'altra e sono stata al PS dove mi hanno fatto una fiala di en inframuscolo che mi ha davvero calmata.Stamattina anche se un po "rimbambita" mi sento meglio ma avverto ancora questo formicolio che al pronto soccorso mi hanno detto esser legato allo stato ansioso,possibile che dopo un'intera giornata di ansiolitici io mi svegli quest'oggi di nuovo con questo formicolio che a dir la verità mi fa venire ancora di piu l'ansia perche temo che sia qualcosa di brutto? Mi rendo conto di esser diventata ipocondriaca.Ieri il farmacista mi ha detto che può essere collegato al ciclo mestruale che proprio oggi è arrivato.Lei che ne pensa?
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Utente
Utente
Chiedo scusa se non l'ho fatto prima ma Vi ringrazio di cuore per l'attenzione che mi state rivolgendo. Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Mi sembra tutto fuorché una cosa strana vista la descrizione di partenza. Il fatto è che chi soffre di ipocondria di questo tipo (come sembra, potrei sbagliarmi) tende a vivere ogni episodio come potenzialmente nuovo e diverso dagli altri, in base ai sintomi. Non bisogna indugiare ancora e procedere con una diagnosi psichiatrica per inquadrare la situazione.
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Utente
Utente
ho prenotato un colloquio con uno psichiatra ma a Voi la mia situazione sembra molto grave ? Ne uscirò? Ho solo 22 anni... Non so come ringrazirvi per i consigli che mi state dando
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
A giudicare da quel che scrive non mi sembra ci siano elementi di particolare gravità come malattia, i sintomi che lei lamenta sono di ordine ansioso e somatico e quindi trattabili. Attenda l'esito della visita. Si ricordi di farsi chiarire la diagnosi (cioè come si chiama il disturbo).
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Utente
Utente
Gentili dottori sono stata da uno psicologo con il quale ho avuto un colloquio che ha inquadrato il mio problema in "ansia generalizzata".Ho effettuato inoltre,analisi del sangue per controllare i valori tirodei e del magnesio che sono risultati perfettamente nella norma.Il consiglio dello psicologo è stato quello di conoscere il mio padre naturale con il quale avrò un incontro prima di Natale,poichè pensa che la fragilità del mio carattere e le paure annesse dipendano dal senso dell'abbandono che mi sono portata dentro a lungo e che non ho mai ammesso a me stessa,mi ha spiegato che per lungo tempo ho indossato una corazza,cercando di apparire a me stessa e ad altri forte celando in realtà una grande fragilità la cui scoperta, con l'arrivo della maturità mi ha lasciata spiazzata al punto da avere questo "crollo".In sintesi lo psicologo punta tutto sull'incontro con il mio padre naturale,per tanto sino ad allora mi ha detto di prendere 2-3 volte al giorno 1 compressa di xanax da 0,25 mg e nel caso in cui mi sentissi particolarmente agitata di aumentare il dosaggio; mi ha inoltre consigliato di rivederci dopo l'incontro per valutare la situazione.Cosa ne pensate? Grazie di cuore,è confortante sapere che ci sono medici ,come voi , che lavorano non solo per lo scopo lucrativo ma per vocazione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Mi perdoni, lo psicologo le ha prescritto dei farmaci?

Glieli ha scritti oppure glieli ha detti a voce?

Sa che questo e' un reato perseguibile a nomra di legge?

Oltretutto, mi sembra una soluzione un po' troppo veloce conoscere suo padre senza che sia stata fatta una valutazione approfondita della problematica.

L'utilizzo di benzodiazepine non e' indicato, soprattutto se il suo problema e' conoscere suo padre, cosa di cui dubito fortemente.

La invito a non affidarsi a personaggi dalla dubbia professionalita', si rivolga ad uno psichiatra.

