Asperger / pdd-nos / psicosi aspecifica
Buon giorno,
sono il padre di un ragazzo di quasi 20 anni affetto da problemi psichici fin da piccolissimo. Abbiamo iniziato a notare assenze fin dall'età di 1 anno e mezzo, poi problemi di linguaggio, poi ancora problemi di apprendimento, disturbi dell'attenzione e dell'iperattività, disturbi del comportamento, disturbi del pensiero.
I problemi del linguaggio, con il tempo, si sono quasi dissolti (quando parla con noi genitori, specialmente se arrabbiato, il linguaggio è fluido). Già dall'età di circa 11 anni scappava di casa per prendere la metropolitana e dirigersi verso luoghi malfamati (es. Scampia, vicino Napoli). C'è stato un periodo piuttosto lungo di prostrazione: apparentemente depresso, trascorreva le sue giornate a letto, ritenendo di avere problemi agli organi genitali (intorno ai 14 anni, masturbandosi, si era provocato una piccola ferita al pene e questo pensiero lo turbava molto, in quanto riteneva che questa feritina fosse la causa della sua non erezione e di un problema respiratorio).
Lungo il corso del tempo si sono succedute diverse diagnosi, fra le quali:
- Università La Sapienza (Roma): disturbi dell'età evolutiva.
- Istituto Stella Maris (Pisa): disturbo della personalità.
- Prof. M. Zappella (Siena): disturbo dell'attenzione e dell'iperattività (prima della feritina, verso i 12 anni), poi disturbo bipolare (circa 15 anni), poi ancora (circa 16 anni) sindrome di Asperger (con livello cognitivo buono).
- Clinica S. Alessandro (Neuro-Psichiatria Infantile
- Policlinico Tor vergata - Roma): PDD-NOS, medio deficit cognitivo.
- Clinica S. Alessandro (Psichiatria - Policlinico Tor Vergata - Roma): Psicosi aspecifica.
Ha assunto tanti farmaci: SSRI, antipsicotici atipici, stabilizzatori del'umore: in qualche caso abbiamo notato dei miglioramenti, ma comunque, dopo un po', la situazione tornava come prima, oppure il quadro sintomatologico mutava senza, in linea generale, significativi progressi. Con l'assunzione della clozapina la situazione andava progressivamente migliorando, ma ha dovuto sospenderla a causa dei neutrofili troppo bassi. Da marzo 2005 prende l'Abilify (10 mg) che gli ha giovato tantissimo, almeno dal punto di vista umorale: sono scomparsi i brutti sogni che faceva quasi tutte le notti, è diventato molto più sveglio e riferisce di non sentirsi più la forte tristezza di una volta.
Sotto questo aspetto è tornato come quando era più piccolo, con la sua iperattività e con il suo comportamento bizzarro, infatti ha ripreso a prendere treni, dice di voler andare nel Bronx, frequenta le prostitute, dice di sentirsi scoppiare, che vuole la sua autonomia (che, invece, ancora non ha). Noi abitiamo a Napoli, e quando prende i treni, spesso la sua intenzione è di andarsene lontano (es. Milano), ma viene quasi sempre fermato perchè senza biglietto e consegnato alla Polfer; non si oppone a questo fermo, anzi credo che lo recepisca come una cosa buona.
Stiamo valutando l'inserimento in comunità, ma, come sapete, è difficile trovare l'ambiente adatto. L'unico centro che ci sembra possa andare è L'Aquilone, che si trova a Solopaca (Benevento), ma il Prof. Scala, responabile del centro, ci ha detto che c'è il rischio che potrebbe mutuare gli stati allucinatori (che nostro figlio non ha) degli altri pazienti.
Potete fornirmi un vostro consiglio?
Grazie.
sono il padre di un ragazzo di quasi 20 anni affetto da problemi psichici fin da piccolissimo. Abbiamo iniziato a notare assenze fin dall'età di 1 anno e mezzo, poi problemi di linguaggio, poi ancora problemi di apprendimento, disturbi dell'attenzione e dell'iperattività, disturbi del comportamento, disturbi del pensiero.
