Litio e depakin
Gentili dottori,
In cura per disturbo bipolare, purtroppo in una situazione più che depressiva da almeno un paio di mesi. Un grave lutto in famiglia verso inizio dicembre e poi purtroppo sempre meno voglia di uscire, il capodanno passato da solo in casa, stanchezza quasi perenne, ed altri...Il mio curante da fine dicembre ha deciso di re-integrare il lamictal alla cura, ritenendolo un farmaco abbastanza attivante, nella speranza che potesse dare qualche beneficio sul mio umore depresso. Siamo partiti da una dose di 25 mg fino a giungere più o meno a fine gennaio ad una dose di 100 mg. Iniziata nel frattempo una psicoterapia che devo dire, nonostante la situazione, mi sta fornendo degli importanti spunti di riflessione. Il mio psichiatra dice che eventualmente c'è ancora margine per aumentare il lamictal qualora ve ne fosse bisogno. In realtà sta succedendo questo: ad ogni aumento del lamictal, corrispondevano dei giorni di maggior buonumore per poi, immancabilmente, al primo straccio di input positivo che mi davo..ricrollare nella stessa depressione monocorde. Siamo andati avanti così per ogni aumento di 25 mg fino all'ultima volta che ci siamo sentiti a telefono in cui, 3-4 giorni dopo aver fatto l'ultimo aumento, ho detto di star bene per poi finire nuovamente nel baratro..La situazione sta diventando decisamente imbarazzante, soprattutto per me che sono abbastanza stufo di dover riprendere il telefono in mano una settimana dopo per dire al mio curante che siamo punto e daccapo..Oggi però mi sono soffermato a ricontrollare gli storici dei valori ematici di litio e valproato degli scorsi mesi, ed ho notato che in entrambi a partire da novembre più o meno (periodo in cui ho cominciato a star peggio) i valori ematici sono drasticamente crollati. Si va dal 0,73-0,86 del litio tra ottobre e novembre all'attuale 0,55 che più o meno è stato per tutto dicembre. Idem per il valproato per cui si è passati addirittura da 96 (range 50-100) agli attuali 58. Entrambi i farmaci sono stati abbassati attualmente litio 750mg (anche 1050 mg prima..) e valproato 1250mg (prima 1500-2000 mg). Adesso, mi chiedevo, varrebbe la pena farlo presente al mio curante, anche in considerazioni di queste ultime ricadute ravvicinatissime (pochi giorni di benessere e di nuovo depressione..) oppure è un'ipotesi che lascia il tempo che trova, voglio dire ci potrebbe essere un fondamento e una correlazione con il peggioramento degli ultimi mesi? Aggiungo che comunque sto assumendo anche quetiapina alla dose di 800mg. Resto in attesa di un vostro gentile riscontro, cordialmente.
In cura per disturbo bipolare, purtroppo in una situazione più che depressiva da almeno un paio di mesi. Un grave lutto in famiglia verso inizio dicembre e poi purtroppo sempre meno voglia di uscire, il capodanno passato da solo in casa, stanchezza quasi perenne, ed altri...Il mio curante da fine dicembre ha deciso di re-integrare il lamictal alla cura, ritenendolo un farmaco abbastanza attivante, nella speranza che potesse dare qualche beneficio sul mio umore depresso. Siamo partiti da una dose di 25 mg fino a giungere più o meno a fine gennaio ad una dose di 100 mg. Iniziata nel frattempo una psicoterapia che devo dire, nonostante la situazione, mi sta fornendo degli importanti spunti di riflessione. Il mio psichiatra dice che eventualmente c'è ancora margine per aumentare il lamictal qualora ve ne fosse bisogno. In realtà sta succedendo questo: ad ogni aumento del lamictal, corrispondevano dei giorni di maggior buonumore per poi, immancabilmente, al primo straccio di input positivo che mi davo..ricrollare nella stessa depressione monocorde. Siamo andati avanti così per ogni aumento di 25 mg fino all'ultima volta che ci siamo sentiti a telefono in cui, 3-4 giorni dopo aver fatto l'ultimo aumento, ho detto di star bene per poi finire nuovamente nel baratro..La situazione sta diventando decisamente imbarazzante, soprattutto per me che sono abbastanza stufo di dover riprendere il telefono in mano una settimana dopo per dire al mio curante che siamo punto e daccapo..Oggi però mi sono soffermato a ricontrollare gli storici dei valori ematici di litio e valproato degli scorsi mesi, ed ho notato che in entrambi a partire da novembre più o meno (periodo in cui ho cominciato a star peggio) i valori ematici sono drasticamente crollati. Si va dal 0,73-0,86 del litio tra ottobre e novembre all'attuale 0,55 che più o meno è stato per tutto dicembre. Idem per il valproato per cui si è passati addirittura da 96 (range 50-100) agli attuali 58. Entrambi i farmaci sono stati abbassati attualmente litio 750mg (anche 1050 mg prima..) e valproato 1250mg (prima 1500-2000 mg). Adesso, mi chiedevo, varrebbe la pena farlo presente al mio curante, anche in considerazioni di queste ultime ricadute ravvicinatissime (pochi giorni di benessere e di nuovo depressione..) oppure è un'ipotesi che lascia il tempo che trova, voglio dire ci potrebbe essere un fondamento e una correlazione con il peggioramento degli ultimi mesi? Aggiungo che comunque sto assumendo anche quetiapina alla dose di 800mg. Resto in attesa di un vostro gentile riscontro, cordialmente.
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Può farlo presente al suo curante.
Il problema principale è che sta assumendo quattro prodotti differenti con risultati parziali per cui eventualmente la terapia andrebbe rivista totalmente.
Il problema principale è che sta assumendo quattro prodotti differenti con risultati parziali per cui eventualmente la terapia andrebbe rivista totalmente.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 18.6k visite dal 03/02/2016.
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