Ansia o depressione mascherata?

Buongiorno. Da Luglio 2015 soffro di invalidanti problemi fisici, quali nausee, inappetenze, alvo irregolare (prevalentemente diarroico), flatulenza ed eruttazioni, tutti sintomi organici di privo fondamento dopo una sfilza interminabile di visite specialistiche risultate essere negative. All'inizio difficilmente riuscivo a collegare questo mio costante malessere ad un quadro psichico, ma quando mi accorsi (direi ormai troppo in là) che oltre ai problemi già citati si presentavano ben altri problemi invalidanti (sotto l'aspetto psicologico) allora iniziai ad accorgermi dell'umore ormai sotto i piedi, pochi spazi durante l'arco della giornata dove io possa ritagliarmi un momento di vita, inoltre pianti frequenti e ricorrenti pensieri di pessimo avviso, quali "questa vita non mi va giù" oppure nei momenti peggiori il forte desiderio di morire.
Il tutto iniziò dall'essere rimasto a casa da lavoro a fine giugno, anche se era mio grande desiderio per via dell'ambiente lavorativo in cui mi trovavo. Premetto che oggi lavoro e sotto questo punto di vista non ho problemi, in realtà li ho ad affrontarlo per via delle mie attuali condizioni psico-fisiche.
Ho letto il vostro interessante articolo sulla depressione mascherata e mi ritrovo perfettamente.
Premetto che da circa 3 mesi sono in cura da una psicoterapeuta che reputo di inutile soluzione, in quanto parlo parlo, mi da un sacco di consigli.. ma non riesco a mettere nulla in pratica.
Ho effettuato una visita successiva da uno psichiatra in quanto mi ha diagnosticato una sindrome ansiosa-depressiva che ha voluto curare con Trittico a bassi dosaggi (partendo da 25 mg e arrivando a 75 mg), solo che in quest'ultima ho trovato più effetti negativi che positivi e ho smesso in toto di prenderle.
Allo stato attuale mi alzo mal volentieri, l'odore del cibo mi nausea, non ho momenti di felicità, non uscirei praticamente mai da casa, non voglio vedere nessuno (neanche la mia ragazza mi da conforto), il nuovo giorno mi angoscia e vedo che in tutto questo i miei genitori ne risentono particolarmente, in quanto entrambi in pensione e a casa.
E pensare che fino a Luglio uscivo a cena, ero sempre fuori per lavoro, la grinta non mi mancava.
Oggi invece non riesco a capire se sto così per i miei problemi fisici che non riesco a curare oppure perchè sotto tutti questi sintomi si nasconde qualcosa di più forte.
Non sapendo dove sbattere più la testa, mi consigliate un'ulteriore visita psichatrica? Qual è il passo successivo dopo questo quadre generale?
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il trittico a bassi dosaggi non ha effetto antidepressivo. Se ha una depressione serve una cura a dosi efficaci, che sia trittico o altro.
Ci sono tante opzioni, può chiedere al suo psichiatra o avere un secondo parere, ma non è il caso di lasciare "cadere" il percorso terapeutico così per inerzia.

La psicoterapia non si compone di "consigli" di vita, ma utilizza tecniche di interazione o indica esercizi da eseguire, che non corrispondono a consigli o a indicazioni generali di stile di vita, ma a esercizi che influiscono sulle condizioni mentali. Al di fuori di questo siamo in un ambito vago e non specifico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Il trittico a 25 mg inizialmente mi aveva dato, dopo circa 10 gg, un effetto "placebo", nel senso che affrontavo le giornate con un pizzico di voglia in più e l'appetito era leggerissimamente migliorato.
Alla settimana successiva, passando a 50 mg (così come da accordi), dopo alcuni giorni ho iniziato a soffrire di forti episodi d'ansia e stomaco ancor di più in subbuglio. Così il medico decise di passare a 75 mg ma io gli dissi che già mi sentivo male con questo dosaggio, chissà con qualcosa in più.
Al che mi rispose che la cura era questa e che se non volessi prenderne atto potevo fare come meglio ritenevo. Da lì a poco persi completamente fiducia e mollai tutto, ora sono circa 10 giorni che non prendo più nessun farmaco se non delle vitamine per il mio scarso rapporto con il cibo.

Ero per l'appunto orientato ad un nuovo consulto psichiatrico.

Per quanto riguarda la psicoterapeuta diciamo che anche lì ho perso fiducia in quanto non vedendo alcun minimo segnale di cambiamento.. è normale crollare nel buio.

Lei mi diceva che sono sulla strada giusta, in realtà mi sembra di vivere con la retro inserita, da qui il mio chiedere a che cosa possa servire continuare con la psicoterapia.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se era "placebo" non era il trittico. Al di là di questa precisazione, il trittico dà un miglioramento con una latenza di 2-4 settimane, e non un miglioramento subito, che invece appunto è "dubbio".

Un'opzione alternativa va senz'altro considerata, come già detto praticamente non ha provato ancora niente di valutabile, visto che non tollerava il prodotto.
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Utente
Utente
La ringrazio, infatti mi sembrava strana la risposta in soli 10 giorni di trattamento.

Lo so che è difficile rispondere, che è praticamente impossibile nonchè vietato fare diagnosi online, ma come ci si può veramente accorgere di essere davanti un caso depressivo?

Mi spiego meglio, io fin da subito ho attribuito tutti i miei malesseri ad una causa organica, perchè li sentivo arrivare da lì. L'inappetenza, le nausee e i problemi intestinali erano e sono tutt'ora veri, palpabili.

Da un paio di mesi ho intrapreso la strada psicologica perchè navigando su internet mi sono imbattuto in svariati articoli di psicologi e psichiatri nei quali spiegavano chiaramente come disturbi fisici non connessi a patologie organiche sono spesso da attribuire a squilibri psichici.

E' anche vero però che non tutte le patologie organiche possono essere scoperte con i primi esami specialistici.. io ne ho fatti parecchi, è vero, ma ce ne sono tanti altri da poter fare prima di dire "Ok, non ho niente!".

Il mio ulteriore timore è che questo mio star male psicologico possa in qualche modo essere collegato al non ritrovamento della vera causa dei miei malesseri fisici.

L'ulteriore e imminente timore è quello di accostare a tutto questo una terapia farmacologica non necessaria, comprende la mia "diagnosi"?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La depressione ha la sua diagnosi come tutto il resto, a questo serve la visita e per questo non è quasi mai sufficiente un resoconto indiretto o un'interazione virtuale.

I timori sono appunto in chiave assurda: la diagnosi significa dare un nome a quello che ha per procedere con la cura, non è che dicendo "depressione" si aprano chissà quali prospettive su come andrà a finire etc.
I malesseri sono sempre fisici, solo che alcuni li produce il cervello (non la psiche).
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