Tachicardia e ansia

Salve, ho 28 anni e ho un bimbo di 5 mesi. Gravidanza perfetta ma da quando è nato mio figlio mi sono tornati attacchi di panico e ansia (ne avevo sofferto in passato). Ho effettuato elettrocardiogramma e esami del sangue a inizio novembre (esami pre operatori per il percorso per l'epidurale) ed erano tutti a posto.
Sono in terapia da due mesi da una psicologa/psicoterapeuta e uso anche alprazolam per aiutarmi con l'ansia (causata da cambio vita, situazione un po critica con il mio compagno e i miei suoceri). La situazione va già meglio dal punto di vista psicologico, ma da circa 10 giorni mi capita di avere episodi di tachicardia (capitava saltuariamente anche prima) quasi tutti i pomeriggi quando mi sveglio dal riposino pomeridiano (al massimo sono arrivata sui 120b al minuto, anche se di solito sono 100 più o meno misurati al polso) e anche quando faccio sforzi fisici e poi sento la tachicardia (ovvia dato che magari ho appena fatto sforzi) la ascolto molto e quindi mi agito. A volte lo sento solo battere più forte senza avere la tachicardia. Tre settimane fa in preda a questi sintomi, sono andata dal mio medico che mi ha trovato la tachicardia si (120b al minuto) ma la pressione perfetta (120/75, al massimo me l'ha trovata 130/85) e mi ha detto di stare tranquilla perché è tutta ansia. Però più ci penso più mi viene e quindi mi preoccupo che possa avere qualcosa al cuore o la pressione alle stelle e correrei sempre dal medico. E ogni volta che mi provo la pressione a casa la trovo più alta perche mi agito (al massimo l'ho trovata 140/90) infatti il mio medico mi ha detto di non provarmela più. Soffro anche di reflusso, in parte sicuramente causato dall'ansia. Sicuramente io la ascolto troppo, a volte comincio a sentire anche tensione al braccio ma il mio medico mi ha detto che anche questa è ansia. Volevo sapere, data la mia situazione è il caso che faccio qualche esame specifico per il cuore o mi devo rassegnare che è solo ansia? Grazie mille.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La presenza di sintomi di questo tipo va trattata da uno specialista in psichiatria in quanto la terapia attuale non è sufficiente e risolutiva per la sintomatologia di cui soffre.

"Solo ansia" non è la giusta accezione per un disturbo che, di fatto, le può dare ulteriori peggioramenti.

L'ansia va trattata adeguatamente come altre patologie.

Dr. F. S. Ruggiero
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non è "solo" ansia, è ansia. Ansia significa cervello. Quindi potrà essere, per dire, un problema di attacchi di panico. Se così è manca la cura però.
Un conto è un singolo attacco, altro è il ricorrere di fenomeni come questi e lo svilupparsi di paure relative. A maggio ragione se è un nuovo episodio di un disturbo già noto, e se per giunta si è un periodo a rischio per il ritorno del disturbo, il post-partum.

Quindi adesso andrebbe messa una cura.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Quindi, come immaginavo, il mio cuore non ha niente ma sta tutto nella mia testa. La mia psicologa l'ha definita una piccola forma di depressione con ansia e attacchi di panico. Attacchi di panico che per ora, non ho più avuto, a parte qualche momento di ansia più acuta.
In effetti mi sto già curando con l'alprazolam e con la psicoterapia che comunque sta dando i suoi risultati dopo solo un paio di mesi di "cura". Di che ulteriore cura parlate?
Da due mesi a questa parte sto molto meglio perché comunque sono tornata a fare una vita piuttosto normale. Quello che non voglio e imbottirmi di farmaci ma voglio arrivare alla radice e scoprire cos'è che mi causa tutto ciò. È sbagliato pensarla così? Perché anche in passato mi ero curata (con medicina alternativa) ma non ero mai arrivata a scoprire la causa, sono in terapia da uno psicologo/psicoterapeuta ora per la prima volta. Sia la mia psicologa che il mio medico non ritengono opportuno uno psichiatra per ora. La psicologa mi ha spiegato che la mia "situazione" si può curare tranquillamente senza l'uso di farmaci ma ci vuole pazienza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Di fatto lei ha dei sintomi che necessitano di una valutazione psichiatrica.

