Stato depressivo
Buongiorno,
mia madre è stata operata di recente per un cancro alla mammella, evento che mi ha segnato profondamente. Nonostante l'operazione sia andata nel migliore dei modi e la malattia si sia rivelata poco aggressiva e in fase iniziale (l'oncologo ha optato per il trattamento adiuvante più semplice e meno invasivo tra tutti quelli attualmente esistenti) non riesco ad accettare e superare questo evento. Premetto che mia madre e tutti i parenti mostrano poca preoccupazione ed estrema positività (compatibilmente con la situazione). Ho sempre avuto un carattere piuttosto schivo e solitario, frutto probabilmente di una vita con non pochi dispiaceri e preoccupazioni. Il pensiero che mi assilla è la possibilità che mia madre muoia lasciandomi solo (mio padre, totalmente inesistente, se n'è andato quando avevo 2 anni). Non nascondo di aver pensato più volte al suicidio quale estrema soluzione a questo problema ma conoscendomi so che non avrei mai il coraggio di farlo. Le mie giornate sono ora del tutto improduttive: non riesco a studiare e passo ore davanti al pc a cercare informazioni in rete che possano tranquillizzarmi. Ho pensato più volte di rivolgermi ad uno specialista ma, proprio quando la disperazione è ai massimi e lo specialista sembra l'unica soluzione, scatta in me un meccanismo che mi fa pensare che io abbia passato la crisi momentanea e il supporto non sia più necessario. Ovviamente la situazione si ripete di continuo ad intervalli regolati. Mi capita di passare 3/4 giorni di estrema positività seguiti improvvisamente da altrettanti giorni di depressione totale. Dimostro uno scarso interesse per tutte quelle cose che mi sono sempre piaciute e ogni giorno non vedo l'ora che arrivi la sera perché finalmente potrò andare a dormire e non pensare (salvo poi svegliarmi a causa di incubi riguardanti la salute di mia madre). Sono sempre stato abituato a dormire poco, circa 6 ore per notte, ma ora non me ne bastano 8 per svegliarmi riposato. Quasi tutte le mattine ho forti dolori intestinali seguiti da attacchi di diarrea (credo sia una conseguenza dello stress). Mi vedo senza un avvenire e sono ossessionato dall'idea che in un futuro possano rimanere ricordi, anche positivi, di questo periodo buio. Davanti a mia madre fingo di essere tranquillo per non crearle ulteriori preoccupazioni. In questa mia situazione mi sento completamente solo, non potete immaginare quante lacrime verso certe notti prima di prendere sonno. Altrettante sono scese scrivendo questa richiesta di consulto che, dopo settimane di incertezza, finalmente sono riuscito a scrivere.
In conclusione vorrei chiedervi se sia più indicato un aiuto da parte di uno psicologo o di uno psichiatra.
Vi ringrazio in anticipo.
mia madre è stata operata di recente per un cancro alla mammella, evento che mi ha segnato profondamente. Nonostante l'operazione sia andata nel migliore dei modi e la malattia si sia rivelata poco aggressiva e in fase iniziale (l'oncologo ha optato per il trattamento adiuvante più semplice e meno invasivo tra tutti quelli attualmente esistenti) non riesco ad accettare e superare questo evento. Premetto che mia madre e tutti i parenti mostrano poca preoccupazione ed estrema positività (compatibilmente con la situazione). Ho sempre avuto un carattere piuttosto schivo e solitario, frutto probabilmente di una vita con non pochi dispiaceri e preoccupazioni. Il pensiero che mi assilla è la possibilità che mia madre muoia lasciandomi solo (mio padre, totalmente inesistente, se n'è andato quando avevo 2 anni). Non nascondo di aver pensato più volte al suicidio quale estrema soluzione a questo problema ma conoscendomi so che non avrei mai il coraggio di farlo. Le mie giornate sono ora del tutto improduttive: non riesco a studiare e passo ore davanti al pc a cercare informazioni in rete che possano tranquillizzarmi. Ho pensato più volte di rivolgermi ad uno specialista ma, proprio quando la disperazione è ai massimi e lo specialista sembra l'unica soluzione, scatta in me un meccanismo che mi fa pensare che io abbia passato la crisi momentanea e il supporto non sia più necessario. Ovviamente la situazione si ripete di continuo ad intervalli regolati. Mi capita di passare 3/4 giorni di estrema positività seguiti improvvisamente da altrettanti giorni di depressione totale. Dimostro uno scarso interesse per tutte quelle cose che mi sono sempre piaciute e ogni giorno non vedo l'ora che arrivi la sera perché finalmente potrò andare a dormire e non pensare (salvo poi svegliarmi a causa di incubi riguardanti la salute di mia madre). Sono sempre stato abituato a dormire poco, circa 6 ore per notte, ma ora non me ne bastano 8 per svegliarmi riposato. Quasi tutte le mattine ho forti dolori intestinali seguiti da attacchi di diarrea (credo sia una conseguenza dello stress). Mi vedo senza un avvenire e sono ossessionato dall'idea che in un futuro possano rimanere ricordi, anche positivi, di questo periodo buio. Davanti a mia madre fingo di essere tranquillo per non crearle ulteriori preoccupazioni. In questa mia situazione mi sento completamente solo, non potete immaginare quante lacrime verso certe notti prima di prendere sonno. Altrettante sono scese scrivendo questa richiesta di consulto che, dopo settimane di incertezza, finalmente sono riuscito a scrivere.
In conclusione vorrei chiedervi se sia più indicato un aiuto da parte di uno psicologo o di uno psichiatra.
Vi ringrazio in anticipo.
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Gentile utente,
Andrei da uno psichiatra, non mi contenterei di stare a tratti "meno peggio". La piega che ha preso poteva essere momentanea, invece prosegue, per cui ci sono gli estremi per intervenire.
Andrei da uno psichiatra, non mi contenterei di stare a tratti "meno peggio". La piega che ha preso poteva essere momentanea, invece prosegue, per cui ci sono gli estremi per intervenire.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 26/01/2016.
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