Il cui pensiero mi distoglie dal farlo

Salve..non so da dove cominciare, ho avuto un aborto interno alla 9°settimana, tutto andava per il meglio ma alla prima visita di controllo, inaspettatamente, mi sento dire, non si sente il battito,non dimenticherò mai il viso della dottoressa che prima di proferire parola,cercando sicuramente la frase più adatta, ma nessuna lo è in questi casi, si mordicchiava nervosamente le labbra. Mi crolla il mondo addosso,mio marito è fuori per lavoro e aspetta la "foto" del nostro piccolo.Sono sconvolta, fra tre giorni altra eco e poi raschiamento, guido per trenta km ingoiando le lacrime, non so come sono arrivata a casa, telefono a mio marito e singhiozzando gli racconto tutto. Mi aspetto che corra subito da me invece mi raggiunge dopo tre giorni, tre giorni di inferno che vivo da sola. E' con me il giorno del raschiamento, ho bisogno di lui del suo affetto, ma non lo sento, mi sento sola anche se c'è lui in quella stanza di ospedale.sono passati 4 giorni dal raschiamento lui è ripartito, mi ha detto vieni con me, non sono pronta, nè fisicamente nè praticamente, ho bisogno di stare a casa mia in raccoglimento, ho bisogno di lui, ma lui va via. la rabbia è tanta, gli scrivo che è una bestia e voglio il divorzio, mi chiama il giorno dopo come se nulla fosse,al telefono sono indisponente...Mi sento non amata, ma sopportata, mi sento pesante e noiosa e so che lo sto allontanando da me. ma cosa posso farci?gli ho ripetuto fino alla nausea di trovare una soluzione al problema della lontananza perchè non ce la faccio più. Scusate il mio sfogo, ma sono disperata..penso spesso al suicidio e se non ci fosse mio padre il cui pensiero mi distoglie dal farlo per il dolore che gli darei...
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Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22
Gentile utente,
provo a capire il suo stato d'animo ed il terribile momemento che sta passando.
La sua è una reazione ad un lutto e come tale può avere risvolti di angoscia, rabbia, dolore ed intolleranza verso gli atteggiamenti degli altri.
Data la sua sofferenza e i "suoi cattivi pensieri", le consiglio di chiedere aiuto al suo medico di base o ad uno specialista psichiatra, per farsi suggerire come potere affrontare questa situazione.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
gentile utente,
concordo con il collega, vada in prima battuta dal medico di base, e ricordi che comunque l'aborto è come la gravidanza un evento che coinvolge sistemi ormonali e quindi ha ripercussioni sul sistema nervoso. Così come durante la gravidanza vi può essere un relativo benessere, nelle gravidanze che si interrompono (a termine o non a termine) vi può essere uno stato depressivo e ansioso. La persona ovviamente lo vive in parte giustificandolo come reazione psicologica al fatto, ma in parte è anche uno stato di riassestamento ormonale che può creare stati depressivi veri e propri. Non deve preoccuparsi ma chiedere un parere medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Vi ringrazio per la tempestiva rassicurazione,cercherò sicuramente aiuto a chi di dovere, perchè so che in questi casi il "fai da te" non aiuta molto. Probabilmente l'elaborazione di questo lutto mi aiuterà a sciogliere molti altri nodi che per troppo tempo ho semplicemente accantonato ma invece vanno sciolti man mano che si presentano. So che ciò che è caratteriale non si può modificare, per cui la mia indole eccessivamente sensibile e la mia personalità a tratti insicura difficilmente potranno cambiare. Ho cercato questo confronto per capire cosa mi stava accadendo ed è inutile aggiungere che a fasi lucide come quella attuale si alternano fasi di oblio totale.Ora so che è normale o comunque comprensibile un senso di "intolleranza verso gli atteggiamenti degli altri" e non sono gli altri a sbagliare sempre e comunque nei miei confronti e so anche che ormoni e sistema nervoso giocano brutti scherzi..grazie ancora.
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