Dipendenza da sport

Salve! Sono un Medico Specializzando in Medicina dello Sport, non a caso. Da anni, in seguito all'anoressia nervosa di cui ho sofferto dall'età di 15 anni fino ai 25 circa (ne ho 31), risolta grazie a circa 13 anni di psicoterapia e una dieta adeguata fino al ritorno più o meno regolare del ciclo mestruale, pratico attività fisica per circa 1 ora e un quarto/mezzo al giorno, al mattino. Questo, a prescindere dallo stato di intenso benessere e profonda gratificazione che ne segue, ha assunto i connotati di una vera e propria dipendenza, di cui vi elenco le caratteristiche.
- Non riesco a saltare nemmeno una seduta di allenamento (pena l'instaurarsi di profonde sensazioni di rabbia, aggressività, nervosismo), anche se questo influisce molto negativamente sulla mia vita sociale e professionale;
- Non riesco a praticare sport di pomeriggio, poiché se l'allenamento non avviene di mattina, oltre alle sensazioni descritte sopra e all'incapacità di concentrazione su qualsiasi altra attività, avverto una astenia maggiore che spesso mi provoca veri e propri malori e ho la sensazione che il mio fisico sia già meno tonico e con più cellulite;
- Nonostante avverta la sensazione di stanchezza fisica e necessità di riposo, non riesco a fare un giorno di pausa, poiché si innescano dentro di me fortissimi sensi di colpa e pensieri ossessivi;
- Mi alleno in qualsiasi condizione fisica (anche se non ho dormito, sono stanca o sono malata) e/o ambientale (non avendo tempo, a volte mi è accaduto di alzarmi per fare sport prima dell'alba!) anche rischiando conseguenze poco gradevoli.
Lo sport è per me un rituale compulsivo, allo stesso modo di come lo era il cibo quando soffrivo di anoressia, un modo per "guadagnarmi" la serenità e l'entusiasmo per affrontare la giornata. Dopo lo sport, mi sento assolutamente in pace con me stessa, i miei sensi di colpa e il mondo intero. Ora, oltre ad essere un medico, ho acquisite consapevolezza e capacità di analisi, ma non riesco autonomamente a risolvere tale problema (che non minaccia la mia sopravvivenza, come accadeva non nutrendomi, ma che sta seriamente minando il mio equilibrio interiore), per questo vi chiedo aiuto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile collega

Come hai ben valutato la situazione che si presenta oggi è simile a quella già precedentemente vissuta con la malattia precedente.

Cambia esclusivamente l'oggetto del pensiero fisso ma i comportamenti sono simili.

A mio parere la situazione va inquadrata diagnosticamente per capire quali aspetti possano essere elemento patologico e differenziare la diagnosi.

È possibile che alcuni fenomeni fossero già presenti precedentemente ma messi in secondo piano per la presenza più evidente di un disturbo del comportamento alimentare.

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