necessità della terapia

buongiorno, scrivo per domandare se, per la vostra esperienza, il mio caso può richiedere una terapia o possa farne a meno. Vi ringrazio anticipatamente dell'attenzione! ^^

Ho seguito dal 2012 al 2014 una terapia cognitivo comportamentale per l'esordio di un disturbo d'ansia. Partì inizialmente come panico.
Risultati ottimi. Negli ultimi tempi però ero poco partecipe alla terapia.
A inizio 2015 entrai in una situazione stressante. Lo stress era alimentato da situazioni lavorative che premevano su una mia rigidità mentale, cosa che mi portava a non affrontare le situazioni e quindi ad ingigantirle(e non lo capivo). A metà 2015 ebbi una somatizzazione allo stomaco e stetti 1 settimana a casa. Da lì in poi è andata meglio, lentamente. Dal febbraio 2015 a dicembre 2015 circa ho alternato varie fasi di insonnia.
Con i mesi il sonno si è fatto da insoddisfacente a più soddisfacente. Fino ad arrivare ad ora:

Un mese fa ho fatto il consulto psichiatrico, su consiglio della psicoterapeuta. Dormivo ancora male. Risvegli frequenti, ma una durata complessiva del sonno sufficiente. A volte periodi dove dopo i risvegli non dormivo. Non paragonabile ai mesi "bui". Lo psichiatra sosteneva che ero teso perché non dormivo, e non dormivo poiché teso.


Non ho mai iniziato la terapia, mi preoccupava. Attualmente dopo un mese e mezzo circa, sento che dormo molto meglio e se mi sveglio vado in bagno e mi riaddormento subito, che sono più positivo e che affronto molto meglio la terapia psicologica.
L'ansia non la evito e quando si presenta riesco a capire quando e come espormi sia nei pensieri, sia nel reale. Inizia a ridursi la percezione di pericolo di ciò che mi spaventava.
Quando mi si presenta qualche pensiero indesiderato che genera ansia, riesco a dirmi "tanto lo so che sei il solito disturbo d'ansia e mi propini interpretazioni poco reali e assurde delle situazioni", cerco di farlo sviluppare prendendolo in giro e tutto mi sembra che si riduca. Si riduce anche la frequenza con cui si presentano. Questo da alcuni giorni. Come se lo riducessi di importanza. Pensavo di iniziare anche un percorso personale di meditazione oltre alla TCC.


Può avere senso intraprendere ora la terapia farmacologica di 1 mese fa?
dovrei riparlarne per adeguarla, o posso farcela con le mie risorse ad oggi?
Ci ho provato da due giorni, ma mi è solo salita l'agitazione, ieri i mal di testa e stanotte ho dormito male. La terapia è cipralex al mattino(10->20mg), lyrica(25mg) e xanax al bisogno
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Da una parte sembra voler arrivare a dire che non ha praticamente niente, dall'altra sta pensando a trattamenti multipli, a connotazione anche vaga (percorso di meditazione ?).

Le è stata prescritta una terapia che è indicata, in generale per un disturbo d'ansia.

Verosimilmente questo disturbo ha una componente di rilievo che consiste nello studiarsi, misurare le proprie funzioni, cercare il controllo etc.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie della risposta.
Più che sentire di non aver niente, sento che la percezione dell'ansia e di ciò che mi spaventava si sta sgonfiando, forse per strategie indotte dalla terapia psicologica e dalla voglia di uscirne ed espormi a cosa mi preoccupa(verificando quindi gli assurdi delle mie credenze) e mi domando se la terapia farmacologica(di cui non discuto l'utilità, se serve) ad oggi potrebbe essere rivista, o potrei aver trovato le risorse di cui avevo bisogno per iniziare un cambiamento personale.

Mi chiedo se l'inizio di una terapia farmacologica lunga(dovrebbe durare un anno) sia attualmente sempre da prendere in considerazione o possa rivalutarlo.


La meditazione l'ho citata perché mi è stato detto, da chi la pratica, che aiuta a comprendere sé stessi e ad avere un pensiero meno caotico e più distaccato (proprio sul discorso del controllo). Ovviamente senza mollare la psicoterapia
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Utente
Utente
mi porto inoltre delle domande e dei dubbi personali che vorrei condividere...

-Tra le attività faccio volontariato nel soccorso, a volte anche in situazioni non proprio semplici, dovrei sospendere l'attività o posso dedicarmici durante il trattamento?
Sospendere questa cosa mi abbatterebbe moralmente... per questo vorrei capire se è fondamentale per me questa terapia

-lavoro in un ospedale e vedo pazienti psichiatrici, spesso e purtroppo con sguardi vitrei o aspetti simil vegetale. Si può arrivare in quello stato seguendo le prescrizioni mediche? fa parte di una fase del "decorso"?

-Ho avviato da qualche tempo l'iter per la patente del camion.
Mi toccherà rinunciarci?


grazie infinite
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Cosa significa "pazienti psichiatrici" ? Con che malattie ? Che senso ha fare un ragionamento su una categoria che non esiste ?

Ha una terapia da seguire. Le è stato spiegato che questa cura intanto fa effetto dopo circa un mese, e quindi non è una cura che funziona subito ? Le è stato spiegato in cosa consiste il suo disturbo, compreso il suo decorso previsto nel tempo ?

Perché mai uno dovrebbe non compiere le normali attività della sua vita, anzi..
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Utente
Utente
Ha ragione, mi riferivo ai pazienti delle SPDC, ma non so con quali malattie.


