Depressione incurabile o tiroidite fuori controllo?
Gentilissimi Dottori,
vi spiego brevemente la mia storia. Ho 23 anni e dopo un periodo di studio, lavoro e vita fuori casa sono tornata a vivere coi miei, nel 2013. Dopo un tentativo di suicidio e svariate settimane chiusa in camera la diagnosi del medico psichiatra fu di depressione ansiosa con DAP. Dall'anno scorso pratico l'autolesionismo attraverso tagli superficiali sulla pelle del braccio. Ho lasciato quegli studi che in realtà mi rendevano infelice, iniziai una cura dapprima solo farmacologica successivamente integrando la psicoterapia con una professionista della mia Ulss che collabora col mio psichiatra. Ho grande fiducia in entrambi, mi sento molto ascoltata e accudita. Le terapie ovviamente continuano ancora oggi. Le medicine che assumo sono le seguenti: Sertralina 50 mg 3 cp al giorno (1 al mattino 2 a cena), Prazene 10 mg, Imovane 1 cp, Halcion 0.125 1 cp, Bromazepam gtt 10 al bisongo. Alla depressione si aggiunge l'ipotiroidismo causato da tiroidite di Hashimoto diagnosticata nell'estate 2015, ma non ho ancora trovato il giusto dosaggio del Tirosint.
Come potrete vedere dal mio storico, ho chiesto tanti consulti sulla mia condizione. Malgrado gli sforzi e il grande lavoro su me stessa non riesco a uscire da questo stato di morte interiore per più di qualche fugace settimana. Il mio sovrappeso non mi aiuta, del resto però mi è molto, molto difficile seguire uno stile di vita votato al dimagrimento. In settembre "vorrei" riprendere gli studi presso un nuovo Ateneo e nuovo corso. Io però mi sento sempre al punto di partenza. Mio padre ha 71 anni e mostra i primi segni di demenza senile. Mia madre vista la situazione è molto tesa, e io anche. Sono sempre stanca, ho sempre sonno, non mi entusiasma niente tranne in sporadici momenti di lucidità. Non provo emozioni se non rifiuto verso la vita tamponato dalla mia pavidità per la quale non riesco a farla finita. Sento dentro nel profondo che io non dovrei vivere, che non voglio vivere. Ho imparato tanto dal mio dolore e attraverso le terapie, ma resta in me un fondo di malessere che sento intoccabile. E' un grande problema perché la mia esistenza è tutta una farsa. Creo progetti per far tacere mia madre e mio padre. Da brillante che ero, sono diventata l'inutile carcassa vivente che sono. Mi fanno sempre male le ossa e la testa, ho la p.a. sempre bassa, non riesco nemmeno più a piangere, cosa che facevo di continuo.
Non so se in tutto questo c'entri la tiroidite, sono stata malissimo prima di ricevere la diagnosi e so che intacca tantissimi aspetti dell'organismo. Fatto sta che ho il timore, anzi, il sentore che questa depressione sia semplicemente incurabile. E allora che ne sarà della mia vita? La farsa non può protrarsi per sempre. Esistono forme non curabili? Cosa si fa in questi casi? Vi prego in ginocchio affinché possiate darmi una risposta. La vita in casa è sempre più pesante, non riesco più a fingere.
Vi ringrazio fin da ora e porgo cordiali saluti.
vi spiego brevemente la mia storia. Ho 23 anni e dopo un periodo di studio, lavoro e vita fuori casa sono tornata a vivere coi miei, nel 2013. Dopo un tentativo di suicidio e svariate settimane chiusa in camera la diagnosi del medico psichiatra fu di depressione ansiosa con DAP. Dall'anno scorso pratico l'autolesionismo attraverso tagli superficiali sulla pelle del braccio. Ho lasciato quegli studi che in realtà mi rendevano infelice, iniziai una cura dapprima solo farmacologica successivamente integrando la psicoterapia con una professionista della mia Ulss che collabora col mio psichiatra. Ho grande fiducia in entrambi, mi sento molto ascoltata e accudita. Le terapie ovviamente continuano ancora oggi. Le medicine che assumo sono le seguenti: Sertralina 50 mg 3 cp al giorno (1 al mattino 2 a cena), Prazene 10 mg, Imovane 1 cp, Halcion 0.125 1 cp, Bromazepam gtt 10 al bisongo. Alla depressione si aggiunge l'ipotiroidismo causato da tiroidite di Hashimoto diagnosticata nell'estate 2015, ma non ho ancora trovato il giusto dosaggio del Tirosint.
Come potrete vedere dal mio storico, ho chiesto tanti consulti sulla mia condizione. Malgrado gli sforzi e il grande lavoro su me stessa non riesco a uscire da questo stato di morte interiore per più di qualche fugace settimana. Il mio sovrappeso non mi aiuta, del resto però mi è molto, molto difficile seguire uno stile di vita votato al dimagrimento. In settembre "vorrei" riprendere gli studi presso un nuovo Ateneo e nuovo corso. Io però mi sento sempre al punto di partenza. Mio padre ha 71 anni e mostra i primi segni di demenza senile. Mia madre vista la situazione è molto tesa, e io anche. Sono sempre stanca, ho sempre sonno, non mi entusiasma niente tranne in sporadici momenti di lucidità. Non provo emozioni se non rifiuto verso la vita tamponato dalla mia pavidità per la quale non riesco a farla finita. Sento dentro nel profondo che io non dovrei vivere, che non voglio vivere. Ho imparato tanto dal mio dolore e attraverso le terapie, ma resta in me un fondo di malessere che sento intoccabile. E' un grande problema perché la mia esistenza è tutta una farsa. Creo progetti per far tacere mia madre e mio padre. Da brillante che ero, sono diventata l'inutile carcassa vivente che sono. Mi fanno sempre male le ossa e la testa, ho la p.a. sempre bassa, non riesco nemmeno più a piangere, cosa che facevo di continuo.
Non so se in tutto questo c'entri la tiroidite, sono stata malissimo prima di ricevere la diagnosi e so che intacca tantissimi aspetti dell'organismo. Fatto sta che ho il timore, anzi, il sentore che questa depressione sia semplicemente incurabile. E allora che ne sarà della mia vita? La farsa non può protrarsi per sempre. Esistono forme non curabili? Cosa si fa in questi casi? Vi prego in ginocchio affinché possiate darmi una risposta. La vita in casa è sempre più pesante, non riesco più a fingere.
Vi ringrazio fin da ora e porgo cordiali saluti.
[#1]
È certa che la sua diagnosi sia solo di depressione o vi sono anche altre diagnosi di cui non ha fatto menzione?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Sinceramente, per come descrive la situazione e per il fatto che sono presenti fenomeni autolesivo andrebbe inquadrata la questione non solo sul primo asse ma anche relativamente al secondo asse per i disturbi di personalità.
Non posso esprimermi sulla diagnosi in modo corretto però dubiterei che il disturbo sia esclusivamente del genere riferito.
Non posso esprimermi sulla diagnosi in modo corretto però dubiterei che il disturbo sia esclusivamente del genere riferito.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 05/01/2016.
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