Depressione (?), Duloxetina e Metilfenidato.
Buongiorno Dottore,
Da oltre 15 anni vengo curata per diversi disturbi che i medici consultati finora hanno diagnosticato essere dovuti a Depressione Clinica. Nel corso del tempo ho provato diversi SSRI e SNRI con risultati modesti ma comunque apprezzabili.
Negli ultimi tre anni ho preso mg 120 di Duloxetina (suddivisi in due somministrazioni giornaliere) che da sette mesi circa sono stati ridotti a mg 60 in occasione dell'aggiunta di mg 20 di Metilfenidato Cloruro a rilascio istantaneo (cioè il Ritalin, suddivisi in quattro somministrazioni da mg 5 - mezza compressa).
Devo dire che in genere mi sento benissimo: motivata, concentrata e non sento più la necessità di dormire durante il giorno.
Ho scritto "in genere" perché ogni tanto mi succede qualcosa di strano e di spiacevole che sono convinta essere associata direttamente al Ritalin (e credo anche ad un qualche tipo di interazione di questo farmaco con caffè e sigarette che ho dovuto limitare tantissimo). I sintomi che compaiono in queste rare occasioni sono soprattutto mal di testa, dolori muscolari, rigidità muscolare soprattutto al collo, dolore al petto, freddo alle estremità, confusione mentale, irritabilità e sonnolenza.
Mi sono fatta l'idea che si possa trattare di episodi di leggerissima ischemia cerebrale e muscolare forse causata e/o aggravata dalla vasocostrizione indotta da Nicotina e Caffeina in associazione al Metilfenidato.
Purtroppo il medico che mi prescrive Ritalin non è uno psichiatra e non ha una grande esperienza con questo farmaco quindi sta cercando di documentarsi con i colleghi specialisti. Nel frattempo anche io provo a fare lo stesso.
Dottore, cosa ne pensa? Basterà eliminare sigarette e caffè? Non vorrei dover rinunciare al Ritalin con il quale ho finalmente raggiunto uno stato di benessere che non provavo più da parecchi anni. Si potrebbe invece trattare di qualcosa di più serio che andrebbe valutato con opportuni esami clinici e visite specialistiche?
Attendo con ansia di leggere il suo preziosissimo parere e per questo la ringrazio in anticipo. In realtà avrei altre due brevi domande collegate al presente consulto e che sono ancora a proposito del Ritalin IR (e dello Equasym MR), ma preferisco presentarle in seguito alla sua prima risposta.
Cordiali saluti.
Z.
Da oltre 15 anni vengo curata per diversi disturbi che i medici consultati finora hanno diagnosticato essere dovuti a Depressione Clinica. Nel corso del tempo ho provato diversi SSRI e SNRI con risultati modesti ma comunque apprezzabili.
Negli ultimi tre anni ho preso mg 120 di Duloxetina (suddivisi in due somministrazioni giornaliere) che da sette mesi circa sono stati ridotti a mg 60 in occasione dell'aggiunta di mg 20 di Metilfenidato Cloruro a rilascio istantaneo (cioè il Ritalin, suddivisi in quattro somministrazioni da mg 5 - mezza compressa).
Devo dire che in genere mi sento benissimo: motivata, concentrata e non sento più la necessità di dormire durante il giorno.
Ho scritto "in genere" perché ogni tanto mi succede qualcosa di strano e di spiacevole che sono convinta essere associata direttamente al Ritalin (e credo anche ad un qualche tipo di interazione di questo farmaco con caffè e sigarette che ho dovuto limitare tantissimo). I sintomi che compaiono in queste rare occasioni sono soprattutto mal di testa, dolori muscolari, rigidità muscolare soprattutto al collo, dolore al petto, freddo alle estremità, confusione mentale, irritabilità e sonnolenza.
