Strano effetto lamictal

Gentilissimi dottori,
volevo sottoporvi una questione riguardante l'effetto su di me del Lamictal, che assumo 50 mg al mattino e 50 mg la sera.
La mattina, se mi capita di stare a letto più del solito, mi si accumolano pensieri e ansietà che mi rendono difficoltosa l'alzata, dunque, ancora coricato, prendo il Lamictal che mi rischiarain breve i pensieri , mi sveglia, riattiva, insomma mi aiuta ad alzarmi. Invece se sono già ben sveglio e in piedi da un po'... quando lo assumo, invece di attivarmi, mi dà stanchezza.
In poche parole, se lo assumo che sono a letto mi aiuta ad alzarmi, se lo assumo che sono alzato mi "butta giù nel letto". Come mai?
Vi ringrazio in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

L'assunzione regolare di lamictal non produce alcun effetto in tempo reale rispetto alle singole dosi.
Le associazioni fatte non sono quindi plausibili in nessuno dei due casi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Gentile Dr. Pacini,
intanto la ringrazio di cuore per la risposta. Lo so che teoricamente, a parte benzodiazepine, gli altri farmaci sortiscono effetti nel tempo, ma a me qualsiasi farmaco prenda, anche per quanto concerne gli antidepressivi, mi dà subito un effetto immediato, poi è vero che è nel tempo che si instaura l'effetto stabile, maggiore o a volte una sorta di assuefazione...che devo dire a me fa così.
Comunque in generale noto un'attivazione col Lamictal, diversa però chessò da quella degli antidepressivi serotoninergici...ma da che dipende...ha forse un effetto dopaminergico?
La ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"ma a me qualsiasi farmaco prenda, anche per quanto concerne gli antidepressivi, mi dà subito un effetto immediato,"

No, non funziona così, è una sua falsa idea. Proprio perché "qualsiasi" farmaco le dà subito un effetto, questo non è verosimile, oltre che per il fatto che esiste una scienza farmacologica.

Un conto è lo stato generale che un farmaco le produce, un conto è la fluttuazione dei vari parametri nel corso della giornata, che non dipende necessariamente dall'orario in cui si assumono i medicinali, e un altro è il fatto che un medicinale produca l'effetto in tempo reale dopo l'assunzione.

