Cura depressione e ansia sociale
Gentili medici, chiedo un vostro parere, ma in effetti già so che mi risponderete che devo seguire il mio curante e che senza una visita non vi potete pronunciare.
E allora non chiedo proprio? :-)
Vabè tanto che ci costa. Vediamo che dire.
Da quando ero adolescente ho avvertito una forte timidezza con le ragazze: quando capivo di piacere scappavo, quando scappavo mi scoppiava il cuore dalla tristezza. Mi sono depresso, ma proprio tanto, e barcollando sui miei piedi mi sono rivolto(con l'aiuto dei miei genitori )da vari psichiatri. Anni di cure e sono stato benino. I miei problemi sempre gli stessi, ma stavo bene nel senso che le altre parti della mia vita continuavano a camminare con una certa normalità. E' come se mi dicevo: prendi i farmaci, non pensare alle donne e almeno non ti esaurisci.
Dopo1po' mi sono detto: se continui così diventi vecchio e non risolvi ciò che ti fa soffrire: un rapporto con una ragazza che ti piace e allora ho detto ciao agli psicofarmaci.
Ho iniziato a sentire di nuovo quel bruciore, quel senso adolescenziale di bisogno disperato d'amore: era bello, mi sentivo vivo; mi si presentavano più occasioni. Una ragazza in particolare mi ha fatto sentire così importante da farmi stare felice, ma avvertivo di essere di nuovo troppo timido e insicuro per instaurare un rapporto. Mi sono talmente arrovellato per cercare di darmi una smossa che mi sono ancora una volta esaurito. Ero fragilissimo di nuovo.
Così ho detto:andiamo dallo psichiatra. Cura: zoloft 50 mg.
Ora dopo tre mesi sto sereno tra la gente, ma è come se vedo tutto come se fosse lontano da me: come se non ho più voglia, o meglio come se fossi destinato a stare sentimentalmente solo.
Lo psichiatra dice di forzarmi ad uscire dalla mia introversione sfruttando la maggiore serenità che mi dà la cura, ma io ho questa sensazione di tristezza, come se dovessi rassegnarmi. Cioè ero più speranzoso senza farmaci. Non ho manco più desiderio sessuale. Mah. Paradossalmente mi sento più "psichiatrico" man mano che mi curo. Penso meno alle ragazze, ma non riesco a distogliere il pensiero da cose meno importanti per me. Avverto internamente un'ansia di vita via via maggiore,
Voi che ne dite?
E allora non chiedo proprio? :-)
Vabè tanto che ci costa. Vediamo che dire.
Da quando ero adolescente ho avvertito una forte timidezza con le ragazze: quando capivo di piacere scappavo, quando scappavo mi scoppiava il cuore dalla tristezza. Mi sono depresso, ma proprio tanto, e barcollando sui miei piedi mi sono rivolto(con l'aiuto dei miei genitori )da vari psichiatri. Anni di cure e sono stato benino. I miei problemi sempre gli stessi, ma stavo bene nel senso che le altre parti della mia vita continuavano a camminare con una certa normalità. E' come se mi dicevo: prendi i farmaci, non pensare alle donne e almeno non ti esaurisci.
Dopo1po' mi sono detto: se continui così diventi vecchio e non risolvi ciò che ti fa soffrire: un rapporto con una ragazza che ti piace e allora ho detto ciao agli psicofarmaci.
Ho iniziato a sentire di nuovo quel bruciore, quel senso adolescenziale di bisogno disperato d'amore: era bello, mi sentivo vivo; mi si presentavano più occasioni. Una ragazza in particolare mi ha fatto sentire così importante da farmi stare felice, ma avvertivo di essere di nuovo troppo timido e insicuro per instaurare un rapporto. Mi sono talmente arrovellato per cercare di darmi una smossa che mi sono ancora una volta esaurito. Ero fragilissimo di nuovo.
Così ho detto:andiamo dallo psichiatra. Cura: zoloft 50 mg.
Ora dopo tre mesi sto sereno tra la gente, ma è come se vedo tutto come se fosse lontano da me: come se non ho più voglia, o meglio come se fossi destinato a stare sentimentalmente solo.
