Ansia e panico
Gentile dottori per otto anni ho assunto tavor 2,5 mg tre al giorno e anafranil75 mattina e sera per ansia e attacchi di panico e la cura funzionava perché svolgevo una vita normale.Da 2 anni ansia costante e attacchi di panico mi stanno facendo impazzire.la mia psichiatra mi ha detto che ho sviluppato una dipendenza al tavor e così ho cominciato a scalare il tavor con aggiunta di trittico gocce 20 la sera sereupin e gabapentin400la mattina,ma la cura non va bene,sono ritornato al tavor 2,5 ,ne prendo anche 4//5 al giorno.sembra che solo il tavor mi calmi momentaneamente.io mi sento sempre ansioso nervoso agitato non riesco più a fare una vita normale,ho paura di uscire perché l ansia mi attanaglia,non riesco più a lavorare perché mi manca la concentrazione,sono agitato ho paura di impazzire non so più cosa fare.
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Purtroppo, nonostante sia stato dimostrato dal 2001 in modo scientifico (articolo su Lancet) e poi ribadito di recente; nonostante la casistica epidemiologica e personale di ogni psichiatra; nonostante le case farmaceutiche scrivano sul bugiardino in modo onesto che la terapia con benzodiazepine (bdz) come il Tavor vada assunta una massimo due settimane, proprio per evitare la tossicodipendenza; non c'è nulla da fare, i farmacisti, i cittadini inconsapevoli, i cittadini volontariamente, i medici di base e gli stessi psichiatri finiscono per consentire l'abuso.
I sintomi dell'abuso sono appunto continue crisi d'astinenza che in pratica si confondono con i sintomi dell'ansia o degli attacchi di panico, generalmente.
La possibilità di uscire fuori dalla dipendenza da benzodiazepine, come da tutte le dipendenze, dipende dalla capacità di resistere ai quindici giorni di crisi d'astinenza, e dalla capacità di evitare ogni ulteriore utilizzo anche minimalista, che instaurerebbe subito, anche solo per una goccia la dipendenza da capo.
Per uscire dalla dipendenza si consiglia di usare le gocce di benzodiazepine, in modo da poterle ridurre una goccia alla volta e diluire e ridurre la crisi d'astinenza finale, che inizierà nei primi quindici giorni a zero gocce. Questo vuol dire che la crisi d'astinenza sarà meno grave ma durerà molto più tempo.
E' anche possibile azzerare subito tutte le benzodiazepine ed affrontare il disagio della crisi d'astinenza in una volta sola e in solo quindici giorni.
Dopo uno-due mesi, circa sei mesi, uno-due anni, potrebbe tornare una piccola crisi che potrebbe confondersi con gli eventi di crisi della vita corrente e indurre il soggetto a usare di nuovo le benzodiazepine. Anche solo una goccia fa ritornare subito la dipendenza e la necessità di ricominciare di nuovo da zero la crisi d'astinenza per uscirne ancora.
Lei può farcela, come può non farcela. Dipende dalla sua motivazione e forza d'animo. D'altra parte non è piacevole la crisi d'astinenza e se non fa un abuso eccessivo di benzodiazepine, essendo tra l'altro personalmente a favore della liberalizzazione e pragmaticamente a favore del diritto alla felicità, le consiglio di attendere prima di cercare di nuovo di uscirne.
I farmaci di supporto che le sono stati dati possono ridurre o alleviare in alcuni casi la crisi d'astinenza, ma questa è in ogni caso inevitabile e molto fastidiosa.
L'unica certezza è che da quando si arriva a ZERO benzodiazepine, dura solamente e al massimo QUINDICI GIORNI.
Se invece la condizione di crisi d'astinenza permane, come lei sembra suggerire, la soluzione edonistica sarà quella di aumentare le benzodiazepine fino a trovare benessere completo da quelle che lei chiama crisi d'ansia e che sono invece crisi d'astinenza. Arrivati a quella dose, trasformata in gocce, lei potrà ridurre in modo più realistico una goccia alla volta, facendo anche delle pause, il dosaggio totale fino alla meta ideale di ZERO benzodiazepine.