Ci sono tutti gli elementi per non pensare quel che sta dicendo Lei, oltretutto non c'entra che abbia un determinato effetto (attivante), perché lei parla di effetti diversi a seconda del momento di assunzione, quindi è un discorso diverso.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Ok De Pacini,
la ringrazio ancora per l'attenzione. Non entro certamente in merito della scienza farmacologica. Penso che non sia facile spiegarsi bene su queste cose tramite messaggi, si rischia solo di equivocarsi.
Un caro saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Si è spiegato bene, non è raro che chi si cura attribuisca la variazione dei propri parametri alle medicine, per vari motivi. Esiste però in questo una logica fondata su alcuni dati di fatto, come ad esempio la farmacologia del medicinale in questione.
Tolto questo, restano altre possibili considerazioni sull'andamento dei suoi sintomi.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Grazie Dr. Pacini,
sì vero le considerazioni possono essere tante. A mio avviso, ma essendo una considerazione dall' "interno" può essere fallace, la terapia che sto seguendo non è adeguata, o perlomeno è da aggiornare. Io come diagnosi, fatta da uno psichiatra privato (che però non posso più permettermi e ho continuato le prescrizioni passate col medico d base), ho avuto quella di neurosi fobico ossessiva, ma di fatto del doc per fortuna non ne soffro più da almeno 2 anni, più che altro ho il problema della fobia sociale e della depressione. Però i farmaci indicati quali ssri e snri mi danno problemi. Dunque prendo Mirtazapina e Rivotril oltre al Lamictal (data dallo specialista), che era stato messo come stabilizzatore e aiuto per scalare le benzodiazepine. Ma di fatto non mi pare utile per quest'ultimo motivo...e come stabilizzatore non lo so...non ho alcuna diagnosi di disturbo bipolare...anche se spesso mi è stato proposto uno stabilizzatore come "rinforzo"...tipo Depakin e Tegretol, ma non li tollero, allora si è andati sul Lamictal che tollero meglio. Però di fatto con questa cura ho solo un lieve beneficio sull'umore e sonno, e zero benficio su fobia sociale...problema per cui purtroppo mi sto dilungando amche a chiedere un consulto dagli specialisti della mutua...oltre, ancor peggio, mettermi in moto, alla ricerca del lavoro.Dovrò smuovermi.
La ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Proprio di "doc" sentivo comunque la presenza.... cordialmente parlando. Gli stabilizzatori come rinforzo sono possibili, ma come rinforzo, non per cercare una risposta che non arriva. Altrimenti, se uno risponde agli stabilizzatori, è invece probabile che abbia proprio una forma di bipolarismo.
Non sono certo una terapia di fondo sulla fobia sociale o sul doc "semplici".
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Caro Dr. Pacini,
che lei abbia evinto che in me ci siano tracce di doc non mi offende affatto, è una realtà, e comunque conferma la sua competenza medica. Sì, sicuramente ancora ho anche questa conponente, ma molto meno rispetto al passato, non come sintomo prevalente, almeno per quanto riguarda gli aspetti ipocondriaci o dell'"ordine maniacale" ecc. Il problema maggiore , come ho detto, è la fobia sociale...che però preciso, non è quella generalizzata, non ho alcun problema a socializzare anzi direi pure e mi dicono che sono ipersocievole...ho il problema somatico, tipo tachicardia, confusione e soprattutto tremori invalidanti solo se devo fare cose davanti agli altri, purtroppo anche inezie. Esempio: di recente ho dato degli esami, ma la difficoltà e l'apprensione maggiore per me non è stata quella di sostenere la prova di esame di per se stessa, ma di riuscire a firmare davanti agli altri...per questo mi aiuto a volte con Inderal che funziona al momento, e quando mi trovo con la componente somatica sotto controllo mi rendo conto che sono molto più me stesso e non avrei più tanti ridicoli e limitanti problemi di evitamento. Però l'inderal abbassa la pressione, è un farmaco che il medico mi ha prescritto solo al bisogno "urgente." Il daparox assunto per diversi mesi, tra gli ssri provati, aiutava un po' questi aspetti e anche il resto , ma anche a basse dosi e assunto la sera mi dava sonnolenza persistente...Tra l'altro non ne capisco il perchè, visto che l'avevo preso anche molti anni fa senza questo effetto collaterale, anzi senza alcun effetto collaterale...Poi il Lyrica mi aveva dato dei risultati, ma l'ho dovuto sospendere per il costo eccessivo. Inoltre una dottoressa della mutua mi ha detto di evitarlo assolutamente perchè dà dipendenza.
La ringrazio ancora per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Per la fobia sociale ci sono alternative che spaziano in tutte le classi di antidepressivi (seri, seri, bupropione, e altri), oltre che altri medicinali come il lyrica. Che il lyrica induca dipendenza non mi risulta, al di fuori di casi isolati, già dipendenti da altro.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Caro Dr. Pacini,
con ssri e snri purtroppo generalmente ho problemi. In passato avevo avuto dei benefici con Solian 100 mg, ma il medico mi aveva detto che si poteva prendere solo per qualche mese. Il bupropione non l'ho mai preso nè mi è stato proposto finora, ma non accentuerebbe problemi come i tremori ecc?...dicono che è molto attivante. Comunque valuterò la situazione quando riandrò da uno specialista. La ringrazio ancora per la disponibilità e ne approfitto per farle i mie migliori auguri di Buon Natale :-)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Sono tutti medicinali provati con un certo successo. Che il Solian non possa essere preso a lungo è un'informazione che spesso circola, ma non è chiaro perché (gli antidepressivi, in generale, sono farmaci concepiti per terapie a lungo termine).
Lasci scegliere al suo medico tra le varie opzioni, gli effetti con cui si descrivono i medicinali sono in generale fondati ma l'importante è che siano efficaci sulla diagnosi.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Gentile Dr. Pacini,
la motivazione che il Solian non si possa prendere per lunghi tempi è sempre quella per il rischio aumento prolattina... non so se c'entrava anche il rischio discinesie tardive, robe simili, ma più che altro per il discorso prolattina. Ma è vero che ci sono tutti 'sti rischi?
Comunque un po' aiuta anche la Miratazapina 30 mg, che sto prendendo. Il fatto degli stabilizzatori e se ho un problema bipolare...non lo so...ho una forte "accensione" nei discorsi, spinta a parlare e conseguente rimuginio, "non delirante" (almeno spero;.) o illogicamente euforico, che devo a volte sedare col Rivotril...Il Depakin mi teneva a "freno" da questo punto di vista, ma mi dava troppi fastidi. Forse rientra nell' aspetto "ossessivo", non ho mai avuto diagnosi bipolare di alcun tipo.
Un caro saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

