Sono normale?
Scrivo per cercare risposte,in realtà forse già le so,le ho sempre sapute,e questo sarà solo uno sfogo.
Ho 20 anni,il mio problema se così si può chiamare è essere diverso agli altri,ma non a livello socio-culturale o nel modo di fare ma dentro,a livello celebrale se vogliamo esagerare,è come se per me tutto ciò che esce dalle bocche degli altri,fosse rumore senza senso,le loro preoccupazioni,i loro sogni,tutto ciò che riguarda loro,gli altri,mi annoia,privo di senso,non mi appartenesse.
Fin da piccolo non mi son mai ritenuto uguale agli altri,fin da piccolo ho sempre preferito la solitudine,rinchiudermi,perché in ciò trovavo la pace,gli altri non mi son mai piaciuti,a volte temevo i loro sguardi e in passato ho anche cercato di assomigliargli,ma è sempre stato uno sforzo per me,perché è come portare una maschera,son molto bravo a portarla,addirittura le porto con i miei genitori,mio fratello,e non credo ci sia una persona al mondo che mi abbia mai conosciuto veramente,per quel che sono.
Io invece gli altri riesco a comprenderli subito,è come se vedessi subito cosa c'è realmente dentro di loro,lo capisco dai loro sguardi e gesti che agli altri sfuggono,e non so neanche come spiegarlo,perché forse mi prenderete per pazzo,ma è come se il mio cervello analizzasse tutto in un nano-secondo e lavorasse sempre,analizza continuamente tutto,sguardo,gesti,micro-espressioni,è come se guardassi il bambino infantile che cova dentro di loro,quello che gli altri nascondono,e ciò l'ho sempre creduto un dono,ma è come se fossi continuamente distaccato dalle persone e ultimamente ho raggiunto il limite.
Vivo con apatia tutto,non trovo stimoli in niente,come se fossi morto e vagassi solo col mio corpo,non provo emozioni in niente e la vita mi sembra statica,e ciò è un circolo vizioso che porta inevitabilmente a scavarsi la fossa ogni giorno di più.
A volte mi chiedo come mai io sia nato così diverso dagli altri,vorrei essere come loro,uccidere il cervello che martella ogni secondo e spegnerlo,abbandonarmi anche alla superficialità che forse è il modo migliore di vivere la vita.
Eliminare questo distacco e questa chiusura,è come se non potessi mostrarmi agli altri,e ciò e la cosa che mi ha causato più problemi e l'ho avuta fin da quando son piccolo,da cosa è dovuta?
Questo senso di non appartenenza,questo sigillo che non mi fa aprire,il rinchiudermi sempre in me stesso,non mostrarmi mai come son realmente,di mostrare emozioni paure ecc..
La domanda che mi porto da una vita...
Perché sono così?
E ciò funziona tutto a livello inconscio,è come se non lo comandassi...
Perchè?
Ho 20 anni,il mio problema se così si può chiamare è essere diverso agli altri,ma non a livello socio-culturale o nel modo di fare ma dentro,a livello celebrale se vogliamo esagerare,è come se per me tutto ciò che esce dalle bocche degli altri,fosse rumore senza senso,le loro preoccupazioni,i loro sogni,tutto ciò che riguarda loro,gli altri,mi annoia,privo di senso,non mi appartenesse.
Fin da piccolo non mi son mai ritenuto uguale agli altri,fin da piccolo ho sempre preferito la solitudine,rinchiudermi,perché in ciò trovavo la pace,gli altri non mi son mai piaciuti,a volte temevo i loro sguardi e in passato ho anche cercato di assomigliargli,ma è sempre stato uno sforzo per me,perché è come portare una maschera,son molto bravo a portarla,addirittura le porto con i miei genitori,mio fratello,e non credo ci sia una persona al mondo che mi abbia mai conosciuto veramente,per quel che sono.
Io invece gli altri riesco a comprenderli subito,è come se vedessi subito cosa c'è realmente dentro di loro,lo capisco dai loro sguardi e gesti che agli altri sfuggono,e non so neanche come spiegarlo,perché forse mi prenderete per pazzo,ma è come se il mio cervello analizzasse tutto in un nano-secondo e lavorasse sempre,analizza continuamente tutto,sguardo,gesti,micro-espressioni,è come se guardassi il bambino infantile che cova dentro di loro,quello che gli altri nascondono,e ciò l'ho sempre creduto un dono,ma è come se fossi continuamente distaccato dalle persone e ultimamente ho raggiunto il limite.
Vivo con apatia tutto,non trovo stimoli in niente,come se fossi morto e vagassi solo col mio corpo,non provo emozioni in niente e la vita mi sembra statica,e ciò è un circolo vizioso che porta inevitabilmente a scavarsi la fossa ogni giorno di più.
A volte mi chiedo come mai io sia nato così diverso dagli altri,vorrei essere come loro,uccidere il cervello che martella ogni secondo e spegnerlo,abbandonarmi anche alla superficialità che forse è il modo migliore di vivere la vita.
Eliminare questo distacco e questa chiusura,è come se non potessi mostrarmi agli altri,e ciò e la cosa che mi ha causato più problemi e l'ho avuta fin da quando son piccolo,da cosa è dovuta?
Questo senso di non appartenenza,questo sigillo che non mi fa aprire,il rinchiudermi sempre in me stesso,non mostrarmi mai come son realmente,di mostrare emozioni paure ecc..
La domanda che mi porto da una vita...
Perché sono così?
E ciò funziona tutto a livello inconscio,è come se non lo comandassi...
Perchè?
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Può trovare una risposta alle sue domande in uno spazio appropriato con visita diretta che possa stabilire anche se eventualmente sono presenti patologie per questo stato.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 966 visite dal 15/04/2016.
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