Terapia per dormire
Buongiorno a tutti, è da 20 anni circa che prendo il Lorazepam per dormire. Inizialmente mi era stata prescritta dal medico di base una terapia con 2 compresse da 1mg al giorno ma dopo pochi mesi mi sono accorto dell'effetto assuefazione e quindi dovevo scegliere tra aumentare o togliere il farmaco.
Ho fatto una via di mezzo che finora ha funzionato, ovvero una compressa da 1mg 2 volte alla settimana, per spezzare l'assuefazione ed essere sicuro di dormire quando la prendo. Purtroppo quando non la prendo non riesco a dormire ed è questo il punto: non sono più giovanissimo e il mancato sonno comincia a farsi sentire durante la giornata con debolezza costante, confusione, vertigini e sbalzi di pressione che mi fanno temere uno svenimento da un momento all'altro (quest'estate è successo complici forse caldo e stress). Sostanzialmente io avrei bisogno di una terapia che abbia l'efficacia del Lorazepam senza l'effetto assuefazione. Ho già tentato di risolvere il problema prima rivolgendomi a un centro del sonno e la terapia è stata Minias e Melatonina. Ha funzionato solo fino a che si è ripresentata l'assuefazione, poi su consiglio del medico di base ho preso la Paroxetina, che mirava a risolvere a monte un problema depressivo che forse ci sarà. Ma rilassa e non mi dà sonno ristoratore, così dopo 1 anno ho smesso. Capisco tutti i limiti di un consiglio a distanza ma finora non ho risolto molto con i medici che ho sentito e non posso continuare così, diventa invalidante e non posso fare nulla nei giorni in cui non dormo, oltre che peggiorare la mia salute. Fatto salvo che è sempre il medico a prescrivere i farmaci, c'è qualche terapia che potrei proporgli più efficace di quelle che ho provato finora? Grazie per ogni consiglio utile
Ho fatto una via di mezzo che finora ha funzionato, ovvero una compressa da 1mg 2 volte alla settimana, per spezzare l'assuefazione ed essere sicuro di dormire quando la prendo. Purtroppo quando non la prendo non riesco a dormire ed è questo il punto: non sono più giovanissimo e il mancato sonno comincia a farsi sentire durante la giornata con debolezza costante, confusione, vertigini e sbalzi di pressione che mi fanno temere uno svenimento da un momento all'altro (quest'estate è successo complici forse caldo e stress). Sostanzialmente io avrei bisogno di una terapia che abbia l'efficacia del Lorazepam senza l'effetto assuefazione. Ho già tentato di risolvere il problema prima rivolgendomi a un centro del sonno e la terapia è stata Minias e Melatonina. Ha funzionato solo fino a che si è ripresentata l'assuefazione, poi su consiglio del medico di base ho preso la Paroxetina, che mirava a risolvere a monte un problema depressivo che forse ci sarà. Ma rilassa e non mi dà sonno ristoratore, così dopo 1 anno ho smesso. Capisco tutti i limiti di un consiglio a distanza ma finora non ho risolto molto con i medici che ho sentito e non posso continuare così, diventa invalidante e non posso fare nulla nei giorni in cui non dormo, oltre che peggiorare la mia salute. Fatto salvo che è sempre il medico a prescrivere i farmaci, c'è qualche terapia che potrei proporgli più efficace di quelle che ho provato finora? Grazie per ogni consiglio utile
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Gentile utente,
Per il sonno ci sono numerosi medicinali, usati anche a scopo antidepressivo e ansiolitico.
Per l'insonnia abituale ha senso usare quelli il cui effetto non decade nel tempo.
Ad esempio, il lorazepam preso per un mese non funziona più, per cui se il sonno va bene con il lorazepam e inizia a non andar bene senza, si tratta di astinenza, e non del venir meno di una funzione terapeutica. Ci sono vere e proprie insonnie croniche da uso continuo di sonniferi, perché sono una sorta di astinenze cicliche che rientrano dopo aver preso il sonnifero ogni sera.
Se invece l'insonnia si ripresenta con il lorazepam in corso, prima si aggiusta il sonno e poi si toglierà gradualmente il sonnifero (lorazepam o minias che sia).
La paroxetina in verità non è tra i più specifici su questo, anche se in teoria qualunque depressivo migliora la qualità del sonno. Ce ne sono altri, di solito uno psichiatra li ha presenti, magari il medico le indicherà un'altenartiva.
Per il sonno ci sono numerosi medicinali, usati anche a scopo antidepressivo e ansiolitico.
Per l'insonnia abituale ha senso usare quelli il cui effetto non decade nel tempo.
Ad esempio, il lorazepam preso per un mese non funziona più, per cui se il sonno va bene con il lorazepam e inizia a non andar bene senza, si tratta di astinenza, e non del venir meno di una funzione terapeutica. Ci sono vere e proprie insonnie croniche da uso continuo di sonniferi, perché sono una sorta di astinenze cicliche che rientrano dopo aver preso il sonnifero ogni sera.
Se invece l'insonnia si ripresenta con il lorazepam in corso, prima si aggiusta il sonno e poi si toglierà gradualmente il sonnifero (lorazepam o minias che sia).
La paroxetina in verità non è tra i più specifici su questo, anche se in teoria qualunque depressivo migliora la qualità del sonno. Ce ne sono altri, di solito uno psichiatra li ha presenti, magari il medico le indicherà un'altenartiva.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie dottore, non si può sbilanciare sui farmaci più indicati per l'insonnia cronica per quella che è la sua esperienza?
Ora che mi viene in mente, ho preso anche il trazodone per un breve periodo, prima della paroxetina, ma l'effetto era contemporaneamente calmante ed euforizzante, non so spiegare, comunque niente sonno ristoratore ma tante ore di tranquillo dormiveglia. E ho smesso pure quello.
Se non capisco male mi pare che in questi casi il procedimento corretto è andare per tentativi, seguiti naturalmente dal medico, finchè si trova il farmaco giusto, sbaglio?
Ora che mi viene in mente, ho preso anche il trazodone per un breve periodo, prima della paroxetina, ma l'effetto era contemporaneamente calmante ed euforizzante, non so spiegare, comunque niente sonno ristoratore ma tante ore di tranquillo dormiveglia. E ho smesso pure quello.
Se non capisco male mi pare che in questi casi il procedimento corretto è andare per tentativi, seguiti naturalmente dal medico, finchè si trova il farmaco giusto, sbaglio?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4k visite dal 12/01/2016.
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