Trauma e depressione
salve,
ho da chiedere cosa fare nei riguardi di una persona con evidenti problemi a livello di salute mentale.
espongo il caso:riguarda mia madre ma prima devo raccontare la storia (in breve) che vi è dietro. ho una sorella a cui è stata diagnosticata la sclerosi multipla, dopo vari trattamenti inutili con rebif 44 (inutili e velenosi sia per il corpo che per la psiche) mia madre scopre le ricerche del dottor coimbra. mia sorella in 2 anni non ha più nuove lesioni nè tantomeno sente i sintomi grazie ai trattamenti con vitamina D.
passa del tempo, all'inizio ci preoccupiamo della salute mentale della ragazza con la malattia per ovvi motivi (ma gli attacchi di ansia,panico,i tentativi di suicidio svaniscono da soli pochi mesi dopo aver smesso il rebif).
a distanza di qualche altro mese, noto un comportamento insolito di mia madre (non che prima non lo avesse, ma adesso è passato in primo piano).
altra premessa:in famiglia qualsiasi lite o urlo è vietato in presenza di mia sorella, per ovvi motivi di stress.
mia madre non può parlare con mia sorella senza che questa in qualche modo urli(questione di carattere di mia sorella),mia sorella accusa la famiglia di negligenza perchè noi non volevamo farla smettere con il rebif (allora unica prospettiva di "cura")..
mia madre si dimostra forte, mia sorella (che ha cominciato a raccogliere studi su pubmed) obbliga la famiglia a fare analisi per vedere i livelli di vitamina D. iniziano i problemi
risultiamo tutti carenti, mia sorella aveva livelli sotto l'insufficienza. mio padre ha la psoriasi.
mia madre inizia a leggere i testi, non capisce granché ma inizia ad essere ipocondriaca.
inizia a sentire sintomi, parla da sola quando non ci sta nessuno (urla più che altro cercando di creare problemi che in definitiva non ci sono, es: fare un panettone per natale diventa motivo di pianto di grida)
l'ansia è talmente grande che perfino fare una domanda diventa motivo di urla o monito di disprezzo verso chi l'ha fatta! ha chiesto di poter fare delle analisi per vedere eventuali danni al sistema nervoso (cosa non ancora fatta perchè non va fatto sapere alla figlia).
a tutto ciò si aggiunge un lavoro stressante (senza vacanze da ormai 4-5 anni),problemi coi nonni,coi fratelli etc.
altro aspetto è il fattore denaro, devo precisare questo: mia sorella deve seguire una dieta particolare, poichè assumendo dosi elevatissime di vita D non può assumere calcio da nessuna fonte (nemmeno dall'acqua). fa uso di cannabis terapeutica. in tutto ciò le uscite sono molte, oltre al fatto che questa ragazza non si risparmia in spese. mia sorella in continuazione ricorda a mia madre: "noi siamo poveri".frase che ha un impatto fortissimo (di solito nessuno risponde quando lo dice)sugli altri componenti della famiglia che si privano di ogni cosa,mia madre in primis.
ricapitolo:ansia,stress,pianto,panico,insonnia,nessun contatto esterno al di fuori del lavoro,ipocondria.
come bisogna comportarsi?cosa fare?
saluti
ho da chiedere cosa fare nei riguardi di una persona con evidenti problemi a livello di salute mentale.
espongo il caso:riguarda mia madre ma prima devo raccontare la storia (in breve) che vi è dietro. ho una sorella a cui è stata diagnosticata la sclerosi multipla, dopo vari trattamenti inutili con rebif 44 (inutili e velenosi sia per il corpo che per la psiche) mia madre scopre le ricerche del dottor coimbra. mia sorella in 2 anni non ha più nuove lesioni nè tantomeno sente i sintomi grazie ai trattamenti con vitamina D.
passa del tempo, all'inizio ci preoccupiamo della salute mentale della ragazza con la malattia per ovvi motivi (ma gli attacchi di ansia,panico,i tentativi di suicidio svaniscono da soli pochi mesi dopo aver smesso il rebif).
a distanza di qualche altro mese, noto un comportamento insolito di mia madre (non che prima non lo avesse, ma adesso è passato in primo piano).
