Parere psichiatrico dopo la visita
Gentilissimi Dottori,
voglio condividere con voi la mia situazione nella speranza di capire cio che è successo.
Dopo un periodo di stress caratterizzato da lavoro all estero e l'interruzione di una relazione sentimentale,decido di fare la stagione in Italia e di partire per il Sud-est Asiatico.Ammetto che prima del viaggio cera una forte ansia ma questo credo sia normale.3 Giorni prima della partenza mi sveglio con una forte scossa al cervello e delle vertigini rimaste per 2 giorni.Arrivo a destinazione e sembra tt ok,fino a quando ho un forte attacco di panico(mai avuto in vita mia).I giorni successici mi si associa tachicardia e tutto scompare.
Dopo qualche giorno arriva senzazione strana:come se fossi estraneo a me stesso e cio che mi circonda.Una sorta di anestesia a cui si associano fortissimi mal di testa.Rimango in questa situazine per un mese e più e decido di rientrare.
Eseguo visita psichiatrica.Diagnosi : Ansia e mi prescrive:
-Enteral 40 mg
-Levoprad 5 gtt.
Ora la mia situazione è:
-Leggero senso di vuoto interiore
-Paura di poter fare altre scelte per la sintomatologia avuta
-Mi sembra di aver perso la naturalezza a fare le cose
Cosa ne pensate? Cosa devo fare? E' giusta la terapia dove io ne diffido un pochino?
Grazie mille in anticipo e spero nelle vostre risposte
voglio condividere con voi la mia situazione nella speranza di capire cio che è successo.
Dopo un periodo di stress caratterizzato da lavoro all estero e l'interruzione di una relazione sentimentale,decido di fare la stagione in Italia e di partire per il Sud-est Asiatico.Ammetto che prima del viaggio cera una forte ansia ma questo credo sia normale.3 Giorni prima della partenza mi sveglio con una forte scossa al cervello e delle vertigini rimaste per 2 giorni.Arrivo a destinazione e sembra tt ok,fino a quando ho un forte attacco di panico(mai avuto in vita mia).I giorni successici mi si associa tachicardia e tutto scompare.
Dopo qualche giorno arriva senzazione strana:come se fossi estraneo a me stesso e cio che mi circonda.Una sorta di anestesia a cui si associano fortissimi mal di testa.Rimango in questa situazine per un mese e più e decido di rientrare.
Eseguo visita psichiatrica.Diagnosi : Ansia e mi prescrive:
-Enteral 40 mg
-Levoprad 5 gtt.
Ora la mia situazione è:
-Leggero senso di vuoto interiore
-Paura di poter fare altre scelte per la sintomatologia avuta
-Mi sembra di aver perso la naturalezza a fare le cose
Cosa ne pensate? Cosa devo fare? E' giusta la terapia dove io ne diffido un pochino?
Grazie mille in anticipo e spero nelle vostre risposte
[#1]
Gentile utente,
La diagnosi è vaga (ansia è un sintomo, come dire: tosse). Enteral non è il nome giusto, controlli.
La diagnosi è vaga (ansia è un sintomo, come dire: tosse). Enteral non è il nome giusto, controlli.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#6]
Utente
Gentile dottore,
Grazie mille.Al momento della visita mi e stato chiesto se preferivo un antidepressivo ma io ho rifiutato.il dottore mi ha affiancato una psicologa.Credo l intento sia di risolvere tutto questo senza l uso di farmaci.Mercoledi ho il primo appuntamento dove ne sono molto fiducioso.Se vuole le faccio sapere
Grazie mille.Al momento della visita mi e stato chiesto se preferivo un antidepressivo ma io ho rifiutato.il dottore mi ha affiancato una psicologa.Credo l intento sia di risolvere tutto questo senza l uso di farmaci.Mercoledi ho il primo appuntamento dove ne sono molto fiducioso.Se vuole le faccio sapere
[#7]
Gentile utente,
Anche su questo, non è che si va a preferenza del paziente. La scelta è del tecnico, la preferenza si fa su opzioni equivalenti, se mai.
I farmaci li ha avuti, per cui se l'intento era di risolvere senza l'uso di farmaci non è questa la strada seguita. Inoltre, come intento sarebbe abbastanza assurdo, si usano le tecniche disponibili.
La psicologa non è detto che abbia strumenti per trattare ogni diagnosi, e oltretutto non è chiaro, se la diagnosi non è stata fatta, in base a cosa si decida che ci sono diverse opzioni.
Anche su questo, non è che si va a preferenza del paziente. La scelta è del tecnico, la preferenza si fa su opzioni equivalenti, se mai.
I farmaci li ha avuti, per cui se l'intento era di risolvere senza l'uso di farmaci non è questa la strada seguita. Inoltre, come intento sarebbe abbastanza assurdo, si usano le tecniche disponibili.
La psicologa non è detto che abbia strumenti per trattare ogni diagnosi, e oltretutto non è chiaro, se la diagnosi non è stata fatta, in base a cosa si decida che ci sono diverse opzioni.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.5k visite dal 12/12/2015.
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