Come applicare il t.s.o. a una persona instabile e potenzialmente pericolosa?
Buongiorno a tutti i medici dello staff,
Vorrei chiedervi delucidazioni su quali sono le procedure per applicare un T.S.O. (Trattamento sanitario obbligatorio) a una persona a me cara che purtroppo, perdonatemi la crudezza della frase, ma col cervello non c’è piu.
Si tratta di una mia cara amica di infanzia, x me è come una sorella, che da anni è stata riconosciuta “Borderline”. Disturbo nato e sviluppatosi almeno a partire da 14 anni fa, all’età di 16 anni (ora ne ha quasi 30) con la perdita della mamma, e, conseguentemente, una carenza d’affetto da parte del resto della famiglia (padre e nonna materna che viveva con loro), che ha dato piu attenzioni alla sorella piu piccola.
Ora, dalla nonna si sono allontanati, credendo che il problema derivasse dal rapporto conflittuale con lei, ma nel frattempo ha sviluppato rapporti conflittuali anche con la sorella e il padre stesso.
Il suo è un disturbo molto grave, “condito” da crisi violente in cui sembra che perda conoscenza (lo hanno definito “disturbo di conversione”) tentati suicidi con abuso di pasticche, attacchi isterici verso persone o cose…Si fa seguire dal CSM ma come molte persone affette dal suo disturbo ci va quando vuole lei….
La cosa che mi lascia perplesso è che tutte le volte che è stata ricoverata per qualche pronto soccorso di natura psichiatrica, e le veniva “proposto” un ricovero, le è stato sempre riconosciuto il potere di firma, fatto sta che lei firmava per uscire e non farsi ricoverare e punto e da capo…
Emblematici i casi di un mese fa… nell’arco di solo dicembre ha avuto 3 pronti soccorsi, uno per tentato suicidio (abuso di tavor mischiato a tachipirine e altri farmaci), due per attacchi isterici violenti, uno dei quali stava tentando di alzare le mani anche verso di me e la sorella, e stava distruggendo casa (ha rotto due specchi, una finestra, e alcuni quadri).. tutte e 3 le volte ha firmato per uscire…
Che bisogna aspettare per aiutare questa persona anche contro la sua volontà? Che si faccia fuori sul serio? O magari che faccia saltare il palazzo col gas (minaccia che prima o poi lo farà)?
Attendo un vs cortese riscontro.
Vorrei chiedervi delucidazioni su quali sono le procedure per applicare un T.S.O. (Trattamento sanitario obbligatorio) a una persona a me cara che purtroppo, perdonatemi la crudezza della frase, ma col cervello non c’è piu.
Si tratta di una mia cara amica di infanzia, x me è come una sorella, che da anni è stata riconosciuta “Borderline”. Disturbo nato e sviluppatosi almeno a partire da 14 anni fa, all’età di 16 anni (ora ne ha quasi 30) con la perdita della mamma, e, conseguentemente, una carenza d’affetto da parte del resto della famiglia (padre e nonna materna che viveva con loro), che ha dato piu attenzioni alla sorella piu piccola.
Ora, dalla nonna si sono allontanati, credendo che il problema derivasse dal rapporto conflittuale con lei, ma nel frattempo ha sviluppato rapporti conflittuali anche con la sorella e il padre stesso.
Il suo è un disturbo molto grave, “condito” da crisi violente in cui sembra che perda conoscenza (lo hanno definito “disturbo di conversione”) tentati suicidi con abuso di pasticche, attacchi isterici verso persone o cose…Si fa seguire dal CSM ma come molte persone affette dal suo disturbo ci va quando vuole lei….
La cosa che mi lascia perplesso è che tutte le volte che è stata ricoverata per qualche pronto soccorso di natura psichiatrica, e le veniva “proposto” un ricovero, le è stato sempre riconosciuto il potere di firma, fatto sta che lei firmava per uscire e non farsi ricoverare e punto e da capo…
Emblematici i casi di un mese fa… nell’arco di solo dicembre ha avuto 3 pronti soccorsi, uno per tentato suicidio (abuso di tavor mischiato a tachipirine e altri farmaci), due per attacchi isterici violenti, uno dei quali stava tentando di alzare le mani anche verso di me e la sorella, e stava distruggendo casa (ha rotto due specchi, una finestra, e alcuni quadri).. tutte e 3 le volte ha firmato per uscire…
Che bisogna aspettare per aiutare questa persona anche contro la sua volontà? Che si faccia fuori sul serio? O magari che faccia saltare il palazzo col gas (minaccia che prima o poi lo farà)?
Attendo un vs cortese riscontro.
[#1]
Non ci sono possibilità di applicazione del TSO al di fuori delle condizioni previste dalla legge.
La "pericolosità sociale" è una entità giuridica che invece va valutata in sede differente da quella sanitaria e non c'entra con il Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Altro non è possibile fare.
Lei non essendo neanche un parente non ha prerogative di richiesta di intervento sanitario di alcun tipo.
La "pericolosità sociale" è una entità giuridica che invece va valutata in sede differente da quella sanitaria e non c'entra con il Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Altro non è possibile fare.
Lei non essendo neanche un parente non ha prerogative di richiesta di intervento sanitario di alcun tipo.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.1k visite dal 22/01/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.