Il fatto è che non sono più riuscito
Buongiorno, nel 2004 un neurologo mi ha diagnosticato una sindrome ansioso-depressiva reattiva allo stress. Mi ha prescritto citalopram 20 mg./die ed i sintomi, dopo alcune settimane, sono scomparsi. Il fatto è che non sono più riuscito a "liberarmi" da citalopram: le numerose volte in cui ho tentato di sospenderlo (gradualmente), i sintomi ansioso-depressivi sono puntualmente ricomparsi dopo 2-3 mesi, costringendomi a riassumere il farmaco. Il mio medico di base dice che non è un problema, mi ha consigliato si continuare ad assumerlo "per sempre". Ora, io non avverto particolari effetti collaterali, sto bene, ma il fatto che lo stia assumendo da 12 anni e che debba continuare ad assumerlo "per sempre" mi desta qualche preoccupazione, soprattutto per il timore di eventuali danni derivanti dall'uso prolungato del farmaco. I miei timori sono fondati? E se sì, cosa dovrei fare? Grazie per la risposta.
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Gentile Utente,
il Citalopram non produce una dipendenza farmacologica. In assenza di esami alterati (emocromo, funzionalità epatica, funzionalità renale) non è da temere un danno da uso prolungato. Se con uno scalaggio graduale del dosaggio si ripresentano i sintomi controllati dal farmaco evidentemente Lei ha la necessità di assumerlo. Una possibilità per poter controllare i sintomi è quella di associare una psicoterapia che Le consenta di conoscerne i meccanismi e controllarli, in modo da poter sospendere il farmaco.
Cordialità
il Citalopram non produce una dipendenza farmacologica. In assenza di esami alterati (emocromo, funzionalità epatica, funzionalità renale) non è da temere un danno da uso prolungato. Se con uno scalaggio graduale del dosaggio si ripresentano i sintomi controllati dal farmaco evidentemente Lei ha la necessità di assumerlo. Una possibilità per poter controllare i sintomi è quella di associare una psicoterapia che Le consenta di conoscerne i meccanismi e controllarli, in modo da poter sospendere il farmaco.
Cordialità
Dr. Roberto Di Rubbo
[#2]
La presenza di ricadute sintomatologiche può dipendere anche dalle modalità di sospensione del farmaco ed i tempi di riduzione.
L'utilizzo del farmaco dovrebbe essere tenuto sotto controllo di uno specialista in psichiatria.
La psicoterapia è applicabile in condizioni di eleggibilità.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
L'utilizzo del farmaco dovrebbe essere tenuto sotto controllo di uno specialista in psichiatria.
La psicoterapia è applicabile in condizioni di eleggibilità.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Gentile Utente,
come Le dicevo nella precedente risposta uno scalaggio graduale del farmaco garantisce che eventuali malesseri non risultino imputabili al farmaco stesso. E' evidente che l'assunzione di un antidepressivo come l'eventuale inizio di una psicoterapia debbano avvenire sotto il controllo di un medico specialista.
Cordialità
come Le dicevo nella precedente risposta uno scalaggio graduale del farmaco garantisce che eventuali malesseri non risultino imputabili al farmaco stesso. E' evidente che l'assunzione di un antidepressivo come l'eventuale inizio di una psicoterapia debbano avvenire sotto il controllo di un medico specialista.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 01/05/2016.
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