Violenza e autismo
Buongiorno,
mio fratello soffre di autismo, diagnosticato all'età di 3 anni; oggi ha 38 anni.
I deficit che presenta riguardano principalmente la comunicazione, e questo sfocia spesso in violenza. Le richieste che esprime verbalmente sono rare e usa un tono della voce molto basso e sforzato, come se non uscise dalle corde vocali, in alcuni casi usa la parola scandita e simile ad una disartria atassica.
Frequenta un centro per disabili generale e non possiede un programma di lavoro. In una giornata tipo, dopo la colazione va al centro accompagnato dal padre, alle 17.30 lo va a riprendere e lo porta in giro (solitamente o il corso della città o il centro commerciale) e poi ritorna a casa verso le 19.30.
Soffre di disturbi ossessivo-compulsivi ed è maniaco dell'ordine. Questo problema lo porta a trattare, a mio avviso, i genitori come degli oggetti, che sono quindi sotto il suo controllo e possono fare solo quello che vuole lui, altrimenti manifesta la disapprovazione mediante violenza su loro stessi oppure gridando, oppure entrambe le cose.
Ha spesso delle manfiestazioni emotive nei confronti soprattutto della madre, ma anche del padre, di me e anche di qualunque estraneo esca con lui e mio padre nel pomeriggio. Devo sottolineare che è sempre stato affettuso, ma da quando assume ossitocina queste manifestazioni sono sempre più frequenti e gli piace grattare le orecchie degli, spesso fino a provocare dei tagli.
L'umore è tuttavia instabile e imprevedibile: non è infrequente che passi da uno stato euforico (estremo affetto) ad un umore basso e trucido.
Riceve abbastanza bene le comunicazioni, ma è spesso carente di attenzione e non svolge i compiti che gli vengono dettati, come ad esempio prendere un frutto.
Fino a qualche anno fa e da quando aveva una 15na di anni soffriva di autolesionismo mediante morsi sulle braccia, di cui porta ancora oggi le cicatrici. Questi comportamenti erano alternativi (e preferiti) alla violenza sugli altri. Da quando assume il Nalorex (Naltrexone) non ha avuto più manifestazioni autolesionistiche.
Il problema più grave è quello violento, che ha soprattutto durante il tragitto casa-centro la mattina. In macchina spesso dice al padre "passeggiata" e poi grida o lo colpisce. Passate le vacanze a casa, i comportamenti violenti sono aumentati in frequenza, e, dopo un consulto medico, da tre giorni prende il Rivotril (clonazepam). Sin dal primo giorno di assunzione i gesti violenti sono aumentati e in macchina scalcia in maniera potente il padre sulla spalla per quasi tutto il tragitto (è seduto ai posti di dietro).
Il piano farmacologico è il seguente:
Ore 8 - Akineton 4mg, Sertralina 50mg, Risperdal 2mg, Entumin 10 gocce, Keppra 500mg, Tavor oro 2.5, 2 inalazioni per narice di ossitocina.
20 minuti prima di partire Rivotril 2mg
Al bisogno (quasi sempre durante il viaggio) - 1 Tavor o 1/2
Ore 11 - Risperdal 2mg
Ore 14 - Entumin 10 gocce
Ore 17 - Risperdal 2mg
Ore 20 - Nalorex 50mg, Risperdal 2mg
Come possiamo aiutarlo/ci ?
mio fratello soffre di autismo, diagnosticato all'età di 3 anni; oggi ha 38 anni.
I deficit che presenta riguardano principalmente la comunicazione, e questo sfocia spesso in violenza. Le richieste che esprime verbalmente sono rare e usa un tono della voce molto basso e sforzato, come se non uscise dalle corde vocali, in alcuni casi usa la parola scandita e simile ad una disartria atassica.
Frequenta un centro per disabili generale e non possiede un programma di lavoro. In una giornata tipo, dopo la colazione va al centro accompagnato dal padre, alle 17.30 lo va a riprendere e lo porta in giro (solitamente o il corso della città o il centro commerciale) e poi ritorna a casa verso le 19.30.
