Zarelis 225
Sono demotivata...dopo un mese con zarelis 150 e due settimane a 225 non vedo nessun miglioramento...l ansia c è....la depressione anche...e ho paura che lo psichiatra mi cambi terapia...solo a pensare mi cresce l ansia..la venlafaxina ha funzionato negli ultimi 2 episodi..ho paura di tutto..di non essere in grado di stare con mio figlio..di dormire da.sola..non vedo via d uscita...sono davvero triste e apatica..se penso che di solito sono sempre allegra ..piena di vita..mi viene da piangere...come può essere che il farmaco non faccia effetto neanche a 225?
[#1]
Se la venlafaxina aveva funzionato negli ultimi episodi vuol dire che la terapia è corretta, purtroppo alcuni pazienti hanno un atteggiamento mentale nei confronti della malattia che peggiora i sintomi.
Per esempio studiarsi in continuazione, aspettare che la medicina faccia effetto (un po' come quando si osserva l'acqua per aspettare che bolla), paragonare il suo stato attuale con la condizione di quando stava molto bene, hanno come effetto di farla stare peggio, e da lì si scatenano pensieri negativi. E' una specie di training alla rovescia, purtroppo funziona sempre.
E' utile invece confrontare come stava all'inizio della terapia e come sta ora: è cambiato qualcosa?
Il pensiero che lo psichiatra cambi la terapia le scatena l'ansia. Conosce lo psichiatra, pensa che farebbe modifiche azzardate?Non sarebbe più probabile pensare che se proprio deciderà di introdurre qualcosa (e non è detto), lo farà per gradi?
Come si sente se pensa in questo modo invece di lasciarsi trascinare da paure non controllate?
Sarebbe utile una psicoterapia per modificare certi atteggiamenti disfunzionali.
Per esempio studiarsi in continuazione, aspettare che la medicina faccia effetto (un po' come quando si osserva l'acqua per aspettare che bolla), paragonare il suo stato attuale con la condizione di quando stava molto bene, hanno come effetto di farla stare peggio, e da lì si scatenano pensieri negativi. E' una specie di training alla rovescia, purtroppo funziona sempre.
E' utile invece confrontare come stava all'inizio della terapia e come sta ora: è cambiato qualcosa?
Il pensiero che lo psichiatra cambi la terapia le scatena l'ansia. Conosce lo psichiatra, pensa che farebbe modifiche azzardate?Non sarebbe più probabile pensare che se proprio deciderà di introdurre qualcosa (e non è detto), lo farà per gradi?
Come si sente se pensa in questo modo invece di lasciarsi trascinare da paure non controllate?
Sarebbe utile una psicoterapia per modificare certi atteggiamenti disfunzionali.
Franca Scapellato
[#3]
Allora a questo punto la paura di un cambio di terapia non è molto razionale. Per esempio se un antibiotico non è efficace il paziente non vede l'ora che glielo cambino. Nel caso di un antidepressivo invece il pensiero di molti è "sto male, ma se mi cambiano la cura potrei stare ancora peggio".
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.6k visite dal 22/04/2016.
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