I sintomi dell'abuso sono appunto continue crisi d'astinenza che in pratica si confondono con i sintomi dell'ansia o degli attacchi di panico, generalmente.
La possibilità di uscire fuori dalla dipendenza da benzodiazepine, come da tutte le dipendenze, dipende dalla capacità di resistere ai quindici giorni di crisi d'astinenza, e dalla capacità di evitare ogni ulteriore utilizzo anche minimalista, che instaurerebbe subito, anche solo per una goccia la dipendenza da capo.
Per uscire dalla dipendenza si consiglia di usare le gocce di benzodiazepine, in modo da poterle ridurre una goccia alla volta e diluire e ridurre la crisi d'astinenza finale, che inizierà nei primi quindici giorni a zero gocce. Questo vuol dire che la crisi d'astinenza sarà meno grave ma durerà molto più tempo.
E' anche possibile azzerare subito tutte le benzodiazepine ed affrontare il disagio della crisi d'astinenza in una volta sola e in solo quindici giorni.
Dopo uno-due mesi, circa sei mesi, uno-due anni, potrebbe tornare una piccola crisi che potrebbe confondersi con gli eventi di crisi della vita corrente e indurre il soggetto a usare di nuovo le benzodiazepine. Anche solo una goccia fa ritornare subito la dipendenza e la necessità di ricominciare di nuovo da zero la crisi d'astinenza per uscirne ancora.
Lei può farcela, come può non farcela. Dipende dalla sua motivazione e forza d'animo. D'altra parte non è piacevole la crisi d'astinenza e se non fa un abuso eccessivo di benzodiazepine, essendo tra l'altro personalmente a favore della liberalizzazione e pragmaticamente a favore del diritto alla felicità, le consiglio di attendere prima di cercare di nuovo di uscirne.
I farmaci di supporto che le sono stati dati possono ridurre o alleviare in alcuni casi la crisi d'astinenza, ma questa è in ogni caso inevitabile e molto fastidiosa.
L'unica certezza è che da quando si arriva a ZERO benzodiazepine, dura solamente e al massimo QUINDICI GIORNI.
Se invece la condizione di crisi d'astinenza permane, come lei sembra suggerire, la soluzione edonistica sarà quella di aumentare le benzodiazepine fino a trovare benessere completo da quelle che lei chiama crisi d'ansia e che sono invece crisi d'astinenza. Arrivati a quella dose, trasformata in gocce, lei potrà ridurre in modo più realistico una goccia alla volta, facendo anche delle pause, il dosaggio totale fino alla meta ideale di ZERO benzodiazepine.
Dr. Manlio Converti
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Sono d'accordo col collega per quanto riguarda il Tavor, però non ho capito se assume ancora Anafranil oppure se è stato sostituito da Sereupin e a che dosaggio, perché se assumeva150 mg di Anafranil con buoni risultati e ora solo 20 mg di Sereupin forse anche la dose di quest'ultimo va rivista.
Franca Scapellato
[#4]
Per quale motivo l'anafranil è stato sostituito, se funzionava? E' un farmaco impegnativo, con numerosi effetti indesiderati, ma efficace contro ansia e panico.
Se in due anni Sereupin, Trittico e gabapentin non hanno dato nessun risultato rilevante sarebbe da rivedere tutta la terapia, a questo punto è comprensibile che ricorra al Tavor, che è l'unico a dare un risultato, sia pure temporaneo e producendo poi assuefazione e dipendenza.
Secondo me il primo passo è quello di trovare una terapia efficace contro l'ansia.