L'aumento della prolattina può verificarsi da subito, per cui non vedo cosa debba cambiare nel lungo periodo. E' un effetto del resto non esclusivo del solian, né si ritiene che abbia conseguenze particolari a lungo termine.

Se non ha mai avuto diagnosi di bipolarismo, perché il depakin ? In effetti dalle autodiagnosi si direbbe qualcosa di attinente all'ossessività.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Gentile Dr. Pacini,
sì il tratto ossessivo purtroppo ce l'ho. Però vorrei precisare una cosa...ovvero che la diagnosi "nevrosi fobica ossessiva" non me la sono fatta da solo, me l'ha fatta lo specialista...e questo stesso specialista, nonostante non abbia appunto una diagnosi di bipolarismo, all'inizio mi voleva dare anche il Litio, che ho rifiutato, come rifiutai, inizialmente l'alternativa Depakin per paura degli effetti collaterali...io non lo so esattamente il perchè della proposta di un farmaco per bipolari come il Litio...saranno strategie terapeutiche che non posso decifrare. Il Depakin , prescritto a dosaggi minimali, invece mi è stato spiegato che era un buon farmaco indicato anche per i problemi ansiosi e il miglior sostegno per scalare le benzodiazepine, infatti a tale scopo funzionava alla grande...l'unico problema che mi comportava un'eccessiva sedazione, aumentando lo stato depressivo e inappetenza. Del Solian ricordo che mi dava un buon incentivo , che mi faceva uscire di casa, mi pare anche un effetto sull'ansia, e solo 2 effetti collaterali: l'aumento dell'appetito, che però per me che tendo ad avere problemi di inappetenza e magrezza è una cosa positiva, e solo un poco di stitichezza. Adesso farò una nuova visita psichiatrica, ma non so se posso proporre io un farmaco. Secondo lei però posso far presente questa precedente esperienza positiva?
La ringrazio in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non proponga niente. Per le esperienze fatte, lasci al medico fare le domande che ritiene in merito. Si faccia un appunto magari di quali medicinali ha assunto, se da soli o insieme ad altri, per che periodo, e i miglioramenti ottenuti o meno. Sarà il medico a valutare che domande porre.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Sì ha ragione, è la cosa più sensata da fare...affidarsi al medico punto e basta. La ringrazio per l'attenzione che mi ha dedicato e gli utili consigli, e colgo l'occasione per farle i miei migliori auguri di buon anno:-)
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Mi scusi Dr. Pacini,
un'ultima questione, ma molto importante. Essendo i miei problemi in parte anche derivanti dall'uso di sostanze illegali, durante l'adolescenza, e poi complicati dal fai da te di benzodiazepine...sarebbe meglio che mi rivolgessi agli specialisti del Sert? Ad esempio ho problemi dispercettivi visivi cronici...su cui gli psichiatri a cui mi sono rivolto finora non mi hanno mai saputo dare un'indicazione di alcun tipo.
La ringrazio ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Competenze in questo campo, le do ragione, non sono facili da trovare, nel senso che in teoria di sostanze se ne occupano i sert, ma anche gli psichiatri dovrebbero conoscerle altrettanto bene. Di fatto si possono trovare nella psichiatria dei sert come in altri ambiti.