Non ho ben capito il mio disturbo e il ruolo della terapia farmacologica, in realtà. Ho capito che la terapia dovrebbe durare un anno. Se si scala prima mi è stato detto che si rischiano ricadute. Leggo on line che molti pazienti riportano effetti indesiderati(magari è l'1% di chi prende cipralex e lyrica però, non saprei..), tipo la perdita di libido e di eccitazione.



Non so, ho paura di perdere lucidità e di avere sintomi come vertigini(sarebbe un problema quando magari lavoro in altezza).
Inoltre puntavo ai concorsi militari, mi spaventa l'idea di inserire sul certificato anamnestico che ho preso psicofarmaci, non so come funziona. Il falso non lo dichiaro, sarebbe una dichiarazione mendace. Mi scarterebbero secondo la vs. esperienza in materia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Che "ruolo" vuole che abbia una terapia ? E' un modo per cercare di eliminare il problema.

Per il resto, le questioni burocratiche relative a ciò che risulta o può risultare valgono per questo tipo di disturbi ma anche per tanti altri di varia natura (diabete, epilessia, malattie infettive etc). Quindi sono due discorsi separati.
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Utente
Utente
Le risposte che mi ha dato mi hanno convinto e sono tornato dalla psichiatra per esporle i miei dubbi e chiarirli personalmente.



Ha notato diversi cambiamenti e pensieri positivi, messi in atto con la TCC e ne ha gioito molto con me. Mi ha cambiato il cipralex con lo zoloft(50mg) e mantenuto il lyrica 25mg.
Purtroppo il lyrica quando faccio i turni di notte mi tocca non prenderlo. lo xanax mi ha detto 5gocce al bisogno per l'insonnia(sotto la lingua), o se ne sento bisogno fino a 3 vv al dì ogni 8 ore.


Oggi è il 4° giorno di zoloft(25mg) e lyrica e per ora non ho sentito fastidi, ma stamattina diversamente dal solito avevo problemi con il raggiungimento dell'orgasmo. Non arrivava dopo 40 minuti. (dopo di che stanotte ho fatto il turno di notte, e mi sono messo a dormire tristemente dalle 9 alle 14,30(non mi accadeva da tempo di dormire così tanto dopo la notte però!..positivo)).


La cosa mi rattrista e mette una sorta d'ansia. Purtroppo non ho una relazione stabile, però ho una vita sessuale molto attiva e mi vergogno. Non mi imbarazza l'idea di spiegare se c'è bisogno che eventuali problemi dipendono dai farmaci, ma è assai frustrante e svilente. Se dovessi stabilire una relazione nei prossimi mesi, ho paura che la situazione porrebbe dei problemi. Come se ne può uscire da questo problema?
Grazie per la risposta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Sugli effetti sessuali si può agire in vari modi:

a) cambiare molecola
b) associare molecole che contrastano questi effetti
c) salto occasionale della dose (non è sempre fattibile)

Le terapie a base di farmaci per l'erezione sono state provate insieme agli ssri, e funzionano, ma c''è da precisare che correggono l'erezione, e non il ritardo eiaculatorio, che può essere un problema isolato.
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Utente
Utente
La ringrazio per la pronta risposta! Ho il quadro più chiaro a riguardo!


Leggo on line di diversi pazienti che dopo terapie con ssri scrivono di aver avuto problemi sessuali anche seri, di carattere anche permanente. E' dovuto a motivi pre-esistenti su cui hanno agito le molecole(condizioni che hanno predisposto per es.) o a reali alterazioni non reversibili portate dal farmaco?

Da una parte mi spavento, però capisco che sto perdendo i miei anni migliori imbrigliato nell'ansia ed è ora di dare un colpo di mano... è quella sensazione in cui mi chiedo se sia peggio il male o gli effetti collaterali della cura..
in questi giorni mi chiedo se il farmaco mi porterà più calma e serenità, e se grazie ad essa potrò lavorare meglio per capirmi meglio nelle ragioni della mia ansia...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Attualmente la ricerca su questo non ha fornito risposte, nel senso che gran parte di chi segnala problemi sessuali persistenti assume o ha assunto anche altre medicine, e attribuisce in maniera univoca al farmaco perché ha letto che è possibile, mentre sottovaluta altri fattori.
Alcuni casi sono stati descritti, ma dato la diffusione larga di questi prodotti ormai da oltre vent'anni non è un problema che risulta frequente, mentre sugli effetti sessuali sono stati scritti articoli su articoli, compreso appunto lo studio dei rimedi.
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Utente
Utente
Parlando a voce del problema che riferivo, è emerso che probabilmente mi sono suggestionato eccessivamente e i problemi che ho avuto, hanno avuto una origine psicologica(deo gratias!!!). Ringrazio per la risposta! Mi infonde molta fiducia e serenità sapere che comunque dei rimedi, se dovesse presentarsi davvero una situazione indotta dal farmaco, ci sono.





Un quesito... Per quel che può riguardare prendere integratori tipo Acetil-carnitina durante la terapia con zoloft e lyrica, ci possono essere interazioni o controindicazioni?
Volevo prendere qualcosa che mi aiutasse nel bruciare più rapidamente i grassi con l'attività fisica(che ho stoppato per molti mesi, e che vorrei ricominciare gradualmente e più assiduamente), vista la vicinanza dell'estate.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

"bruciare i grassi" con gli integratori è cosa molto fumosa. Per le interazioni chieda direttamente al suo medico.
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