Flatulenza da ansia

Buonasera, sono una donna di 30 anni ed ho un problema che ormai mi affligge da tempo. Soffro di un forte meteorismo seguito da flatulenza che non riesco a trattenere il ché è veramente imbarazzante. Quest ultima si presenta solo quando mi trovo in luoghi al chiuso con altre persone e mi provoca una grande ansia seguita da attacchi di panico, tachicardia, mal di pancia, bisogno di dovermi allontanare, fuggire e spesso recarmi in bagno per evacuare. Riesco a stare con gli altri solo quando si tratta di stare in posti all' aria aperta e abbastanza rumorosi. Quando mi trovo a casa sto bene ed inizio a sentirmi male solo se so di dover andare da qualche parte.Ho provato a farmi le analisi del sangue per vedere se sono intollerante a qualche alimento, tisane al finocchio, carbone vegetale e simeticone senza alcun risultato... non riesco più a vivere la mia vita e quando ci penso mi deprimo molto. Per me è impensabile andare da qualsiasi parte, prendere un treno, un aereo, dal parrucchiere, ecc. poiché ho sempre paura di sentirmi male. Non so come muovermi, vi prego di consigliarmi. Cordialmente vi saluto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
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Utente
Utente
Esatto. Lei sa di cosa si tratta e come posso risolvere il mio problema? Non ne posso proprio più. Spero esista una soluzione. Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Scusi per un errore di digitazione la mia domanda non era corretta e non ho capito cosa ha risposto.

L'ansia cui fa riferimento dipende dalla flatulenza, nel senso che si preoccupa perché può accadere in luogo sconveniente, oppure ha l'ansia e ciò le provoca flatulenza a seguito della manifestazione somatica dell'ansia con l'aumento della motilità intestinale?i
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Utente
Utente
Gentilissimo dottore, le riporto in basso qualche esempio per farle capire quando si presenta il mio disturbo. Il modo invece in cui si manifesta è invece sempre lo stesso, ovvero crampi addominali (sotto l'ombelico) fermentazione di aria nella pancia (sento come se si formassero delle vere e proprie bolle) necessità di liberarmi e di non riuscire a trattenere la mia aria e bisogno di correre al bagno per defecare (feci morbide, lunghe e marrone chiaro) tutti questi fenomeni mi creano grande imbarazzo e pertanto non riesco a stare a contatto con altre persone. Il tutto mi porta una forte ansia seguita da sudorazione, tachicardia, panico che termina appena riesco a uscire dalla situazione che me l' ha provocata.
-Quando mi trovo in luoghi con altre persone conosciute e non e queste ultime mi rivolgono la parola, io non riesco ad ascoltare cosa hanno da dirmi, la mia concentrazione si sofferma principalmente sul fatto che nella mia pancia comincia una fermentazione di aria che ho bisogno di espellere. Non potendolo fare, comincio a sudare e a farmi venire la tachicardia e quindi inizia la mia ansia.. tutto ad un tratto il mio umore cambia e l unica cosa alla quale riesco a pensare è di voler andare via...
-Se vado a cena fuori, non riesco a starmene seduta al mio tavolo poiché mi iniziano a venire i soliti dolori e mi trovo costretta a correre al bagno
-in un negozio accade la stessa cosa. Se ci sono luoghi molto silenziosi o con porte chiuse evito di entrarci. Tipo anche cinema, parrucchiere, bar, ecc.
-Non riesco a salire in auto con un qualsiasi conoscente poiche dopo pochi minuti inizia il gonfiore e voglio scendere.
-sono andata a fare una visita senologica un po di tmpo fa e prima di entrare nello studio del medico sono dovuta andare prima al bagno.
-Se penso di dover andare a cena a casa di amici, non ci vado poiché è già capitato una volta che mentre stavo mangiando mi sono dovuta alzare due volte per andare al bagno.
-una volta in treno mi è presa una crisi di panico poiché si era fermato e non ripartiva più e il pensiero di dover stare in quel luogo silenzioso e chiuso con tanta gente mi ha fatto star male.
-solo se penso di dover andare ad una festa, a un matrimonio, intraprendere un viaggio, il solo pensiero comincia a farmi stare male.
Il non riuscire piu a vivere la mia vita, mi fa stare molto male e mi fa deprimere.
Quando mi trovo a casa mia con i miei familiari, sto bene, ma non posso ricevere ospiti poiché mi sentirei in imbarazzo.
Trovo un po di sollievo solo quando mi trovo all aperto (poiché se mi scappasse dell aria non si sentirebbe), in luoghi rumorosi, in luoghi chiusi ma con musica ad alto volume... ad esempio quando sono a lavoro (lavoro in un negozio) lascio sempre la porta aperta e la radio a tutto volume.
Inizialmente riuscivo a trattenermi e a gestire la cosa pure se i dolori si presentavano.. adesso invece è diventato qualcosa di incontrollabile.
Alle volte, quando so' di dover fare qualcosa per forza, non mangio... cosi la quantità di aria che si verrà a formare nella mia pancia sarà minima e sarà più facile per me "resistere".
Io credo si trovi tutto nella mia testa... non so cosa mi abbia portato a questo.
La ringrazio per avermi risposto e spero mi possa aiutare. Grazie ancora
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Utente
Utente
Mi scusi se mi sono dilungata prima, ma penso che il mio malessere sia di natura psicologica poiché se mi trovassi a casa per una settimana, come già mi è capitato, non andrei nemmeno in bagno e quindi dovrei prendere addirittura dei lassativi. Quindi si, rispondendo alla sua domanda di prima, l' ansia dipende dalla flatulenza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Il punto è che il sintomo somatico è la rappresentazione di una sua ansia che crea un circolo vizioso non facilmente gestibile.

A mio parere un trattamento psichiatrico potrebbe ridurre considerevolmente entrambi gli aspetti e quindi darle una maggiore serenità.

Se non tratta questi fenomeni, il circuito non si interromperà mai e ciò comporterà sempre un peggioramento.
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Utente
Utente
Infatti il mio problema e' peggiorato notevolmente con il passare del tempo... sto prendendo realmente in considerazione di farmi visitare e volevo sincerarmi se uno psichiatra è proprio il tipo di figura professionale alla quale potermi rivolgere. La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
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