Terapia inefficace

Gentilissimi Medici
Vi scrivo per avere un vostro parere riguardo lo stato di depressione maggiore in cui versa mia sorella da più di 20 oramai. Fin da piccola ha avuto svariati problemi di adattamento sociale che l'hanno portata ad isolarsi. Ha avuto diversi ricoveri per crisi di conversione ma dopo le terapie si è sempre ripresa ed ha condotto una vita "normale" che vuol dire...uscire per fare la spesa...occuparsi della casa...in generale. Purtroppo dopo problemi di salute di mio padre (fortunatamente risolti) ha avuto una brutta ricaduta e da quasi un anno che assume terapie senza nessun effetto benefico sperato.
C'è da dire che era seguita già da diversi anni dal CIM locale e da un altro neuropsichiatra. Attualmente assume: Zarelis 300 al giorno, Delorazepan 20 goccex3 volte al di, serenase 2ml 20 gocce per 3 volte al di, depakim 500.
E' una terapia che assume in maniera costante da circa 6 mesi ma che a mio avviso non sta dando molti risultati. Passa la maggiorparte del tempo a letto e a piangere. Dice di sentirsi debole, confusa e che non ce la fa più. Da qualche giorno sta frequentando una struttura di riabilitazione per farla "stare un pò fuori casa" ma non sta accettando molto l'ambiente in cui si trova con patologie gravissime. Lei è comunque del tutto autonoma e forse ritrovarsi accanto a persone con disabilità psichiche gravi le da sconforto. Ovviamente siamo preoccupati perchè capiamo la sua battaglia contro questa malattia. Quello che vi chiedo è: possono questi farmaci avere effetti dannosi se assunti per tanto tempo e senza risultati? il dosaggio delle serenase 2ml (60 gocce al di) può dare effetti negativi sul fisico?
può secondo voi frequentare questo centro o le può invece dare effetti negativi sul suo stato?
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Se ho capito bene sua sorella assume la stessa terapia da sei mesi senza risultati. Nel frattempo è stata visitata dallo psichiatra? Il dosaggio dei farmaci è stato modificato in base alle condizioni cliniche? E' stata misurata la concentrazione di depakin nel sangue? Almeno una volta sono state fatte analisi di controllo (per escludere anemia, problemi tiroidei, per valutare la funzionalità epatica ecc)?
Per quanto riguarda la struttura di riabilitazione, bisognerebbe parlare con i responsabili del progetto: se l'unica idea è quella di far stare sua sorella un po' fuori casa non è un gran che.
A volte però le persone depresse vivono le situazioni in modo negativo, e vedono soltanto gli aspetti peggiori.
Stare a letto a piangere a casa propria è un programma ancora più fallimentare; forse nella struttura riabilitativa ci sono cose che sua sorella potrebbe fare per rendersi utile, dando una mano agli operatori, ma queste piccole attività vanno pensate e strutturate: anche apparecchiare la tavola o partecipare alla lettura collettiva del giornale devono essere inserite in un programma.
Sarebbe utile anche un diario che registri le osservazioni degli operatori, oppure lo potrebbe scrivere sua sorella, poche righe al giorno, segnando soprattutto le cose positive che le succedono, e che lei, depressa, non prende in considerazione.

Franca Scapellato

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Utente
Utente
Dott.ssa grazie. Purtroppo a parte le analisi fatte durante il ricovero,non ha più fatto prelievi. adesso è seguita dal cim ma quando va a controllo ci va mal volentieri. Farò fare al più presto analisi. Le chiedo: è possibile che dopo 6mesi una terapia del genere non faccia effetto? 300mg di zarelis mi dicono sia il massimo che si possa dare. 60 gocce di serenase possono essere eccessive?grazie
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Se una cura dopo mesi non è efficace va modificata, gradualmente ma va cambiata. Il dosaggio di serenase non è alto, però a lungo andare si accumula e può dare effetti collaterali tipo parkinson, come eccessiva salivazione, tremori alle braccia, andatura curva in avanti e rallentamento psicomotorio. Se sua sorella non ha questi sintomi vuol dire che il serenase è ben tollerato. Però è molto sedativo, come pure lo è il delorazepam, se sua sorella è depressa questi farmaci rischiano di annullare in parte i benefici dell'antidepressivo.
Chieda un incontro con lo specialista che segue sua sorella, se è il caso anche in presenza della paziente, comunque non di nascosto a lei.
Lo scopo è quello di collaborare con i medici: voi familiari volete aiutare la paziente riferendo quello che succede a casa e chiedendo cosa potete fare voi ed eventualmente se si può modificare la terapia.
Non so per esempio come si comporta sua sorella quando è nella struttura e se lo psichiatra sa che passa molto tempo a letto a piangere.
Alcuni pazienti che non collaborano volentieri quando vanno al controllo dicono che stanno bene o raccontano poco e niente, per sbrigarsi prima.
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Utente
Utente
Gentile dott.ssa la ringrazio ancora per i suoi consigli.Mi sono attivato già e stiamo facendo fare tutte le analisi di controllo a mia sorella. In più la psicologa del centro si è messa in contatto con la psichiatra per aggiornarla su come si comporta nella struttura. Ovviamente appena pronti i risultati faremo una visita di controllo. Le faccio sapere anche a Lei appena ritiro il tutto. Grazie!!
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Bene, ci tenga al corrente.
Sembra banale, ma per la paziente che non ha speranza perché è depressa vedere del movimento, dell'interesse intorno a lei può aiutare, anche se nell'immediato non manifesterà comportamenti diversi dal solito.
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