Riduzione dosaggi

Gentili medici,

Sono in terapia per disturbo bipolare, con un cura piuttosto corposa:
Depakin 1500mg
Litio 1050mg
Seroquel 800mg
Abilify 15mg
Gabapentin 2800mg

Sia il litio che il depakin hanno valori ematici ottimi: 0,80 litio, 84 valproatemia. Tuttavia, come anche più volte affrontato in questa sezione di medicitalia, tali dosaggi e ben 5 farmaci non hanno impedito ricadute da quando ho iniziato a seguire la cura, cioè Marzo, in particolare sono afflitto da uno stato depressivo che dura ormai quasi stabilmente da Ottobre. Le cose andavano meglio in estate dove le dosi erano decisamente ridotte: Abilify 7,5mg, Lamictal 100mg, Gabapentin 2400mg, Litio 900mg, Depakin 1500mg, Seroquel 150mg. Mi rendo conto che erano comunque un'enormità di farmaci, ma almeno stavo bene e i dosaggi erano ridotti rispetto agli attuali come potete vedere. In particolare l'aumento dei dosaggi è avvenuto verso l'inizio di novembre con l'inizio di una fase ipomaniacale. Adesso dopo l'ultima settimana passata proprio male, inizio a riprendermi e mi chiedo se sia merito di due riduzioni che sono state fatte nello specifico: Quetiapina da 1200 a 800mg e Abilify da 30 a 15mg...questa variazione è stata fatta più o meno una settimana fa, può essere questo un motivo per cui mi sento meglio? Se l'ipotesi fosse giusta, non varrebbe la pena riportare tutti i farmaci a valori un pò più ridotti? Naturalmente immagino che se anche si possa fare, si debba fare con attenzione dato il rischio di ricaduta possibile abbassando eccessivamente i dosaggi. C'è però un dubbio che mi affligge, e cioè che da un paio di giorni alla cura è stato aggiunto haldol in dosaggio di 10 gocce per cercare di limitare alcuni pensieri, ma soprattutto comportamenti, che il mio curante non riteneva del tutto "normali". La domanda è, può essere più probabile che il beneficio lo stia avvertendo per queste gocce di haldol che sto assumendo da un paio di giorni? So che il medicinale inizia a fare effetto presto, però mi verrebbe più da dire a intuito che il miglioramento sia dovuto all'abbassamento della dose dei due antipsicotici, piuttosto che all'inserimento recente dell'haldol. Cosa ne pensate? Ringrazio per la gentile attenzione, cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non è un ragionamento da fare su tutti i farmaci o su nessuno. E' un ragionamento di semplificazione, se mai.
Se con due antipsicotici ci sono pensieri psicotici residui, non ha senso utilizzarne tre, se mai utilizzarne una diversa combinazione, altrimenti si finisce per impilare medicinali che oltretutto in parte si ostacolano tra di loro.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Quindi dott. Pacini, il miglioramento che percepisco è da attribuire per tutto meno che all'haldol, dal momento che quei determinati pensieri e azioni sarebbero dovuti essere interrotti dagli altri due antipsicotici? Può comunque valere la pena tentare di abbassare il dosaggio di qualche farmaco di quelli presenti in terapia, essendo tutti più o meno antimaniacali e con azione deprimente? La ringrazio per l'attenzione
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Se il beneficio coincide con l'inizio dell'haldol, evidentemente è probabile che sia quello il responsabile. Ciò però significherebbe che forse gli altri antipsicotici sono sostituibili con l'haldol stesso, a dose da determinare, questo va considerato.

Un conto è se una stabilità completa si raggiunge per associazione (di due-tre medicinali), un altro è se si aggiungono medicinali in assenza di risposta o si aggiungono medicinali che sono equivalenti, per cui se si ottiene un funzionamento con il secondo-terzo, potrebbe semplicemente dipendere dall'ultimo aggiunto, anche senza il resto.
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