paroxetina effetti indesiderati minzione e bruxismo

Buongiorno!
6 settimane fa ho cominciato ad assumere paroxetina 20 mg (farmaco generico) causa gravi attacchi di panico (4 visite in pronto soccorso in 3 mesi). Il psichiatra mi ha prescritto 20 mg di paroxetina al giorno. Gli attacchi del panico sono del tutto spariti gia' dal terzo giorno, ma da quando ho cominciato ad assumere questo medicinale si sono verificati altri problemi: spasmi vescicali con urgenza minzionale (urinocultura negativa, esami sangue tutti nella norma glicemia compresa) e sensazione di perdite urinaria (solo sensazione, de facto no) - tutto previsto anche nel foglietto illustrativo sotto la voce di effetti indesiderati. Vista la comparsa del problema in concomitanza con l'assunzione della paroxetina, il dottore mi ha ridotto la dose a 10mg e devo dire che il problema urinario e' del tutto svanito. ma da quando abbiamo dimezzato la dose e' comparso un altro problema - il bruxismo, con dolore atroce alla mascella mattutino. Inoltre la mia partner (gia' da due anni), l'altra settimanae' stata svegliata di notte dallo stridore dei miei denti (prima non mi ha mai sentito). Anche il bruxismo e' contemplato nei Effetti collaterali. Prima non ho mai avuto questo problema di stringere e stridere i denti. Visto che il mio psichiatra e' in malattia e tornera' appena tra 3 settimana, volevo chiederle qualche consiglio sul cosa da farsi in questo arco di tempo per evitare qualche conseguenza grave. Sono tentato di sospendere il farmaco, ma dall'altro ho paura che mi tornino gli attacchi di panico - sono deciso tra questi e i dolori alla mascella perche' sinceramente non so quale sia peggio - prendo dell'ibuprofene che pero' non ha un effetto decente. Inoltre il mio medico generico non vuole cambiarmi l'antidepressivo senza l'indicazione del psichiatra e mi dice di resistere per queste 3 settimana e che nell'attesa mi compri un bite protettivo per i denti. La ringrazio in anticipo.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Gli attacchi non si fermano subito al terzo giorno, occorre tempo. Quindi per adesso diciamo che non stanno venendo, ma non è attribuibile al farmaco. Ciò che accade a distanza di 2-4 settimane è attribuibile al farmaco (parlando di panico).

Per il resto, sul da farsi a maggior ragione qui virtualmente non possiamo dare indicazioni.

E' un possibile effetto collaterale, questo sì, specie nelle prime due settimane di assunzione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
La paroxetina è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, che è un neurotrasmettitore implicato nella genesi del bruxismo (serramento o digrignamento dei denti).

Il collegamento con la diminuzione della dose del farmaco penso sia solo di tipo temporale e non causale, mentre è di tipo causale l'assunzione del farmaco: l'effetto collaterale infatti non è detto che compaia immediatamente.

Non è competenza mia, naturalmente, consigliarla circa la prosecuzione o meno della terapia con la paroxetina; le suggerisco una visita gatologica, cioè di un dentista competente nel campo dei disturbi dell'Articolaziione Temporo-Mandibolare e che coltivi la passione per la materia del bruxismo (cosa sicuramentre facile a dirsi e difficile a trovarsi).

Alcune persone bruxiste non hanno disturbi: bruxano, ma la mandibola muove bene e sopportano benissimo la parafunzione, mentre altre bruxano, ma la mandibola muove male e allora "son dolori".

Diffidi dei bite da farmacia: nonostante il nome evocativo, i bite morbidi spesso fanno aumentare il bruxismo e dispongo di MISURAZIONI inequivocabili in tal senso.

Alte info sulla problematica sui miei siti.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto