Ansia + disturbo ossessivo compulsivo

Buongiorno,
Sono una ragazza di 37 anni e da dieci anni circa soffro di ansia e di un disturbo ossessivo compulsivo. Sono una ragazza timida di carattere e che ha avuto molti problemi di salute; fin da piccolissima infatti ho avuto diversi ricoveri in ospedale con interventi chirurgici pesanti. Successivamente ho subito altri 4 interventi con relativi ricoveri in ospedale nel periodo dell'adolescenza tra i 14 ed i 18 anni. Questi ultimi interventi mi hanno costretta (a causa dei postumi e della riabilitazione) a rimanere esclusa dalla compagnia dei coetanei adolescenti che uscivano a divertirsi. A causa di questo e di alcuni problemi familiari, comincio ad avere qualche crisi d'ansia, ma riesco a frequentare normalmente la scuola superiore fino al diploma. Una volta trovato un posto di lavoro, nel quale vigeva una politica aziendale che metteva ogni collega uno contro l'altro, ho cominciato a accusare sintomi di insofferenza sempre più forti. Spesso non riuscivo neanche a prendere i mezzi pubblici. Principalmente soffro di disturbi del sonno e di dolori allo stomaco, che mi hanno fatto ossessionare credendo di avere una malattia grave. Dai controlli medici ripetutamente effettuati, non è mai stato riscontrato nulla, ma io soffro tutt'ora di gonfiori, acidità ecc. Questi dolori e questa insofferenza diventano sempre maggiori fino a costringermi a rinunciare al lavoro. Ho provato ogni genere di cura per ansia e depressione, anche 4 ricoveri in ospedale, psicoterapie per 3 anni consecutivi, ma non ho mai riscontrato miglioramenti. Gli unici periodi buoni in 10 anni sono stati con l'assunzione dei seguenti farmaci (anche se dopo un periodo, non hanno più funzionato):

TRILAFON C. Miglioramento in 2 settimane ma dopo 6 mesi sono tornata come prima)MELLERIL Un anno dopo ho avuto un grosso miglioramenteo con questa pastiglia, ma dopo pochi mesi, pur continuando la cura sono tornata al punto di partenza.
Poi l'ulitmo miglioramento è stato con la ZYPREXA 5 mg con 5 gocce di ELOPRAM, che in due settimane mi ha fatto tornare quella di una volta. Stavo veramente bene. Dormivo uscivo tutti i giorni dopo circa due mesi, proprio perchè mi sentivo guarita e perchè accusavo degli effetti collaterali di questa medicina ho spesso la terapia escluso 3g di ANSIOLIN. Doppo circa 4 mesi sono ricaduta nella mia malattia come prima. Ho provato a riprendere la stessa terapia, ma senza risultati.

Per favore, sono disperata, ho provato di tutto.. agopuntura, pranoterapia, massaggi , ipnosi ma non sono mai riuscita ad uscirne. Potete suggerirmi qualcosa? Sono veramente disperata ho consultato molti medici e provato varie terapie, sto cominciando a perdere la fiducia ed ad essere stanca.
Grazie
Silvia
[#1]
Dr. Franco Vianini Medico di medicina generale, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico estetico, Algologo, Dietologo, Psicoterapeuta 51 1
E' difficile che patologie insorte da anni possano avere un immediato beneficio con psicoterapia; l'associazione psicoterapia e farmaci specifici costituisce la terapia migliore. Per ipnosi cosa intendi? Solo ipnosi o psicoterapia ipnotica ericksoniana? Attualmente effettuo una seduta di psicoterapia ipnotica al termine della quale vi è una seduta con CRM terapia, i risultati sia nell'ansia che nei disturbi ossessivi-convulsivi sono, al momento, buoni. Vi è poi tutto il discorso degli ambienti familiare, affettivo, lavorativo e i tests di psicodiagnostica che spesso non sono effettuati...
dott. Franco Vianini

franco vianini

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
senza dubbio l'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia può dare buoni risultati.
Io le posso consigliare di riprovarci con una psicoterapia, secondo me ne varre davvero la pena, soprattutto se trattasi di DOC: per questo disturbo la terapia cognitivo-comportamentale (che associa al classico intervento psicologico anche una serie di strategie comportamentali atte alla gestione delle compulsioni e delle ossessioni) può dare miglioramenti significativi.

