Depressione e autolesionismo

Buongiorno sono una ragazza di 16 anni.Fin da quando ero bambina sono sempre stata un tipo molto introverso e diffidente.Dalla quinta elementare a causa di un trauma psicologico subito da un ragazzino poco più grande di me mi sono chiusa maggiormente nel mio mondo.Immaginavo di avere una doppia vita la sera e stavo ore prima di addormentarmi a fantasticare.Alle medie avevo solo un'amica problematica come me,aprivo bocca solo per rispondere agli insulti e non parlavo quasi mai,i miei compagni di classe non capivano la mia aria da bambina insicura e diffidente e mi isolavano ogni volta.Visto che parlavo poco, quando raramente qualcuno chiedeva la mia opinione incespicavo sulle parole e avevo un tono di voce basso.In prima superiore la situazione è peggiorata,non mi insultavano più ma in compenso mi trattavano come se non esistessi.Molte volte mi sono fatta coraggio e ho cercato di instaurare un rapporto con chi ritenevo più simpatico ma si di mostravano sempre ipocriti e con le idee tutte uguali,senza nessuna distinzione.I tentativi hanno avuto un esito negativo e mi sentivo sempre più sola e insicura di me stessa.Ho iniziato ad odiare gli altri alla fine della prima superiore.L'odio è dilagato con il tempo,piú vedevo come le persone erano felici,come scherzavano con gli amici,piú io non riuscivo a sopportarli.Pensavo che stare sola non fosse cosí male e potevo starci,ma in fondo volevo qualcuno con cui parlare e che mi volesse bene,ho mentito a me stessa per molto tempo.I rapporti con la mia famiglia erano e sono ancora adesso turbolenti e instabili,mi limito a parlare raramente con mia madre a causa delle nostre incomprensioni che scoppiano in profondi litigi.Con mio padre invece non ho nessun rapporto,ha iniziato a insultarmi senza motivo dai 12-13 anni e a picchiarmi per delle sciocchezze.Posso dire che lo odio ma ho paura di risultare insensibile.Sono entrata veramente in depressione verso i 15 anni e ad avere l'ansia.Quando esco ho sempre timore degli sguardi della gente e sono arrivata a confabulare con me stessa perchè credo che mentre cammino mi insultino alle spalle.Ho un'autostima davvero bassa ma a volte ho degli sbalzi anormali,come se mi credessi superiore alla massa.
Poi ho iniziato a tagliarmi,una settimana fa ho preso la lametta e giunta a un punto di esasperazione nervosa e incapace di sopportare il dolore mi sono tagliata le gambe e il braccio sinistro.Devo tagliarmi almeno 3 volte al giorno per alleviare la depressione almeno in quei momenti.Mi sento sollevata quando lo faccio,so che è sbagliato ma aiuta anche a fare passare il tempo.
Il motivo per cui non mi sono ancora suicidata è semplice,vorrei arrivare ai 18 anni e andarmene,per vivere veramente.Mi rassicura il fatto di avere un modo per farla finita a portata di mano,se un giorno andrà male da non riuscire più ad alzarsi dal letto.
Chiedo soltanto un aiuto,qualche parola di conforto,qualsiasi cosa.
Non riesco più a stare cosí.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Qualcuno l'ha mai visita e dato un nome tecnico a questa condizione, per poi arrivare ovviamente a proporLe qualche cura ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Salve
No nessuno mi ha mai visitato,ho nascosto sempre tutto ai miei genitori anche perchè hanno poco interesse per me e temo le loro prese in giro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Avendo però 18 anni attualmente è libero di gestire da solo un rapporto con un medico. Non conosco la sua situazione familiare, ma il fatto di rendere partecipi i genitori può anche essere gestito proprio con il medico, portandoli con sé o autorizzando il medico a parlarci.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Ha scritto quindi un'età fasulla sul profilo. Il consiglio di farsi visitare sicuramente resta.