Borderline, ennesima ricaduta, non ne posso più, cosa devo fare?
Gentili dottori, sono veramente disperata, ho bisogno di aiuto ma non so a chi rivolgermi. Ormai da tre mesi sento di essere ricaduta nel solito abisso, lo stesso che continua a risucchiarmi da quando ero adolescente. Non mi sento mai davvero equilibrata, neanche nei periodi che chiamo "normalità" e in cui sono semplicemente sbilanciata nel versante opposto della depressione.
Ho una buona consapevolezza del problema, sono stata in cura con due psichiatri e una psicoterapeuta in passato e ho alle spalle un ricovero in psichiatria. Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità borderline, con annesse allucinazioni, sintomi dissociativi e altri disturbi psicotici. Saperlo, però, non mi aiuta a governarlo.
Sto scivolando nella pazzia. Ho già passato una crisi come questa, ma ho troppa paura che stavolta possa essere addirittura peggiore dell'ultima.
Ho tentato il suicidio due volte. Adesso ho di nuovo allucinazioni (perlopiù uditive, ma due giorni fa si sono presentate anche quelle tattili e visive). Sento la testa che si strappa. Non dormo più. Mangio solo per inerzia, ma se a casa non ci fosse nessuno mi dimenticherei anche di questo. Non esco più. Ero una persona socievole fino a poco tempo fa, con una vita sociale piena, adesso sono bloccata dalla paura di vedere altre persone. Sto tagliando i ponti con tutti, anche quegli amici che sono stati - non esagero - la mia ragione di vita e che mi hanno impedito di ammazzarmi sul serio, dopo l'ultima volta. Da anni vivo per quelle persone meravigliose che ho avuto la fortuna di incontrare e che per qualche motivo mi sono state accanto, nonostante sia un fallimento nei rapporti personali. E adesso li sto allontanando. Perché? La mia testa non riesce a mantenere saldo il contatto con la realtà, mi sembra che quel filo che mi lega al mondo reale si stia assottigliando e sfilacciando, sempre più teso nello sforzo di mantenermi ancorata, eppure sempre più vicino a spezzarsi.
Odio questa persona che sto diventando all'improvviso, questa persona che non mi somiglia. Questa larva che non esce più, che non è più in grado di parlare, che non cerca lavoro e ha smesso di studiare. Non sono io. Dov'è quella persona che aveva tanti progetti per il futuro? Sono morta?
Sto svanendo? Me ne sto andando? La sera mi corico chiedendomi quanto tempo manca da qui a quando mi capiterà di fare ancora qualcosa di stupido, e se la prossima volta sarà quella giusta.
Credetemi, io voglio vivere. Potendo scegliere, sceglierei mille volte la vita, se non per me, per le persone che mi amano e che non meritano di provare un dolore del genere. Voglio aiuto, ma non so dove cercarlo. Non mi sono trovata bene nel centro di salute mentale della mia zona e non sento che possa essermi utile tornarci. Ma non posso rivolgermi a un privato.
Che alternative ho?
Ho una buona consapevolezza del problema, sono stata in cura con due psichiatri e una psicoterapeuta in passato e ho alle spalle un ricovero in psichiatria. Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità borderline, con annesse allucinazioni, sintomi dissociativi e altri disturbi psicotici. Saperlo, però, non mi aiuta a governarlo.
Sto scivolando nella pazzia. Ho già passato una crisi come questa, ma ho troppa paura che stavolta possa essere addirittura peggiore dell'ultima.
Ho tentato il suicidio due volte. Adesso ho di nuovo allucinazioni (perlopiù uditive, ma due giorni fa si sono presentate anche quelle tattili e visive). Sento la testa che si strappa. Non dormo più. Mangio solo per inerzia, ma se a casa non ci fosse nessuno mi dimenticherei anche di questo. Non esco più. Ero una persona socievole fino a poco tempo fa, con una vita sociale piena, adesso sono bloccata dalla paura di vedere altre persone. Sto tagliando i ponti con tutti, anche quegli amici che sono stati - non esagero - la mia ragione di vita e che mi hanno impedito di ammazzarmi sul serio, dopo l'ultima volta. Da anni vivo per quelle persone meravigliose che ho avuto la fortuna di incontrare e che per qualche motivo mi sono state accanto, nonostante sia un fallimento nei rapporti personali. E adesso li sto allontanando. Perché? La mia testa non riesce a mantenere saldo il contatto con la realtà, mi sembra che quel filo che mi lega al mondo reale si stia assottigliando e sfilacciando, sempre più teso nello sforzo di mantenermi ancorata, eppure sempre più vicino a spezzarsi.