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Utente
Utente
Lo psicologo non mi ha prescritto i farmaci ma mi ha consigliato di farmeli prescrivere dal mio medico di famiglia che oltretutto sta seguendomi in questa circostanza con affetto e comprensione . Il mio medico di famiglia mi ha consigliato di diffidare dall'andare da quello psicologo dopo che le ho fatto il resoconto della seduta. Inoltre sempre il mio medico di famiglia mi ha consigliato di aspettare di procedere con una visita psichiatrica perchè anche lei con la quale ho parlato per molte ore ritiene che l'origine di questi problemi sia quella dettami anche dallo psicologo. Se Lei dubitafortemente che l'origine dei miei problemi sia quella inquadrata dallo psicologo e dal mio medico di famiglia , mi saprebbe dire (so che è molto difficile e forse le sto ponendo un quesito stupido) qual'è? Il mio medico di famiglia mi ha detto di attendere dal procedere con una visita psichiatrica perchè non vede in me un caso "grave" perchè ha osservato dal discorso fatto conm lei che riesco ad analizzare lucidamente i miei problemi e tutta questa situazione.Forse sono stata poco chiara e la prego di scusarmi,la ringrazio sinceramente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
La favola che si va dallo psichiatra per i casi gravi e' e resta solo una favola.

Per quanto riguarda il "consigliare" i farmaci da parte dello psicologo, cio' e' e resta un reato in quanto lei e' andata da un sedicente professionista che ha utilizzato la propria posizione per consigliare dei farmaci come se glieli stesse prescrivendo e, sapendo di non poterlo fare, l'ha inviata al suo medico di famiglia.

Giungere alle conclusioni come e' giunto il suo psicologo, in una sola seduta, e probabilmente anche indotto dalle sue parole, non e' assolutamente professionale, ne' si consiglia di fare cose ai pazienti senza conoscerli per niente.

Se lei vuole venire a capo della sua situazione il suo obbligo e' di andare a farsi visitare da uno psichiatra, nonostante il suo medico di famiglia non sia d'accordo.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Concordo.
Se la diagnosi è "ansia generalizzata" l'errore più comune è congedare il paziente con una prescrizione di tranquillanti, oltretutto in parte da autogestire (più ansia aumentare la dose). Per i seguenti motivi:
- farmaci del tipo dello xanax non sono curativi
- esauriscono l'effetto e inducono assuefazione, con conseguente necessità di sospenderli gradualmente
- inducono dipendenza psicologica.
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Utente
Utente
Seguirò i Vostri consigli e cercherò mediante il mio medico di famiglia uno specialista...un'ultima domanda...lo psichiatra come agirebbe nel mio caso? Intendo se basta una seduta o se occorrono più sedute. Inoltre se non erro gli psichiatri possono prescrivere delle cure con medicinali , ma questi risolvono il problema? Mi spiego bremevente .... dalle crisi d'ansia si può guarire del tutto? Perchè inizio a sentirmi veramente afflitta , vorrei davvero star bene. Non ho parole per ringrazirVi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
I disturbi psichiatrici come tutti gli altri possono essere episodici o costituire delle vulnerabilità con ricorrenze nel corso della vita o continuità di alcuni sintomi, oppure malattie con decorso molto prevedibile.
Nel caso dell'ansia direi che il secondo modello è quello più probabile. Si possono risolvere del tutto i sintomi e i meccanismi che i sintomi producono nel comportamento e nel pensiero. Le terapie d'elezione cambiano a seconda della diagnosi. La terapia d'elezione del disturbo di panico in fase attiva con attacchi, per esempio, è farmacologica, almeno rispetto agli attacchi.
Per fare diagnosi nel campo dei disturbi d'ansia è sufficiente una visita, in cui si indaga la presenza di alcuni sintomi e soprattutto si osserva e si ascolta il paziente descriverli, raccontarli etc.
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Utente
Utente
Gentili dottoriè un periodo in cui le cose vanno un po' meglio,l'ansia arriva ma sto imparando a gestirla.Tuttavia ho deciso di affidarmi ad un centro della mia città dove operano diversi specialisti a seconda delle problematiche e delle fasce d'età.Ho da chiedervi una cosa...da circa una settimana ho dimezzato l'assunzione dello xanax (prima prendevo 2 compresse al giorno da 0,25 mg) di mia spontanea volontà , poichè mi sono resa conto che non ha alcun senso prendere un farmaco che di fatto non risolve il problema ma solo "lo mette a tacere"...da qualche giorno però mi sento strana...come spossata e irrequieta ma non so ben spiegare come mi sento.Tuttavia sto conducendo la mia solita vita , piena di impegni.Ho misurato la pressione ed è nella norme,un mese fa ho anche fatto le analisi del sangue ed era tutto ok...può essere un fenomeno di astinenza (poichè so che quella categoria di farmaci indugono dipendenza fisica e psicologica)??? Inoltre lo sport (pratico palestra) aiuta o è deleterio nel caso di soggetti ansiosi? Poichè so che durante l'attività fisica si innescano dei meccanismi e delle sostanza che agiscono sulla seratonina.Vi ringrazio ancora una volta e mi dispiace non potermi rivolgere a voi per la cura
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Certo, può trattarsi di astinenza. Ma non riduca per suo conto, comunichi con il medico per avere il benestare su queste iniziative, prima. Anche se alla fine si fa una cosa che avrebbe fatto anche il medico alla visita successiva, e lo si è solo anticipato, non ci si deve abituare a decidere per conto proprio.
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Utente
Utente
Si certo, ho comunicato al mio medico di base che volevo interrompere l'assunzione e mi ha detto lei stessa di ridurre in questo modo.Ma l'astinenza peggiorerà quando interromperò del tutto l'assunzione del farmaco?? e sopratutto...quanto tempo dura??? piu'o meno ovviamente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Perche' non ha parlato con lo psichiatra?

Sarebbe sempre opportuno rivolgersi allo specialista e non al medico di base anche per la riduzione dei farmaci.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Ma che c'entra il medico di base ? Parli con il medico che le ha prescritto lo xanax. E' inutile voler prendere iniziative per poi chiamare lo psichiatra "dopo" perché la situazione non è chiara.
[#23]
Utente
Utente
gentili dottori volevo chiederVi una cosa che per imbarazzo non sto chiedendo allo specialista che mi ha in cura... lo xanax che prestissimo smettero' di prendere poichè lo prendo già da 3 mesi puo' portare ad alterazioni della sessualità quali la difficoltà a raggiungere l'orgasmo? Se si tale effetto svanisce con l'interruzzione del farmaco? Mi scuso per la schiettezza della domanda e Vi ringrazio ancora una volta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Mi spiega una cosa: ma che tipo di rapporto ha con il suo medico ? Dice che smetterà di prendere un farmaco anziché consultarsi con chi glielo ha prescritto - cosa che ovviamente è tenuto a fare senza prendere iniziative autonome. E non si sente a suo agio abbastanza per chiedergli delucidazioni da su effetti collaterali.

In linea generale gli effetti che descrive non sono proprio caratteristici dello xanax, anche se ogni sedativo può peggiorare le funzioni sessuali.
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Utente
Utente
Dottor Pacini è stato il medico a dirmi di interrompere la terapia tra un po', non è stata iniziativa mia e poi,non mi sembra così irragionevole avere imbarazzo nel chiedere una cosa simile avendo di fronte un uomo. E' semplice imbarazzo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

mi scusi ma l'espressione "che prestissimo smettero' di prendere poichè lo prendo già da 3 mesi" lascia intendere appunto una certa indefinizione dei tempi e delle modalità.
In ogni caso al medico deve chiedere quello che crede, altrimenti non utilizza la visita per quello che deve servire e poi rimane con i dubbi. O al limite lo richiama in un secondo tempo. Questo perché le risposte è bene che le discuta con la persona che le prescrive le medicine, così che lui sappia quali sono le sue preoccupazioni, altrimenti lavora peggio.
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