Soffre di disturbi ossessivo-compulsivi ed è maniaco dell'ordine. Questo problema lo porta a trattare, a mio avviso, i genitori come degli oggetti, che sono quindi sotto il suo controllo e possono fare solo quello che vuole lui, altrimenti manifesta la disapprovazione mediante violenza su loro stessi oppure gridando, oppure entrambe le cose.
Ha spesso delle manfiestazioni emotive nei confronti soprattutto della madre, ma anche del padre, di me e anche di qualunque estraneo esca con lui e mio padre nel pomeriggio. Devo sottolineare che è sempre stato affettuso, ma da quando assume ossitocina queste manifestazioni sono sempre più frequenti e gli piace grattare le orecchie degli, spesso fino a provocare dei tagli.
L'umore è tuttavia instabile e imprevedibile: non è infrequente che passi da uno stato euforico (estremo affetto) ad un umore basso e trucido.
Riceve abbastanza bene le comunicazioni, ma è spesso carente di attenzione e non svolge i compiti che gli vengono dettati, come ad esempio prendere un frutto.
Fino a qualche anno fa e da quando aveva una 15na di anni soffriva di autolesionismo mediante morsi sulle braccia, di cui porta ancora oggi le cicatrici. Questi comportamenti erano alternativi (e preferiti) alla violenza sugli altri. Da quando assume il Nalorex (Naltrexone) non ha avuto più manifestazioni autolesionistiche.
Il problema più grave è quello violento, che ha soprattutto durante il tragitto casa-centro la mattina. In macchina spesso dice al padre "passeggiata" e poi grida o lo colpisce. Passate le vacanze a casa, i comportamenti violenti sono aumentati in frequenza, e, dopo un consulto medico, da tre giorni prende il Rivotril (clonazepam). Sin dal primo giorno di assunzione i gesti violenti sono aumentati e in macchina scalcia in maniera potente il padre sulla spalla per quasi tutto il tragitto (è seduto ai posti di dietro).
Il piano farmacologico è il seguente:
Ore 8 - Akineton 4mg, Sertralina 50mg, Risperdal 2mg, Entumin 10 gocce, Keppra 500mg, Tavor oro 2.5, 2 inalazioni per narice di ossitocina.
20 minuti prima di partire Rivotril 2mg
Al bisogno (quasi sempre durante il viaggio) - 1 Tavor o 1/2
Ore 11 - Risperdal 2mg
Ore 14 - Entumin 10 gocce
Ore 17 - Risperdal 2mg
Ore 20 - Nalorex 50mg, Risperdal 2mg
Come possiamo aiutarlo/ci ?
[#1]
Gentile utente,
La cura è sostanzialmente composta da un antipsicotico-antimpulsivo (risperdal) e un a minima dose di antidepressivo che forse è stato dato come antiossessivo, ma a questa dose è improbabile che funzioni.
Il resto è un contorno, perché entumin insieme al risperdal non ha molto senso (agisce nello stesso modo, e aggiunge poco), i tranquillanti hanno un'azione momentanea.
Spesso si utilizzano medicinali di tipo antiimpulsivo appartenenti alla classe antiepilettica, che sono noti come stabilizzatori dell'umore principalmente.
Non so se ne ha mai provati.
La cura è sostanzialmente composta da un antipsicotico-antimpulsivo (risperdal) e un a minima dose di antidepressivo che forse è stato dato come antiossessivo, ma a questa dose è improbabile che funzioni.
Il resto è un contorno, perché entumin insieme al risperdal non ha molto senso (agisce nello stesso modo, e aggiunge poco), i tranquillanti hanno un'azione momentanea.
Spesso si utilizzano medicinali di tipo antiimpulsivo appartenenti alla classe antiepilettica, che sono noti come stabilizzatori dell'umore principalmente.
Non so se ne ha mai provati.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.9k visite dal 13/01/2016.
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