I problemi del linguaggio, con il tempo, si sono quasi dissolti (quando parla con noi genitori, specialmente se arrabbiato, il linguaggio è fluido). Già dall'età di circa 11 anni scappava di casa per prendere la metropolitana e dirigersi verso luoghi malfamati (es. Scampia, vicino Napoli). C'è stato un periodo piuttosto lungo di prostrazione: apparentemente depresso, trascorreva le sue giornate a letto, ritenendo di avere problemi agli organi genitali (intorno ai 14 anni, masturbandosi, si era provocato una piccola ferita al pene e questo pensiero lo turbava molto, in quanto riteneva che questa feritina fosse la causa della sua non erezione e di un problema respiratorio).
Lungo il corso del tempo si sono succedute diverse diagnosi, fra le quali:
- Università La Sapienza (Roma): disturbi dell'età evolutiva.
- Istituto Stella Maris (Pisa): disturbo della personalità.
- Prof. M. Zappella (Siena): disturbo dell'attenzione e dell'iperattività (prima della feritina, verso i 12 anni), poi disturbo bipolare (circa 15 anni), poi ancora (circa 16 anni) sindrome di Asperger (con livello cognitivo buono).
- Clinica S. Alessandro (Neuro-Psichiatria Infantile
- Policlinico Tor vergata - Roma): PDD-NOS, medio deficit cognitivo.
- Clinica S. Alessandro (Psichiatria - Policlinico Tor Vergata - Roma): Psicosi aspecifica.
Ha assunto tanti farmaci: SSRI, antipsicotici atipici, stabilizzatori del'umore: in qualche caso abbiamo notato dei miglioramenti, ma comunque, dopo un po', la situazione tornava come prima, oppure il quadro sintomatologico mutava senza, in linea generale, significativi progressi. Con l'assunzione della clozapina la situazione andava progressivamente migliorando, ma ha dovuto sospenderla a causa dei neutrofili troppo bassi. Da marzo 2005 prende l'Abilify (10 mg) che gli ha giovato tantissimo, almeno dal punto di vista umorale: sono scomparsi i brutti sogni che faceva quasi tutte le notti, è diventato molto più sveglio e riferisce di non sentirsi più la forte tristezza di una volta.
Sotto questo aspetto è tornato come quando era più piccolo, con la sua iperattività e con il suo comportamento bizzarro, infatti ha ripreso a prendere treni, dice di voler andare nel Bronx, frequenta le prostitute, dice di sentirsi scoppiare, che vuole la sua autonomia (che, invece, ancora non ha). Noi abitiamo a Napoli, e quando prende i treni, spesso la sua intenzione è di andarsene lontano (es. Milano), ma viene quasi sempre fermato perchè senza biglietto e consegnato alla Polfer; non si oppone a questo fermo, anzi credo che lo recepisca come una cosa buona.
Stiamo valutando l'inserimento in comunità, ma, come sapete, è difficile trovare l'ambiente adatto. L'unico centro che ci sembra possa andare è L'Aquilone, che si trova a Solopaca (Benevento), ma il Prof. Scala, responabile del centro, ci ha detto che c'è il rischio che potrebbe mutuare gli stati allucinatori (che nostro figlio non ha) degli altri pazienti.
Potete fornirmi un vostro consiglio?
Grazie.
[#2]
Psichiatra
Gentile Signore,
è certamente difficile poter fare una diagnosi precisa a distanza, trattandosi molto probabilmente di un caso di comorbilità (Psicosi associata ad un disturbo di personalità.
In questo caso, comunque, sarebbe preferibile assumere come terapia l'olanzapina piuttosto che l'aripiprazolo, in quanto il primo è più sedativo, il secondo più disinibente.
Cordiali saluti.