La questione dei disturbi residui all'uso di sostanze esiste, ha le sue cure (non così diverse alla fine), così come esiste la semplice tendenza di chi ha certi disturbi ad usare anche sostanze, senza che esista un rapporto vero di causa-effetto.
[#19]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Grazie di cuore Dr. Pacini,
sempre per la sua diponibilità, considerando che è molto che le scrivo.
Premetto che ho già fatto l'impegnativa per la visita psichiatrica, dunque sarei orientato a rivolgermi al centro di igiene mentale. Le domande sono queste. Eventualmente se non ne hanno competenza gli psichiatri del cim non dovrebbero essere loro a orientarmi verso il sert? D'altro canto, potrei rivolgermi al sert anche se non ho da molti anni alcun problema di dipendenza o abuso di sostanze, eccettuate benzodiazepine a dosi terapeutiche?. La storia legata a residui da uso di sostanze è la seguente. Dopo qualche tempo che avevo fatto uso, se pur non in modo massiccio, di alcune droghe, ho iniziato a soffrire d'improvviso di derealizzazione/depersonalizzazione e alcune dispercezioni visive simili a quelle sperimentate mediante la droga. Lo psichiatra a cui mi rivolsi mi impostò una terapia con benzodiazepine per 2 anni, che risolsero i problemi, ma dopo continuai da solo purtroppo col fai da te ad abusare di queste a dosaggi alti e poi le sospesi in modo sconsiderato...e allora ho avuto vari problemi astinenziali..e un ritorno maggiorato e diversificato di disturbi visivi. Ritornato dopo un po' troppo tempo a riassumere le benzodiazepine s'è rimesso a posto tutto forchè il problema dispercettivo che s'è attenuato, ma non risolto al 100%. Insomma è una situazione articolata , mi sento un po' smarrito sia per capire bene a chi rivolgermi sia anche per spiegare il problema. Comunque gli eventuali farmaci impiegati nella psichiatria di un sert o del cim non sono gli stessi? ed esistono farmaci specifici per tali disturbi? Per ora nessun medico me ne ha indicati. Per concludere, faccio bene ora come nuovo punto di partenza a rivolgermi al cim tenendo presente che, al di là del disturbo dispercettivo, comunque ciò che mi inficia di più e che da sempre mi caratterizza, e che in parte mi ha portato all'uso di sostanze, è il problema fobico ossessivo e, attualmente, uno stato depressivo?
La ringrazio in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La questione è questa. Le competenze in materia di sostanze si sono sviluppate durante un periodo in cui droghe equivaleva ai sert, tranne magari l'alcolismo, e in cui gli psichiatri di vecchia generazione invece poco sapevano di danni persistenti da sostanze, tossicodipendenze e loro cure. Le prime cure per le dipendenze iniziano negli anni 80 in Italia, anche se di fatto risalgono a molto prima nel mondo.
I sert nascono per occuparsi dell'eroinismo, poi diventano un riferimento per tutti i problemi legati alle sostanze.
Ultimamente nei sert sono aumentati gli psichiatri, ma purtroppo la materia "psichiatria e sostanze" rimane a ponte, tanto che esistono corsi specifici anche per gli psichiatri.
Non tutti quindi sono aggiornati o attenti a questo sottotipo di problemi, spesso perché ritengono che si tratti di soggetti poco affidabili o che se si drogano rendono inutile qualsiasi terapia contro i danni da droghe. Le cure non sempre sono così diverse. Il caso dei disturbi percettivi frammisti a doc o panico etc sono un caso molto frequente, richiedono qualche aggiustamento e la conoscenza di alcuni aspetti che in chi usa sostanze o le ha usate sono più probabili-
Quindi si rivolga pure a chi crede, non c'è un centro unico per questi problemi.
[#21]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Gentile Dr Pacini,
ma quali sarebbero i farmaci specifici per i disturbi dispercerttivi visivi? In rete ci sono informazioni discordanti...mi dirà di non cercare in rete, ma se gli specialisti, a cui mi sono rivolto, quando gliene parli sembra che gli parli arabo, nè ti sanno proporre nulla ...per forza di cose poi uno cerca in rete.
Comunque, se non fosse distante, visto che ne ha cognizione di causa, verrei direttamente da lei, così si fa prima:-) Vabbe' ora provo al cim.
Tutt'al più l'aggiorno.
La ringrazio ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non per i disturbi visivi, per i disturbi dispercettivi o per l'ipocondria post-sostanze. Questo è bene che lo sappiano i medici, non è detto che poi siano cure così diverse o che utilizzino farmaci particolari o rari, semplicemente non è scontato che uno conosca il tipo di casistica.
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