Lo psichiatra dice di forzarmi ad uscire dalla mia introversione sfruttando la maggiore serenità che mi dà la cura, ma io ho questa sensazione di tristezza, come se dovessi rassegnarmi. Cioè ero più speranzoso senza farmaci. Non ho manco più desiderio sessuale. Mah. Paradossalmente mi sento più "psichiatrico" man mano che mi curo. Penso meno alle ragazze, ma non riesco a distogliere il pensiero da cose meno importanti per me. Avverto internamente un'ansia di vita via via maggiore,
Voi che ne dite?
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta dottoressa Scapellato.
In realtà no, mi è stata sempre prospettata in maniera poco convincente.
E' stato sempre posto l'accento sulla componente depressiva, per quanto io cercavo di dare importanza alla causa(secondo il mio punto di vista), cioè al problema relazionale.
Io accettavo di aspettare il tanto famoso effetto dell'antidepressivo, rincuorato da quel bel effetto iniziale delle benzodiazepine; poi però pian pian come descrivevo prima mi si prospettavano nuovi problemi come difficoltà di concentrazione, astenia, distimia, irascibilità, rabbia che prima dell'utilizzo degli psicofarmaci non mi appartenevano.Ora ho comunque superato quei brutti periodi ma comunque sembra che la mia mente si diverta a farmi raggirare l'ostacolo vero e proprio.
Dunque la psicoterapia potrebbe aiutarmi?
In realtà no, mi è stata sempre prospettata in maniera poco convincente.
E' stato sempre posto l'accento sulla componente depressiva, per quanto io cercavo di dare importanza alla causa(secondo il mio punto di vista), cioè al problema relazionale.
Io accettavo di aspettare il tanto famoso effetto dell'antidepressivo, rincuorato da quel bel effetto iniziale delle benzodiazepine; poi però pian pian come descrivevo prima mi si prospettavano nuovi problemi come difficoltà di concentrazione, astenia, distimia, irascibilità, rabbia che prima dell'utilizzo degli psicofarmaci non mi appartenevano.Ora ho comunque superato quei brutti periodi ma comunque sembra che la mia mente si diverta a farmi raggirare l'ostacolo vero e proprio.
Dunque la psicoterapia potrebbe aiutarmi?
[#3]
Forse una terapia centrata sui problemi, sul qui e ora, che le permetta di acquisire strumenti per contrastare pensieri disfunzionali potrebbe essere di aiuto. Penso in particolare a una psicoterapia cognitiva o una psicoterapia analitica breve. Quale sia preferibile nel suo caso non è possibile saperlo a priori, dipende da tanti fattori.
[#4]
Ex utente
Capito,
la ringrazio dottoressa per la sua disponibilità.
Le vorrei chiedere, se non la disturbo troppo un ultima cosa.
Quando ho reiniziato la terapia avevo quei problemi di ansia eccessiva tipici degli ssri, per cui il mio medico mi ha prescritto 12 gocce di Rizen da 10 mg(quindi in totale sarebbe una compressa da 5 mg al giorno). Alla scorsa visita mi ha detto di toglierle eliminando 2 gocce a settimana mantenendo la compressa di Zoloft 50 mg alla mattina. Il fatto è che a volte sono proprio quelle che mi aiutano, nel senso che mi danno un sostegno a bloccare questi pensieri disfunzionali. Ad esempio la sera prima di uscire prendo le mie 4 gocce e mi dico: dai ora non pensare troppo e ciò mi aiuta. Crede che siano inutili questi farmaci a lungo andare anche se a piccole dosi? e che al contrario utilizzandoli blocco di più le emozioni e mi chiudo alle relazioni?
la ringrazio dottoressa per la sua disponibilità.
Le vorrei chiedere, se non la disturbo troppo un ultima cosa.
Quando ho reiniziato la terapia avevo quei problemi di ansia eccessiva tipici degli ssri, per cui il mio medico mi ha prescritto 12 gocce di Rizen da 10 mg(quindi in totale sarebbe una compressa da 5 mg al giorno). Alla scorsa visita mi ha detto di toglierle eliminando 2 gocce a settimana mantenendo la compressa di Zoloft 50 mg alla mattina. Il fatto è che a volte sono proprio quelle che mi aiutano, nel senso che mi danno un sostegno a bloccare questi pensieri disfunzionali. Ad esempio la sera prima di uscire prendo le mie 4 gocce e mi dico: dai ora non pensare troppo e ciò mi aiuta. Crede che siano inutili questi farmaci a lungo andare anche se a piccole dosi? e che al contrario utilizzandoli blocco di più le emozioni e mi chiudo alle relazioni?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 26/02/2016.
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