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

ritengo opportuno porre l'attenzione sulla terapia farmacologica che a mio parere e' sottodosata e non adeguata al tipo di sintomatologia.
Anche i miglioramenti che riferisce rispetto a tali terapie possono essere dovuti piu' all'effetto placebo che ad altro.
il problema deve essere affrontato in modo definitivo ed adeguatamente, sia dal punto di vista farmacologico sia dal punto di vista psicoterapeutico.
Non dia credito ad affermazioni che le danno l'illusione di avere una guarigione da tecniche di dubbia origine oppure interventi di tipo psicoterapeutico non supportati da una terapia farmacologica adeguata.
Inoltre, dal tipo di farmaci che usa credo che la sua diagnosi non sia solo un disturbo d'ansia.
Sicuramente la sua storia clinica ha favorito determinati comportamenti ma e' necessario proseguire per una strada intrapresa inoltre gia' ha provato una lunga serie di pratiche che non le hanno consentito alcun miglioramento.
E' necessario che si rivolga ad uno psichiatra che possa aiutarla farmacologicamente e poi prendere in considerazione un supporto psicologico.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#4]
Dr.ssa Cristiana Cecchi Psichiatra, Psicoterapeuta 27
Gentile utente,

tengo a precisare che sia la farmacoterapia che la psicoterapia necessitano di un adeguato periodo di tempo per poter dare risultati buoni e stabili. Accade spesso che se vengono interrotte prima del necessario si ha una ricaduta in tempi brevi, lei stessa ne riporta un esempio.
Per quanto riguarda la terapia assunta non posso darle il mio parere perché prima bisognerebbe fare una corretta diagnosi e questo è possibile solo conoscendo in dettaglio la sua storia clinica.
Deve sicuramente rivolgersi ad uno psichiatra per la terapia farmacologica e le consiglio contemporaneamente di iniziare un percorso psicoterapico cognitivo-comportamentale.
Le raccomando, mi ripeto ma questo è un punto importante, di non abbandonare la strada intrapresa dopo aver ottenuto il miglioramento clinico almeno che non si abbia l’insorgenza di effetti collaterali tali che il suo psichiatra reputi opportuno interrompere l’assunzione del farmaco. In tal caso però credo che la cosa migliore sia il passaggio ad un altro farmaco con analogo profilo terapeutico e non l’interruzione totale della terapia.


Cordiali saluti
Dr.ssa Cristiana Cecchi

Dr.ssa Cristiana Cecchi

[#5]
Psichiatra attivo dal 2005 al 2011
Psichiatra
Gentile paziente,
come ha già detto qualcuno che mi ha preceduto, il dosaggio dei farmaci da lei assunto non mi sembra congruo.
Ai farmaci nella dose corretta le consiglio di associare una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.

Cordiali saluti
Dott. Valerio Giannattasio

http://www.luoghidellamente.it
[#6]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
La risposta buona e rapida a farmaci neurolettici sia tradizionali che atipici pone dei dubbi a riguardo della diagnosi di DOC. Il trattamento di prima linea è infatti rappresentato dai cosiddetti SSRI (e di questi ha citato il citalopram, il meno specifico, ed a dosaggi inadaguati) e dalla clomipramina; piccole dosi di NRL possono essere utili come potenziamento e soprattutto in presenza di tic motori, di disturbo schizotipico di personalità o di spettro bipolare. Penso perciò che il quadro debba essere rivalutato sul piano nosografico. In ogni caso quando avrà reimpostato un trattamento corretto, questo dovrà essere mantenuto per tempi prolungati e modificato solo dietro consiglio del suo specialista. Ricordi anche che se di DOC si tratta, la risposta ai trattamenti è sempre più lenta rispetto, ad esempio, ad un quadro depressivo, perciò abbia molta pazienza. Mi permetto su Milano di consigliare un consulto con il dr. Mario Savino (Centro Medico Visconti di Modrone), esperto in disturbi d'ansia e dell'umore.
Cari saluti
Silvio Presta