Dott. Valerio Giannattasio
http://www.luoghidellamente.it
è certamente difficile poter fare una diagnosi precisa a distanza, trattandosi molto probabilmente di un caso di comorbilità (Psicosi associata ad un disturbo di personalità.
In questo caso, comunque, sarebbe preferibile assumere come terapia l'olanzapina piuttosto che l'aripiprazolo, in quanto il primo è più sedativo, il secondo più disinibente.
Cordiali saluti.
Dott. Valerio Giannattasio
http://www.luoghidellamente.it
[#3]
Gentile utente,
probabilmente suo figlio ha gia' assunto olanzapina nel corso del tempo da quello che Lei racconta.
E' complicato effettuare una diagnosi psichiatrica a distanza.
Ad ogni modo e' fondamentale che si rivolga al Centro di Salute Mentale competente per la sua zona, ponga tutti i quesiti e cerchi di trovare una soluzione, seppur palliativa, a questa situazione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
probabilmente suo figlio ha gia' assunto olanzapina nel corso del tempo da quello che Lei racconta.
E' complicato effettuare una diagnosi psichiatrica a distanza.
Ad ogni modo e' fondamentale che si rivolga al Centro di Salute Mentale competente per la sua zona, ponga tutti i quesiti e cerchi di trovare una soluzione, seppur palliativa, a questa situazione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Utente
Vi ringrazio per le risposte che mi avete fornito.
- Sì, mio figlio, nel passato, ha già assunto l'olanzapina, prima ancora il risperidone, ma, purtroppo, senza miglioramenti.
- Mio figlio è attualmente seguito dal CIM della nostra zona. Il dottore del CIM che lo segue ha consigliato di aggiungere il Depakin all'Abilify (lo sta già prendendo da un mese); ma il Depakin lo ha già provato per tanto tempo, anche in associazione al Topamax, ad antipsicotici e ad SSRI. Ed infatti, non ci sembra stia avendo giovamento.
- So che è praticamente impossibile formulare una diagnosi attendibile a distanza. Piuttosto, mi premerebbe avere consigli riguardo ai centri di riabilitazione. Siamo convinti che nostro figlio abbia bisogno di un'adeguata terapia riabilitativa, svolta, ad esempio, nell'ambito di una comunità terapeutica. Ma quale comunità ? Secondo i dottori (vedi anche mio primo messaggio), non esisterebbero centri adatti allo specifico caso.
- Se devo essere sincero, i termini "seppur palliativa", nell'ambito della frase "cerchi di trovare una soluzione, seppur palliativa, a questa situazione" (con riferimento alla gentile risposta del Dr. Ruggiero) non è affatto facile da digerire.
Grazie ancora per la cortese attenzione.
- Sì, mio figlio, nel passato, ha già assunto l'olanzapina, prima ancora il risperidone, ma, purtroppo, senza miglioramenti.
- Mio figlio è attualmente seguito dal CIM della nostra zona. Il dottore del CIM che lo segue ha consigliato di aggiungere il Depakin all'Abilify (lo sta già prendendo da un mese); ma il Depakin lo ha già provato per tanto tempo, anche in associazione al Topamax, ad antipsicotici e ad SSRI. Ed infatti, non ci sembra stia avendo giovamento.
- So che è praticamente impossibile formulare una diagnosi attendibile a distanza. Piuttosto, mi premerebbe avere consigli riguardo ai centri di riabilitazione. Siamo convinti che nostro figlio abbia bisogno di un'adeguata terapia riabilitativa, svolta, ad esempio, nell'ambito di una comunità terapeutica. Ma quale comunità ? Secondo i dottori (vedi anche mio primo messaggio), non esisterebbero centri adatti allo specifico caso.
- Se devo essere sincero, i termini "seppur palliativa", nell'ambito della frase "cerchi di trovare una soluzione, seppur palliativa, a questa situazione" (con riferimento alla gentile risposta del Dr. Ruggiero) non è affatto facile da digerire.
Grazie ancora per la cortese attenzione.
[#5]
Gentile utente,
purtroppo la situazione di suo figlio e' molto complessa.
Come gia' spiegatole dai colleghi che lo seguono, purtroppo per suo figlio potrebbero non esserci strutture adatte alla riabilitazione che lei ritiene opportuna.
Se le diagnosi occorse nel tempo sono giuste, e non ho motivo per dubitarlo, e' necessario provare i farmaci in associazione per ridurre i sintomi ma, probabilmente, senza avere la possibilita' di farli scomparire del tutto.
Le ripeto che e' complesso dare risposte a distanza ma credo che cio' che sta facendo per suo figlio in questo momento sia il massimo che puo' fare anche se lei vorrebbe raggiungere livelli piu' elevati.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
purtroppo la situazione di suo figlio e' molto complessa.
Come gia' spiegatole dai colleghi che lo seguono, purtroppo per suo figlio potrebbero non esserci strutture adatte alla riabilitazione che lei ritiene opportuna.
Se le diagnosi occorse nel tempo sono giuste, e non ho motivo per dubitarlo, e' necessario provare i farmaci in associazione per ridurre i sintomi ma, probabilmente, senza avere la possibilita' di farli scomparire del tutto.
Le ripeto che e' complesso dare risposte a distanza ma credo che cio' che sta facendo per suo figlio in questo momento sia il massimo che puo' fare anche se lei vorrebbe raggiungere livelli piu' elevati.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#6]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Dall'anamnesi risulta abbastanza chiaro una forma che rientra nei PANDAS, alterazione neuropsichiatriche infantili derivanti da streptococco; in questo caso vengono colpiti i nuclei della base. "Abbiamo iniziato a notare assenze fin dall'età di 1 anno e mezzo, poi problemi di linguaggio, poi ancora problemi di apprendimento, disturbi dell'attenzione e dell'iperattività, disturbi del comportamento, disturbi del pensiero." sono ben caratteristici, inoltre le diagnosi poste successivamente, non mi sembrano diagnosi ma descrizioni di sintomi; purtroppo attualmente ha 20 anni, tutti gli psicofarmaci che può assumere non avranno nessun risultato, in quanto il problema è fisico e non psichico: alterazione dei nuclei della base determinato da streptococco, bisogna fare una analisi retrospettiva, ed iniziare la cura ab inizio.
[#7]
Gentile collega Moschini,
ritengo completamente inopportuno il tuo intervento che non fa altro che creare false speranze ed aspettative....
Se hai qualche bibliografia in merito a quello che affermi, ovviamente approvata dalle societa' scientifiche di rilievo, ti prego di postarla in questo consulto con un link, altrimenti le tue affermazioni non potrebbero essere altro che cattivo uso della professione medica.....
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
ritengo completamente inopportuno il tuo intervento che non fa altro che creare false speranze ed aspettative....
Se hai qualche bibliografia in merito a quello che affermi, ovviamente approvata dalle societa' scientifiche di rilievo, ti prego di postarla in questo consulto con un link, altrimenti le tue affermazioni non potrebbero essere altro che cattivo uso della professione medica.....
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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[#8]
Psichiatra
Sono predisposti al PANDAS soprattutto i bambini in età scolare di sesso maschile, che abbiano familiarità per questo disturbo e che presentino uno specifico assetto immunologico (positività linfocitaria per l’antigene D8/17). Inoltre la sintomatologia non è sovrapponibile a quella descritta.
Dott. Valerio Giannattasio
http://www.luoghidellamente.it
Dott. Valerio Giannattasio
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[#9]
Per valutare la correttezza della diagnosi e del trattamento farmacologico, potrebbe effettuare un consulto con il prof. Cassano a Pisa (Casa di Cura S. Rossore). In alcuni casi di gravi disturbi del comportamento che non rispondono ai trattamenti convenzionali, può essere impiegata (off-label) la clonidina.
Cari saluti
Silvio Presta
Cari saluti
Silvio Presta
Silvio Presta
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 11.8k visite dal 08/02/2006.
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