L'utilizzo di xanax non è curativo e può portare a dipendenza ed assuefazione, ed oltretutto non si capisce cosa si vuol dire con l'imbottimento di farmaci, non è mica il tacchino del giorno del ringraziamento.

Le terapie servono per curare e lo specialista che stabilisce se è il caso di usarle è lo psichiatra, dopo una valutazione diretta.

Ritengo che non sia corretta l'indicazione ad attendere con il rischio che possa peggiorare, tanto più che questa è una ricaduta sintomatologica dal precedente inutile trattamento.

Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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Utente
Utente
Che il trattamento di anni fa sia stato inutile sono la prima a dirlo, ma allora mi curai con i fiori di Bach quindi diciamo che per me è la prima volta che vengo "curata" davvero da una figura del mestiere (lo psicologo) e pensavo che due mesi fossero pochi per definirla inutile. Io mi chiedo però perche queste due figure che mi stanno aiutando (medico di base e psicologa) e che mi conoscono continuano a sostenere il contrario. Diciamo che questo tipo di risposte mi manda un po' nel pallone e mi fa mettere in dubbio un po tutto, creandomi sinceramente più ansia.. Chi dovrei ascoltare? Perché a sto punto loro starebbero sottovalutando la mia situazione correndo il rischio di farmi stare peggio. E pensare che potrei stare pure peggio mi preoccupa ancora di più.
(L'alprazolam comunque lo sto già calando, e a volte quasi mi dimentico di prenderlo quindi non ne sono dipendente penso..)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non sembra affatto aver risolto il problema della preoccupazione per i suoi sintomi corporei.

"Quello che non voglio e imbottirmi di farmaci ma voglio arrivare alla radice e scoprire cos'è che mi causa tutto ciò. È sbagliato pensarla così? "

Sì, sono i soliti pensieri dettati dall'ansia e da pregiudizi culturali. Non è chiaro a cosa dovrebbe servire "imbottire" di medicinali qualcuno, quando questo termine chiaramente indica uno stato indesiderabile. Ma che c'entra con il curarsi ?
La causa è nel cervello, non racconta nessuna storia particolare. Chi ha stabilito che si debbano cercare cause senza sapere di che tipo di cause si sta parlando ?

Medicine alternative e relative fantasie sono un modo per evitare le cure, per poi di fatto prendere anche quelle mediche, ma sintomatiche (cioè l'ansiolitico che lascia il tempo che trova).

In pratica sta evitando le cure con una serie di scuse più o meno condivise culturalmente. Il panico ha delle cure farmacologiche standard.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Il motivo per cui i suoi curanti sostengono il contrario è legato al pregiudizio verso la malattia psichiatrica che la allontana da cure valide e riconosciute.
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Utente
Utente
Ok grazie.
Scusate, volevo sapere uh informazione tecnica se possibile.
I sintomi vanno meglio e sto calando l'alprazolam (8 gocce al mattino alle 8, 5 alle 14.30 e 10 prima di dormire).
Questa sera ho un forte mal di testa a causa della cervicale. Alle 21 ho preso riopan (sto facendo anche una cura per lo stomaco), alle 22.30 un oki a causa di questo fastidiosissimo mal di testa e alle 23.30 la pillola anticoncezionale. Dovrei prendere alprazolam verso mezzanotte, mezzanotte e trenta, posso o c'è qualche interazione con l'alprazolam? L'oki non lo uso abitualmente anzi era almeno un anno che non ne prendevo uno.
Per eventuali eventi futuri, alprazolam e oki creano problemi? Se no, a quanto di distanza l'uno dall'altro?
Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non sono domande a cui si può rispondere sul forum.
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Utente
Utente
Ah, volevo solo sapere se c'è interazione tra oki e alprazolam. Comunque alla fine ho preso le gocce dopo due ore e mezzo dall'oki e non mi è successo nulla. Ho comunque chiesto anche al mio medico.
Grazie mille per la vostra disponibilità
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