Strano disagio verso il padre
Buongiorno,
è da sempre che provo un senso di disagio verso mio padre. Il contatto fisico è sempre stato assente, sin dall'infanzia.La sua sola presenza fisica accanto mi mette disagio, ansia e nervosismo. Questo aumenta se mi sento già nervosa per altri motivi. Oltre alla mancanza di contatto non è mai esistito nemmeno un vero rapporto, niente confidenze, pochi dialoghi. Durante l'infanzia mi sono sentita "rifiutata" da lui: il contatto fisico che avevamo era solo "per necessità" ed era molto distaccato e rigido. Sebbene sia sempre rimasto in famiglia, mi è sempre apparso come "un'ombra", concentrato sulla sua vita, sicuramente passava in secondo piano rispetto a mia madre. Soprattutto nel passato - infanzia e adolescenza- mi sembrava che provasse "ribrezzo" per il mio fisico. Quando mia madre non poteva portarmi dal dottore, doveva portarmici lui, ma la sola idea mi creava un fastidio immenso. Ora, l'idea che lui possa guardare le forme del mio corpo mi crea ancora molto fastidio. Oppure, quando capita di fare una visita ginecologica, non lo dico a nessuno, perché l'idea che lui possa saperlo e immaginarmi in quella situazione mi innervosisce troppo.
Per fortuna, tutto ciò non si è presentato nei confronti dei ragazzi che ho avuto, con i quali mi sono sentita a mio agio, anche fisicamente.
Ora sono più grande, più sicura di me, e passo poco tempo a casa con i miei, tuttavia spesso mi chiedo il perché di tutto questo disagio. Talvolta mi sento in colpa per provare tutto questo. Mi chiedo quale sia la causa....può la mancanza di contatto nell'infanzia aver generato una reazione del genere? Oppure devo addirittura sospettare di aver subito abusi (di cui però non ho alcun ricordo)?
grazie mille
S.
è da sempre che provo un senso di disagio verso mio padre. Il contatto fisico è sempre stato assente, sin dall'infanzia.La sua sola presenza fisica accanto mi mette disagio, ansia e nervosismo. Questo aumenta se mi sento già nervosa per altri motivi. Oltre alla mancanza di contatto non è mai esistito nemmeno un vero rapporto, niente confidenze, pochi dialoghi. Durante l'infanzia mi sono sentita "rifiutata" da lui: il contatto fisico che avevamo era solo "per necessità" ed era molto distaccato e rigido. Sebbene sia sempre rimasto in famiglia, mi è sempre apparso come "un'ombra", concentrato sulla sua vita, sicuramente passava in secondo piano rispetto a mia madre. Soprattutto nel passato - infanzia e adolescenza- mi sembrava che provasse "ribrezzo" per il mio fisico. Quando mia madre non poteva portarmi dal dottore, doveva portarmici lui, ma la sola idea mi creava un fastidio immenso. Ora, l'idea che lui possa guardare le forme del mio corpo mi crea ancora molto fastidio. Oppure, quando capita di fare una visita ginecologica, non lo dico a nessuno, perché l'idea che lui possa saperlo e immaginarmi in quella situazione mi innervosisce troppo.
Per fortuna, tutto ciò non si è presentato nei confronti dei ragazzi che ho avuto, con i quali mi sono sentita a mio agio, anche fisicamente.
Ora sono più grande, più sicura di me, e passo poco tempo a casa con i miei, tuttavia spesso mi chiedo il perché di tutto questo disagio. Talvolta mi sento in colpa per provare tutto questo. Mi chiedo quale sia la causa....può la mancanza di contatto nell'infanzia aver generato una reazione del genere? Oppure devo addirittura sospettare di aver subito abusi (di cui però non ho alcun ricordo)?
grazie mille
S.
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Se ritiene di voler capire i motivi del suo disagio, può rivolgersi ad uno specialista di persona che la possa aiutare.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.3k visite dal 17/02/2016.
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