Se in due anni Sereupin, Trittico e gabapentin non hanno dato nessun risultato rilevante sarebbe da rivedere tutta la terapia, a questo punto è comprensibile che ricorra al Tavor, che è l'unico a dare un risultato, sia pure temporaneo e producendo poi assuefazione e dipendenza.
Secondo me il primo passo è quello di trovare una terapia efficace contro l'ansia.
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Se le dava questi sintomi allora è giusto che il farmaco sia stato sostituito, però se Sereupin funziona poco anche con il potenziamento di trittico e gabapentin o lo si aumenta ancora o si sostituisce.
Se ho capito i problemi sono iniziati quando le è stato cambiato l'antidepressivo.
Il tavor o un'altra benzodiazepina "più forte" non cambiano il punto, cioè la terapia che sta facendo non è efficace. Cercare di ridurre il tavor sostituirlo con un altro ansiolitico in questa fase non ha senso. Prima bisogna ridurre lo stato ansioso.
Se ho capito i problemi sono iniziati quando le è stato cambiato l'antidepressivo.
Il tavor o un'altra benzodiazepina "più forte" non cambiano il punto, cioè la terapia che sta facendo non è efficace. Cercare di ridurre il tavor sostituirlo con un altro ansiolitico in questa fase non ha senso. Prima bisogna ridurre lo stato ansioso.
[#7]
Utente
La mia psichiatra mi ha aumentato il sereupin 20mg tre al giorno e trittico a r.p.a150mg al mattino e il tavor a scalare.questo da una settimana,ma continuo ad avere forti crisi di ansia,agitazione senso di testa vuota .siccome ho sviluppato una dipendenza dal tavor non sarà lo scalare del tavor che mi fanno venire queste crisi?
[#8]
L'aumento dell'antidepressivo può aumentare l'ansia all'inizio della terapia, perché dà maggiore attivazione. Per sapere se il problema è quello o invece è la riduzione del tavor occorrerebbe, se la sua psichiatra è d'accordo, mantenere fisso il tavor per un paio di settimane, e poi riprovare con lo scalaggio.
[#9]
Utente
Dato lo sviluppo della tolleranza al tavor perché l,effetto ansiolitico è diminuito e gli altri farmaci prescrittomi non fanno niente (sabato ho avuto una crisi di ansia estrema) perché non prendere una BDZ che duri di più? Un mio amico per l,ansia generalizzata prende surmontil e liryca (non mi ricordo a posologia) e dice di stare bene.lo so che ogni persona reagisce a modo suo però....
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Surmontil è un antidepressivo triciclico, e ha le stesse indicazioni di Sereupin e trittico, mentre il Lyrica, il cui principio attivo è il Pregabalin, ha tra le indicazioni anche l'ansia cronica, ma non è una benzodiazepina.
La decisione sulla terapia è della sua psichiatra, che si regola sulla base della sintomatologia e delle risposte ai farmaci che assume.
La decisione sulla terapia è della sua psichiatra, che si regola sulla base della sintomatologia e delle risposte ai farmaci che assume.
[#13]
Utente
Buongiorno,cosa si può fare per induzione enzimatica.la mia psichiatra mi ha aggiunto al sereupin e tavor liryca75 mattina e sera da 20giorni,ma nessun miglioramento significativo.Ho notato che certe volte quando parlo con le persone piano piano l'ansia aumenta,mi agito,mi sento confuso e come se le parole che ascolto mi dessero fastidio,ascolto capisco quello che dicono ma sembra che io sia distaccato da quello che dicono.Sicuramente sarà l'ansia ,ma io ho paura di qualche psicosi e ho paura di impazzire.
[#14]
L'induzione enzimatica è un fenomeno naturale che si esaurisce quando le benzodiazepine sono sospese da un po' di tempo. Per la terapia deve riferirsi al suo psichiatra. Potrebbe essere utile associare una psicoterapia di tipo cognitivo per imparare a controllare i pensieri che le provocano ansia.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 6.5k visite dal 27/03/2016.
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Approfondimento su Ansia
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