Disturbo bipolare ?
Gentili dottori
Vi espongo il caso di mio marito. Ha 57 anni e ha avuto una forte depressione nel 2001 causa perdita di lavoro. Ha sempre rifiutato di curarsi, nonostante il medico di base gli avesse detto che aveva bisogno di essere aiutato. Da allora un po' alla volta ha cominciato a soffrire di disturbi dell'umore (tipo cambio d'umore repentino o reazioni abnormi a piccole contrarietà, lunghe ore di mutismo, chiusura in sè stesso, scarsi stimoli a socializzare, discorsi senza nè capo nè coda, nervosismo, volubilità di idee, ecc.)
Più volte è stato consigliato di rivolgersi ad uno specialista, ma senza successo. Può trattarsi di disturbo bipolare? Da cosa potrei rendermene conto? Cosa posso fare se si rifiuta di andare dal medico e di non riconoscersi malato?
Grazie per una vostra risposta
Vi espongo il caso di mio marito. Ha 57 anni e ha avuto una forte depressione nel 2001 causa perdita di lavoro. Ha sempre rifiutato di curarsi, nonostante il medico di base gli avesse detto che aveva bisogno di essere aiutato. Da allora un po' alla volta ha cominciato a soffrire di disturbi dell'umore (tipo cambio d'umore repentino o reazioni abnormi a piccole contrarietà, lunghe ore di mutismo, chiusura in sè stesso, scarsi stimoli a socializzare, discorsi senza nè capo nè coda, nervosismo, volubilità di idee, ecc.)
Più volte è stato consigliato di rivolgersi ad uno specialista, ma senza successo. Può trattarsi di disturbo bipolare? Da cosa potrei rendermene conto? Cosa posso fare se si rifiuta di andare dal medico e di non riconoscersi malato?
Grazie per una vostra risposta
[#1]
Gentile utente,
la diagnosi e' un atto medico che puo' essere fatta attraverso la visita diretta.
Non credo sia importante sapere attualmente se si tratta di un disturbo bipolare, depressione, psicosi, ansia o altro, quanto invece e' piu' importante richiedere una visita specialistica che eventualmente, qualora ne ricorrano le condizioni, puo' essere fatta anche attraverso un accertamento sanitario obbligatorio, qualora suo marito persista nella volonta' di non farsi visitare.
la diagnosi e' un atto medico che puo' essere fatta attraverso la visita diretta.
Non credo sia importante sapere attualmente se si tratta di un disturbo bipolare, depressione, psicosi, ansia o altro, quanto invece e' piu' importante richiedere una visita specialistica che eventualmente, qualora ne ricorrano le condizioni, puo' essere fatta anche attraverso un accertamento sanitario obbligatorio, qualora suo marito persista nella volonta' di non farsi visitare.
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[#3]
Gentile utente,
per l'accertamento sanitario obbligatorio puo' parlare con il suo medico di famiglia che la dovra' indirizzare al centro di salute mentale di competenza per l'attivazione della procedura necessaria all'accertamento sanitario obbligatorio.
per l'accertamento sanitario obbligatorio puo' parlare con il suo medico di famiglia che la dovra' indirizzare al centro di salute mentale di competenza per l'attivazione della procedura necessaria all'accertamento sanitario obbligatorio.
[#4]
Gentile utente,
talvolta accade che i soggetti che soffrono di disturbi dell'area "mentale" non vogliano riconoscere tale patologia. In alcuni casi è possibile "agganciare" il soggetto e fare sì che possa essere valutato sfruttando sintomi che possono essere più accettabili per il paziente stesso: per esempio, se suo marito soffrisse di insonnia o di sonno disturbato potrebbe indirizzarlo verso uno specialista (ovviamente lo psichiatra) raccomandando al marito che l'obiettivo è solamente quello di migliorare il sonno. Sarà poi cura dello psichiatra, (preventivamente informato in merito), lavorare affinchè sia possibile curare in modo adeguato il paziente.
Cordialmente
talvolta accade che i soggetti che soffrono di disturbi dell'area "mentale" non vogliano riconoscere tale patologia. In alcuni casi è possibile "agganciare" il soggetto e fare sì che possa essere valutato sfruttando sintomi che possono essere più accettabili per il paziente stesso: per esempio, se suo marito soffrisse di insonnia o di sonno disturbato potrebbe indirizzarlo verso uno specialista (ovviamente lo psichiatra) raccomandando al marito che l'obiettivo è solamente quello di migliorare il sonno. Sarà poi cura dello psichiatra, (preventivamente informato in merito), lavorare affinchè sia possibile curare in modo adeguato il paziente.
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[#6]
Gentile utente,
sono spiacente ma devo chiaramente manifestare il mio disaccordo per la tecnica di aggancio suggerita, che servirebbe solo eventualmente a far fare una visita dopo la quale suo marito non seguirebbe un trattamento.
Pertanto, sarebbe opportuno, a mio parere, procedere con l'accertamento sanitario obbligatorio.
sono spiacente ma devo chiaramente manifestare il mio disaccordo per la tecnica di aggancio suggerita, che servirebbe solo eventualmente a far fare una visita dopo la quale suo marito non seguirebbe un trattamento.
Pertanto, sarebbe opportuno, a mio parere, procedere con l'accertamento sanitario obbligatorio.
[#7]
Ex utente
Mi scusi dr Ruggiero ma l'accertamento sanitario obbligatorio, a pensarci bene, mi sembra un approccio troppo violento e che verrebbe senz'altro a nuocere sull'intesa famigliare.
Mi scusi, ma preferisco (per il momento) seguire la tecnica d'aggancio proposta dal dr. Garbolino. Oltre tutto mi è parso che fosse abbastanza disposto ad avere un colloquio con un nostro parente psicanalista.
Ringraziamenti e cordialità
Mi scusi, ma preferisco (per il momento) seguire la tecnica d'aggancio proposta dal dr. Garbolino. Oltre tutto mi è parso che fosse abbastanza disposto ad avere un colloquio con un nostro parente psicanalista.
Ringraziamenti e cordialità
[#8]
Gentile utente,
mi perdoni, e' finita nella sua richiesta una cosa che non riguarda lei per un errore di digitazione al momento della scrittura e conseguente invio errato.
Comunque, utilizzare per un soggetto come suo marito un approccio come quello descritto, nel caso specifico puo' non essere utile, in quanto la eventuale sospettosita' presente puo' porre a rischio la situazione.
Oltretutto, la sua domanda e' "Cosa posso fare se si rifiuta di andare dal medico e di non riconoscersi malato?" e a mio parere la risposta e' che e' necessario un accertamento sanitario obbligatorio.
Poi lei puo' scegliere o meno se far fare questo accertamento che non ha nulla di violento e per il quale lei non compare, probabilmente il suo medico di famiglia non l'ha informata adeguatamente.
mi perdoni, e' finita nella sua richiesta una cosa che non riguarda lei per un errore di digitazione al momento della scrittura e conseguente invio errato.
Comunque, utilizzare per un soggetto come suo marito un approccio come quello descritto, nel caso specifico puo' non essere utile, in quanto la eventuale sospettosita' presente puo' porre a rischio la situazione.
Oltretutto, la sua domanda e' "Cosa posso fare se si rifiuta di andare dal medico e di non riconoscersi malato?" e a mio parere la risposta e' che e' necessario un accertamento sanitario obbligatorio.
Poi lei puo' scegliere o meno se far fare questo accertamento che non ha nulla di violento e per il quale lei non compare, probabilmente il suo medico di famiglia non l'ha informata adeguatamente.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.3k visite dal 15/10/2008.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.