Benzodiazepine, ansia e concentrazione.
Buongiorno, mi chiamo Davide.
Sono uno studente universitario presso l'Università del Salento. A cavallo fra il mese di agosto e di settembre, dopo un periodo di forte stress emotivo, lavorativo e intellettuale e di isolamento totale da ogni rapporto sociale, sono stato "preda" di numerosi attacchi di panico, stati d'ansia e angoscia, crisi di pianto e in seguito anche paure e pensieri suicidi; dopo innumerevoli corse alla guardia medica conclusesi sempre con gocce di diazepam o accuse di essere un "malato immaginario", mi sono deciso a ritornare nella mia città e rivolgermi a uno psichiatra e successivamente iniziare anche una psicoterapia (Analitico Transazionale). Lo psichiatra mi ha diagnosticato una depressione maggiore, rassicurandomi che il disturbo fosse più comune di quanto potessi immaginarmi, e prescrivendomi 60 gocce giornaliere di Xanax al giorno divise in volte al giorno e 20 gocce al giorno di Cipralex. Dopo un miglioramento assolutamente visibile dovuto anche alla terapia, assolutamente essenziale per quanto mi riguarda, ho iniziato a diminuire i dosaggi a 15 gocce di Cipralex e 45 di Xanax, per poi arrivare in quest'ultima settimana ad intraprendere la fase di eliminazione totale delle dosi mattutine e pomeridiane (scalando di una goccia al giorno) di Xanax e lasciare solo le 15 gocce serali insieme all'antidepressivo.
Nel primo periodo, nonostante il quantitativo congruo di farmaci non avevo problemi di studio e di concentrazione, seguivo le lezioni molto facilmente e il mio umore era decisamente migliorato, nell'ultimo periodo sono invece iniziati i veri problemi, ovvero grossi problemi di concentrazione, cali dell'umore (dovuti anche una relazione sentimentale finita molto male) e sensazioni di spossatezza mentale che mi stanno rendendo a dir poco difficoltoso lo studio, motivo per il quale lo psichiatra ha deciso di eliminare i dosaggi mattutini e pomeridiani di Xanax, poichè essi a lungo andare (in totale 4 mesi di terapia "forte") possono causare anche questo tipo di problemi.
Il problema è che nonostante la diminuzione, ad oggi, a 3 gocce mattutine e pomeridiane di Xanax (che entro questa settimana verranno eliminate) non ho notato nessun miglioramento. E' forse passato poco tempo ancora. per cui le benzodiazepine sono ancora in circolo e rallentano le mie capacità di studio? Oppure può essere un problema completamente distaccato dai farmaci di altra natura? Il mio psichiatra mi ha detto che i miglioramenti nello studio si sarebbero visti giorno dopo giorno, però così non è stato e le scadenze di una prossima e dura sessione di esame si avvicinano. Chiedo un consulto e magari un suggerimento sul come poter provare ad approcciare il problema, realmente importante per me.
Ringrazio anticipatamente quanti interverrano per l'attenzione e il tempo dedicatomi.
Una buona giornata, Davide.
Sono uno studente universitario presso l'Università del Salento. A cavallo fra il mese di agosto e di settembre, dopo un periodo di forte stress emotivo, lavorativo e intellettuale e di isolamento totale da ogni rapporto sociale, sono stato "preda" di numerosi attacchi di panico, stati d'ansia e angoscia, crisi di pianto e in seguito anche paure e pensieri suicidi; dopo innumerevoli corse alla guardia medica conclusesi sempre con gocce di diazepam o accuse di essere un "malato immaginario", mi sono deciso a ritornare nella mia città e rivolgermi a uno psichiatra e successivamente iniziare anche una psicoterapia (Analitico Transazionale). Lo psichiatra mi ha diagnosticato una depressione maggiore, rassicurandomi che il disturbo fosse più comune di quanto potessi immaginarmi, e prescrivendomi 60 gocce giornaliere di Xanax al giorno divise in volte al giorno e 20 gocce al giorno di Cipralex. Dopo un miglioramento assolutamente visibile dovuto anche alla terapia, assolutamente essenziale per quanto mi riguarda, ho iniziato a diminuire i dosaggi a 15 gocce di Cipralex e 45 di Xanax, per poi arrivare in quest'ultima settimana ad intraprendere la fase di eliminazione totale delle dosi mattutine e pomeridiane (scalando di una goccia al giorno) di Xanax e lasciare solo le 15 gocce serali insieme all'antidepressivo.
Nel primo periodo, nonostante il quantitativo congruo di farmaci non avevo problemi di studio e di concentrazione, seguivo le lezioni molto facilmente e il mio umore era decisamente migliorato, nell'ultimo periodo sono invece iniziati i veri problemi, ovvero grossi problemi di concentrazione, cali dell'umore (dovuti anche una relazione sentimentale finita molto male) e sensazioni di spossatezza mentale che mi stanno rendendo a dir poco difficoltoso lo studio, motivo per il quale lo psichiatra ha deciso di eliminare i dosaggi mattutini e pomeridiani di Xanax, poichè essi a lungo andare (in totale 4 mesi di terapia "forte") possono causare anche questo tipo di problemi.
Il problema è che nonostante la diminuzione, ad oggi, a 3 gocce mattutine e pomeridiane di Xanax (che entro questa settimana verranno eliminate) non ho notato nessun miglioramento. E' forse passato poco tempo ancora. per cui le benzodiazepine sono ancora in circolo e rallentano le mie capacità di studio? Oppure può essere un problema completamente distaccato dai farmaci di altra natura? Il mio psichiatra mi ha detto che i miglioramenti nello studio si sarebbero visti giorno dopo giorno, però così non è stato e le scadenze di una prossima e dura sessione di esame si avvicinano. Chiedo un consulto e magari un suggerimento sul come poter provare ad approcciare il problema, realmente importante per me.
Ringrazio anticipatamente quanti interverrano per l'attenzione e il tempo dedicatomi.
Una buona giornata, Davide.
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Non mi sembra un problema farmacologico. La relazione finita male ha peggiorato l'umore, e probabilmente anche la concentrazione; sta vivendo un lutto, sta rielaborando una perdita e a questo si aggiunge la preoccupazione dello studio: "deve" studiare, "deve" concentrarsi, e più pensa a questo e meno ci riesce. Se poi paragona il rendimento di ora a quello di prima il cerchio si chiude e l'ansia sale.
In questo momento è importante cambiare l'approccio allo studio, consultandosi col suo terapeuta e verificando quali strategie funzionano meglio, e tenendo presente che nei mesi successivi a una delusione amorosa, farmaci o no, il rendimento cala, è normale.
In questo momento è importante cambiare l'approccio allo studio, consultandosi col suo terapeuta e verificando quali strategie funzionano meglio, e tenendo presente che nei mesi successivi a una delusione amorosa, farmaci o no, il rendimento cala, è normale.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.3k visite dal 20/01/2016.
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