Odio questa persona che sto diventando all'improvviso, questa persona che non mi somiglia. Questa larva che non esce più, che non è più in grado di parlare, che non cerca lavoro e ha smesso di studiare. Non sono io. Dov'è quella persona che aveva tanti progetti per il futuro? Sono morta?
Sto svanendo? Me ne sto andando? La sera mi corico chiedendomi quanto tempo manca da qui a quando mi capiterà di fare ancora qualcosa di stupido, e se la prossima volta sarà quella giusta.
Credetemi, io voglio vivere. Potendo scegliere, sceglierei mille volte la vita, se non per me, per le persone che mi amano e che non meritano di provare un dolore del genere. Voglio aiuto, ma non so dove cercarlo. Non mi sono trovata bene nel centro di salute mentale della mia zona e non sento che possa essermi utile tornarci. Ma non posso rivolgermi a un privato.
Che alternative ho?
[#1]
Attualmente assume una terapia per i suoi disturbi?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Probabilmente primariamente il suo disturbo va trattato farmacologicamente.
comunque dovrebbe prendere contatto con il centro di appartenenza territoriale per meglio far stabilire i trattamenti ed evitare possibili ricadute sintomatologiche.
comunque dovrebbe prendere contatto con il centro di appartenenza territoriale per meglio far stabilire i trattamenti ed evitare possibili ricadute sintomatologiche.
[#4]
Utente
Negli ultimi giorni il problema è peggiorato drasticamente. Se fino a una settimana fa riuscivo ancora a pensare di fare qualcosa, adesso no. La notte non dormo perché mi assale il pensiero del suicidio, cerco di respingerlo, mi dico che non voglio farlo, che non ci voglio pensare, che devono esserci altre soluzioni e la mia vita non sarà sempre così, che ne uscirò, ma quel pensiero è assordante. Mi giro e mi rigiro, vorrei urlare, mi alzo, sento la testa che si strappa, sempre, le voci, quel senso di ingovernabilità e perdita di controllo a cui cerco di oppormi disperatamente, ma tutti i miei sforzi non bastano, mi sento fallita, ogni notte è una lotta contro me stessa, ogni giorno mi trascino sempre più stanca e sempre più arresa perché non ce la faccio, non ce la faccio a sopportare l'idea di dover ricominciare la stessa battaglia e di essere sola, io e le poche forze che riesco a recuperare grattando il fondo. Attorno a me non c'è nessuno che possa capirmi, in famiglia abbiamo avuto altri casi di disturbo mentale e l'unica persona che mi vuole bene, mia madre, è terrorizzata dall'argomento, non lo capisce ed evita di parlarne, nega l'evidenza che anch'io abbia un problema e così asseconda la mia chiusura.
Non ho soldi neanche per pagare un ticket.
Ogni mattina mi sforzo di trovare una soluzione pratica, di incoraggiarmi, faccio liste con le piccole cose che dovrei fare, dicendomi che è il modo giusto di incoraggiarmi a procedere verso cose più grandi, ma finisce sempre così, ad aver voglia di urlare, a sentire la testa in frantumi, a perdere il controllo dei miei pensieri e a vedere il suicidio come la meta inevitabile, odiata e non voluta, ma ogni giorno più vicina. Sono mesi che sto male, ma da una settimana mi sento in caduta libera.
Quello che le chiedo è: cosa posso fare IO, da sola, per aiutarmi a stare meglio? Non pretendo di guarirmi, ma di riuscire a tenere la situazione sotto controllo almeno finché non potrò chiedere un aiuto professionale.
Se lei si trovasse un paziente con questi sintomi, estremamente depresso, al di là dei farmaci che suggerimenti pratici gli darebbe?
Non ho soldi neanche per pagare un ticket.
Ogni mattina mi sforzo di trovare una soluzione pratica, di incoraggiarmi, faccio liste con le piccole cose che dovrei fare, dicendomi che è il modo giusto di incoraggiarmi a procedere verso cose più grandi, ma finisce sempre così, ad aver voglia di urlare, a sentire la testa in frantumi, a perdere il controllo dei miei pensieri e a vedere il suicidio come la meta inevitabile, odiata e non voluta, ma ogni giorno più vicina. Sono mesi che sto male, ma da una settimana mi sento in caduta libera.
Quello che le chiedo è: cosa posso fare IO, da sola, per aiutarmi a stare meglio? Non pretendo di guarirmi, ma di riuscire a tenere la situazione sotto controllo almeno finché non potrò chiedere un aiuto professionale.
Se lei si trovasse un paziente con questi sintomi, estremamente depresso, al di là dei farmaci che suggerimenti pratici gli darebbe?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.3k visite dal 04/05/2016.
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