altra premessa:in famiglia qualsiasi lite o urlo è vietato in presenza di mia sorella, per ovvi motivi di stress.
mia madre non può parlare con mia sorella senza che questa in qualche modo urli(questione di carattere di mia sorella),mia sorella accusa la famiglia di negligenza perchè noi non volevamo farla smettere con il rebif (allora unica prospettiva di "cura")..
mia madre si dimostra forte, mia sorella (che ha cominciato a raccogliere studi su pubmed) obbliga la famiglia a fare analisi per vedere i livelli di vitamina D. iniziano i problemi
risultiamo tutti carenti, mia sorella aveva livelli sotto l'insufficienza. mio padre ha la psoriasi.
mia madre inizia a leggere i testi, non capisce granché ma inizia ad essere ipocondriaca.
inizia a sentire sintomi, parla da sola quando non ci sta nessuno (urla più che altro cercando di creare problemi che in definitiva non ci sono, es: fare un panettone per natale diventa motivo di pianto di grida)
l'ansia è talmente grande che perfino fare una domanda diventa motivo di urla o monito di disprezzo verso chi l'ha fatta! ha chiesto di poter fare delle analisi per vedere eventuali danni al sistema nervoso (cosa non ancora fatta perchè non va fatto sapere alla figlia).
a tutto ciò si aggiunge un lavoro stressante (senza vacanze da ormai 4-5 anni),problemi coi nonni,coi fratelli etc.
altro aspetto è il fattore denaro, devo precisare questo: mia sorella deve seguire una dieta particolare, poichè assumendo dosi elevatissime di vita D non può assumere calcio da nessuna fonte (nemmeno dall'acqua). fa uso di cannabis terapeutica. in tutto ciò le uscite sono molte, oltre al fatto che questa ragazza non si risparmia in spese. mia sorella in continuazione ricorda a mia madre: "noi siamo poveri".frase che ha un impatto fortissimo (di solito nessuno risponde quando lo dice)sugli altri componenti della famiglia che si privano di ogni cosa,mia madre in primis.
ricapitolo:ansia,stress,pianto,panico,insonnia,nessun contatto esterno al di fuori del lavoro,ipocondria.
come bisogna comportarsi?cosa fare?
saluti
[#1]
Il problema è capire perchè ci si sottrae a terapie validate per intraprendere percorsi di terapia che non sono costituiti da validazioni scientifiche appropriate.
Del resto la valutazione dei trattamenti richiede delle fasi precise per poter essere tali.
Quindi, sulla base di questo presupposto ritiene che sua madre possa farsi visitare da uno psichiatra e poi assumerà l'eventuale terapia prescritta?
Del resto la valutazione dei trattamenti richiede delle fasi precise per poter essere tali.
Quindi, sulla base di questo presupposto ritiene che sua madre possa farsi visitare da uno psichiatra e poi assumerà l'eventuale terapia prescritta?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
mi scusi, mi sono espresso male. le funzioni della vitamina D non mi riguardano. se le interessa comunque ho letto e tradotto diverse decine di documenti da pubmed, ho letto testimonianze, ho seguito i dibattiti del dottore sopra citato. le attuali direttive sull' assunzione della vitamina D discostano dalle direttive stabilite dall endocrine society. ho parlato anche con diversi neurologi e neuropsichiatri per la questione di mia sorella. tuttavia mi preme sapere cosa fare nei riguardi di una persona fragile come mia madre! è giusto seguirla e assecondarla oppure va portata da uno specialista in campo di psihiatria? se sono arrivato a scrivere qui è perché ho bisogno di un parere competente e allo stesso tempo esterno.
grazie ancora per il disturbo
grazie ancora per il disturbo
[#3]
Il punto è che è stata sua madre a scoprire le ricerche di cui parla e ciò presuppone una indisponibilità ai trattamenti.
Se ritiene che le sue familiari necessitino di trattamenti è giusto considerare che debbano essere visitate personalmente da uno specialista in psichiatria.
Sembra una impresa abbastanza ardua per entrambe.
Se ritiene che le sue familiari necessitino di trattamenti è giusto considerare che debbano essere visitate personalmente da uno specialista in psichiatria.
Sembra una impresa abbastanza ardua per entrambe.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 10/01/2016.
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