Silvio Presta

[#7]
Utente
Utente
Buongiorno,
Dopo settimane di cura sono riuscita a riprendermi completamente nel periodo di Marzo 2006 e poi ho diminuito gradualmente i medicinali. Mi sono ripresa a tal punto da sentirmi un'altra. Avere fiducia in me stessa e pensare a farmi dei progetti per il futuro. Ho infatti instaurato un rapporto sentimentale e trovato un lavoro (lavoro protetto). Purtroppo però quest'estate ho avuto un diverbio con il mio fidanzato (per una problema futile) a causa del quale mi è stato detto "prendiamoci un periodo di pausa..." con quella frase è scattato qualcosa in me.. anche se il giorno dopo ho ricevuto le scuse ed è tornato tutto come prima, per me è cambiato di nuovo qualcosa. E' come se mi fossi vista di nuovo tutto sfuggirmi di mano e mi sono scoraggiata di nuovo. Tanto da arrivare ora a sentirmi male come prima a non riuscire a lavorare ed addirittura ad uscire di casa. I disturbi sono sempre quelli e mi sento ancora peggio, perchè ho provato cosa significa viviere dopo 10 anni ed ora mi ritrovo come prima senza niente. Cosa posso fare?
Abbiamo adattato la cura (per quanto possibile a causa degli effetti collaterali), ma per ora non ho miglioramenti...riuscirò a riprendermi e tornare come prima? Grazie mille Silvia
[#8]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
purtroppo quando succedono eventi spiacevoli legati alla nostra vita sentimentale le difficoltà a livello psicologico tendono ad aumentare, e andrebbero accuratamente monitorate (dal punto di vista farmacologico e psicologico) soprattutto nei casi di disturbi precedentemente diagnosticati, come il caso suo appunto.

Ora, non è chiaro cosa lei intenda per "settimane di cura", quindi è difficile darle un parere preciso su come e dove intervenire oggi.

Rimane il fatto che lei può rileggere tutte le nostre risposte postate per il suo caso, oppure contattare direttamente uno specialista della sua zona (scelta consigliata), per spiegare meglio la situazione, ovvero di persona.

L'impressione è, comunque, che qualunque percorso lei abbia fatto in questi mesi non le abbia dato strumenti e risorse sufficenti a superare spiacevoli eventi quotidiani che, purtroppo, succedono durante la nostra esistenza.

Appunto per questo motivo molti Colleghi le hanno consigliato di associare alla farmacoterapia una psicoterapia.

Con i migliori auguri

Daniel Bulla
[#9]
Utente
Utente
Effettivamente sto associando la terapia farmacologica ad una psicoterapia e devo dire che per la prima volta nella mia vita è stato fatto un passo veramente grosso... stavo veramente bene.. ora purtroppo, proprio oggi ho avuto l'ennesima delusione, ormai sono stata lasciata dal mio ragazzo, proprio a causa di questi problemi... quindi ora non mi rimane più niente! A cosa mi aggrappo per andare avanti? In cosa posso credere? Non ho più niente, nè lavoro nè ragazzo nè una prospettiva per il futuro. Ora mi sento ancora peggio... Non so più cosa fare... la cura farmacologica che sto seguendo è la stessa che mi aveva permesso di uscire da questo tunnel (ZYPREXA 5 mg con 5 gocce di ELOPRAM)sono disperata! Sono stanca e non ho più le forze per lottare...
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto