Dolce, salato mangiare e consolarsi disagio
Io perdo il controllo e mangio, pasticcio, disordinatamente, quando lessi sulla mia cartella della scuola media: tendente ad obesità, piansi per ore, dopo essere passata dalle anfetamine (PLEGINE) E qualsiasi cosa (cocktail galenici vari) prescritti dai dietologi , ad oggi non solo non ho risolto il problema ma sento che è sempre più difficile combattere una forza irresistibile che mi porta a mangiare male, perchè il cibo compensa le mie difficoltà, illusioni, fatiche. Quando sento i chili addosso, a volte mi sento protetta altre li detesto, poi improvvisamente sento il bisogno di introdurre qualcosa, di cui frequentemente non sento il sapore. La notte mi sveglio e devo, dico devo mangiare qualcosa (spesso formaggio), poi mi riaddormento sperando di riuscire a mettermi in riga.
Sono 15 chili che in un senso mi proteggono nell'altro mi distruggono, ho 43 anni e lotto, ma la volontà non basta.Scatta in ogni momento il desiderio di compensazione ed evasione momentanea daun ansia, una tristezza dolorosa che agli altri non mostro.
Apparentemente solare, cerco di uscire da un atteggiamento compulsivo che fortunatamente non mi ha mai portato alla bulimia, però ho bisogno di capire.
Le diete normali non mi interessano, il mio è un problema di testa, quella se ne va non so dove, non risco a fermarla e le azioni sono tutte rivolte a riempirmi, per poi sentirmi a pezzi quando noto i chili in piu'-
Devo dire che non sono particolarmente soddisfatta da sempre, forse la chiave di lettura sta li, in un ansia che non mi abbandona mai.
Grazie per chi vuole rispondermi
Sono 15 chili che in un senso mi proteggono nell'altro mi distruggono, ho 43 anni e lotto, ma la volontà non basta.Scatta in ogni momento il desiderio di compensazione ed evasione momentanea daun ansia, una tristezza dolorosa che agli altri non mostro.
Apparentemente solare, cerco di uscire da un atteggiamento compulsivo che fortunatamente non mi ha mai portato alla bulimia, però ho bisogno di capire.
Le diete normali non mi interessano, il mio è un problema di testa, quella se ne va non so dove, non risco a fermarla e le azioni sono tutte rivolte a riempirmi, per poi sentirmi a pezzi quando noto i chili in piu'-
Devo dire che non sono particolarmente soddisfatta da sempre, forse la chiave di lettura sta li, in un ansia che non mi abbandona mai.
Grazie per chi vuole rispondermi
[#2]
Utente
Grazie, lo so che il punto non è la dieta. Mi ferma andare da uno psichiatra e raccontare la mia parte più intima, questo so che è ostativo a qualsiasi soluzione, ma credo che qualcuno che indaghi nel profondo dei tuoi pensieri sia sempre un esterno che interpreta e aiuta se dall'altra perte c'è voglia di farsi aprire. E io dottore pur sentendo dentro la necessità, non voglio far entrare nessuno.
La saluto ringraziandoLa per la gentilezza prestata al mio caso.
La saluto ringraziandoLa per la gentilezza prestata al mio caso.
[#3]
Gentile utente,
dallo psichiatra ci si va proprio per raccontare queste cose, e quando si tratta di controllo degli impulsi c'è sempre una certa vergogna, molto più che quando si tratta di una depressione o di ansia. Forse però equivoca se crede che lo psichiatra la faccia parlare di segreti o dettagli intimi che lei non vuole riferire. Si parte da un problema che motiva la visita, e si accertano alcune caratteristiche dei suoi pensieri e comportamenti, in maniera simile a quella che si fa durante una visita medica di altro genere. Quindi nessuna strana profondità, innanzitutto superficie e come esprime la sua sofferenza, e cosa indica come disagio.
Non abbia inutili remore a farsi valutare da un medico, una visione esterna potrà aiutarla se non altro a non perdere tempo in tentativi fallimentari e demoralizzanti che non sono fatti per lei (la colpa non è sua, sono le diete finora fatte che evidentemente non si adattano al suo problema).
dallo psichiatra ci si va proprio per raccontare queste cose, e quando si tratta di controllo degli impulsi c'è sempre una certa vergogna, molto più che quando si tratta di una depressione o di ansia. Forse però equivoca se crede che lo psichiatra la faccia parlare di segreti o dettagli intimi che lei non vuole riferire. Si parte da un problema che motiva la visita, e si accertano alcune caratteristiche dei suoi pensieri e comportamenti, in maniera simile a quella che si fa durante una visita medica di altro genere. Quindi nessuna strana profondità, innanzitutto superficie e come esprime la sua sofferenza, e cosa indica come disagio.
Non abbia inutili remore a farsi valutare da un medico, una visione esterna potrà aiutarla se non altro a non perdere tempo in tentativi fallimentari e demoralizzanti che non sono fatti per lei (la colpa non è sua, sono le diete finora fatte che evidentemente non si adattano al suo problema).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 20/10/2008.
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