disturbo da conversione con pseudocrisi epilettiche
Gentilissimi dottori, vorrei un consiglio da parte vostra perché non ci sto capendo più niente!
Iniziamo: il 10 Agosto del 2014 ho avuto il mio primo episodio, capogiro fortissimo, blocco totale arti superiori e arti inferiori,
non riuscivo a deglutire, dolore al petto, mi sentivo la lingua come se si ingrossasse e non interagivo. Questo episodio è durato circa 2 - 3 ore, poi ho avuto una ripresa lenta per la rigidità del corpo avuto in questo lasso di tempo.
Gli episodi erano quasi giornalieri......iniziamo, io e mio marito, ad andare in giro per dottori e il primo fu un neurologo che mi consigliò di effettuare una RM encefalo, poi RM in toto, EEG da sveglia, EEG da sonno.......esami che risultarono negativi!
A questo punto mi disse di rivolgermi ad un psichiatra e così feci e inizia a fare terapia con xanax 30goccce al bisogno, xanax RP da 1 e cipralex da ì10....continuai così fino a quando la mia situazione si aggravò aggiungendosi le crisi epilettiche. Mi sentì con la psichiatra che mi disse di aumentare tutte le dosi e in più prendere 90 gocce di xanax 30+30+30 e che altro non poteva farmi!
Presa dallo sconforto perché le crisi erano molto aggressive e la mia vita invalidante andammo alla ricerca di un nuovo dottore e mi trovai ricoverata esattamente un anno fa al NEUROMED di Pozzilli......mi monitorarono, registrarono la crisi esclusero epilessia e anche lì mi mandarono dallo psichiatra e fui dimessa con una terapia di eutimil e xanax rp.
Ritornai e cercai un nuovo psichiatra che dopo 5 mesi e con eutimil a 60mg e 2mg di xanax rp mi disse che non era il suo caso, ma avrei dovuto immediatamente trovarmi un buon neurologo la Besta di Milano.
I miei episodi erano arrivati anche a 4 volte al giorno, durante il sonno.
A settembre fui ricoverata al Mondino di Pavia, mi riscontrarono cefalea tensiva costrittiva e emicrania cronica e la conferma del disturbo da conversione e dopo 10 gg mi dimisero con mutabon mite mutabon mite e frisium mattina e sera......in più una psicoterapia cognitiva comportamentale, che feci subito al ritorno.....dopo circa quattro mesi faccio delle analisi, dove risulta un ammonio a 270, e il neurologo mi elimina il mutabon per una complicanza in cirrosi epatica e blocco renale, poiché avevo difficoltà sia ad urinare che a defecare.
Fatta terapia cognitiva, fatti esami, prese varie terapie, ora mi trovo scoperta da farmaci (decisione presa da un neurofisiologo) e gli episodi sono ancora frequentissimi. Ho avuto un trauma cranico cervicale per una crisi andata a male.
Ora dopo tutta sta storia la mia domanda è: COSA DEVO FARE, A CHI MI DEVO AFFIDARE????????
Nell'attesa porgo cordiali saluti
Iniziamo: il 10 Agosto del 2014 ho avuto il mio primo episodio, capogiro fortissimo, blocco totale arti superiori e arti inferiori,
non riuscivo a deglutire, dolore al petto, mi sentivo la lingua come se si ingrossasse e non interagivo. Questo episodio è durato circa 2 - 3 ore, poi ho avuto una ripresa lenta per la rigidità del corpo avuto in questo lasso di tempo.
Gli episodi erano quasi giornalieri......iniziamo, io e mio marito, ad andare in giro per dottori e il primo fu un neurologo che mi consigliò di effettuare una RM encefalo, poi RM in toto, EEG da sveglia, EEG da sonno.......esami che risultarono negativi!
A questo punto mi disse di rivolgermi ad un psichiatra e così feci e inizia a fare terapia con xanax 30goccce al bisogno, xanax RP da 1 e cipralex da ì10....continuai così fino a quando la mia situazione si aggravò aggiungendosi le crisi epilettiche. Mi sentì con la psichiatra che mi disse di aumentare tutte le dosi e in più prendere 90 gocce di xanax 30+30+30 e che altro non poteva farmi!
Presa dallo sconforto perché le crisi erano molto aggressive e la mia vita invalidante andammo alla ricerca di un nuovo dottore e mi trovai ricoverata esattamente un anno fa al NEUROMED di Pozzilli......mi monitorarono, registrarono la crisi esclusero epilessia e anche lì mi mandarono dallo psichiatra e fui dimessa con una terapia di eutimil e xanax rp.
Ritornai e cercai un nuovo psichiatra che dopo 5 mesi e con eutimil a 60mg e 2mg di xanax rp mi disse che non era il suo caso, ma avrei dovuto immediatamente trovarmi un buon neurologo la Besta di Milano.
I miei episodi erano arrivati anche a 4 volte al giorno, durante il sonno.
A settembre fui ricoverata al Mondino di Pavia, mi riscontrarono cefalea tensiva costrittiva e emicrania cronica e la conferma del disturbo da conversione e dopo 10 gg mi dimisero con mutabon mite mutabon mite e frisium mattina e sera......in più una psicoterapia cognitiva comportamentale, che feci subito al ritorno.....dopo circa quattro mesi faccio delle analisi, dove risulta un ammonio a 270, e il neurologo mi elimina il mutabon per una complicanza in cirrosi epatica e blocco renale, poiché avevo difficoltà sia ad urinare che a defecare.
Fatta terapia cognitiva, fatti esami, prese varie terapie, ora mi trovo scoperta da farmaci (decisione presa da un neurofisiologo) e gli episodi sono ancora frequentissimi. Ho avuto un trauma cranico cervicale per una crisi andata a male.
Ora dopo tutta sta storia la mia domanda è: COSA DEVO FARE, A CHI MI DEVO AFFIDARE????????
Nell'attesa porgo cordiali saluti
[#1]
Il suo caso non è francamente complicato nella gestione.
Dovrebbe contattare uno psichiatra che possa stabilire una terapia efficace.
Nel suo caso l'uso di antidepressivi e benzodiazepine si era già manifestato dall'inizio come non utile per cui non ha alcun senso proseguire con questo tipo di trattamento.
Inoltre, la psicoterapia ha una valenza in condizioni di eleggibilità e in indicazione terapeutica specifica, non è strumento da consigliare a caso come "ultima spiaggia".
Secondo il mio parere, si è fatta influenzare dal fatto di rivolgersi a strutture molto note ma di fatto non sono state approntate soluzioni adatte.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dovrebbe contattare uno psichiatra che possa stabilire una terapia efficace.
Nel suo caso l'uso di antidepressivi e benzodiazepine si era già manifestato dall'inizio come non utile per cui non ha alcun senso proseguire con questo tipo di trattamento.
Inoltre, la psicoterapia ha una valenza in condizioni di eleggibilità e in indicazione terapeutica specifica, non è strumento da consigliare a caso come "ultima spiaggia".
Secondo il mio parere, si è fatta influenzare dal fatto di rivolgersi a strutture molto note ma di fatto non sono state approntate soluzioni adatte.
Dr. F. S. Ruggiero
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