Mi sono fatta l'idea che si possa trattare di episodi di leggerissima ischemia cerebrale e muscolare forse causata e/o aggravata dalla vasocostrizione indotta da Nicotina e Caffeina in associazione al Metilfenidato.
Purtroppo il medico che mi prescrive Ritalin non è uno psichiatra e non ha una grande esperienza con questo farmaco quindi sta cercando di documentarsi con i colleghi specialisti. Nel frattempo anche io provo a fare lo stesso.
Dottore, cosa ne pensa? Basterà eliminare sigarette e caffè? Non vorrei dover rinunciare al Ritalin con il quale ho finalmente raggiunto uno stato di benessere che non provavo più da parecchi anni. Si potrebbe invece trattare di qualcosa di più serio che andrebbe valutato con opportuni esami clinici e visite specialistiche?
Attendo con ansia di leggere il suo preziosissimo parere e per questo la ringrazio in anticipo. In realtà avrei altre due brevi domande collegate al presente consulto e che sono ancora a proposito del Ritalin IR (e dello Equasym MR), ma preferisco presentarle in seguito alla sua prima risposta.
Cordiali saluti.
Z.
[#1]
Gentile utente,
"Depressione Clinica" non è una diagnosi, semplicemente Depressione forse, o vorrà dire che è una Depressione clinicamente evidente (mi sembra ovvio però).
Come si è approdati ad una associazione come questa, con un farmaco che non è un antidepressivo, ma un anti-adhd, oltretutto visto che il medico non è uno specialista ?
"Depressione Clinica" non è una diagnosi, semplicemente Depressione forse, o vorrà dire che è una Depressione clinicamente evidente (mi sembra ovvio però).
Come si è approdati ad una associazione come questa, con un farmaco che non è un antidepressivo, ma un anti-adhd, oltretutto visto che il medico non è uno specialista ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Il medico ha fatto le sue ricerche e ha deciso di prescrivere tale farmaco e di dimezzare l'antidepressivo tradizionale che, voglio sottolineare, pur essendo stato prescritto dai cosidetti "specialisti" non ha mai sortito l'effetto desiderato.
Mi pare che la legge italiana consente ai medici di prescrivere terapie off-label se il paziente viene adeguatamente informato e ne è consapevole.
Il punto è che in quindici anni di terapie "tradizionali" gli psichiatri da parcelle nell'ordine dei € 100 - € 200 a visita non sono riusciti a farmi stare bene, invece un semplice medico generalista c'è riuscito. Del resto per calcolare il prodotto di una moltiplicazione o anche per risolvere un integrale non è necessario interpellare un laureato in Matematica con specializzazione in Analisi.
Mi perdoni per aver scritto "Depressione Clinica" al posto di "Depressione" (e basta). Volevo solo chiarire che mi riferivo alla patologia e non al termine usato comunemente per intendere uno stato psicologico transitorio non causato da squilibri dei neurotrasmettitori.
Ho risposto alla sua domanda. Per favore, può ora rispondere alla mia?
Saluti.
Z.
Mi pare che la legge italiana consente ai medici di prescrivere terapie off-label se il paziente viene adeguatamente informato e ne è consapevole.
Il punto è che in quindici anni di terapie "tradizionali" gli psichiatri da parcelle nell'ordine dei € 100 - € 200 a visita non sono riusciti a farmi stare bene, invece un semplice medico generalista c'è riuscito. Del resto per calcolare il prodotto di una moltiplicazione o anche per risolvere un integrale non è necessario interpellare un laureato in Matematica con specializzazione in Analisi.
Mi perdoni per aver scritto "Depressione Clinica" al posto di "Depressione" (e basta). Volevo solo chiarire che mi riferivo alla patologia e non al termine usato comunemente per intendere uno stato psicologico transitorio non causato da squilibri dei neurotrasmettitori.
Ho risposto alla sua domanda. Per favore, può ora rispondere alla mia?
Saluti.
Z.
[#3]
Utente
Gentile Dottore,
In aggiunta a quanto appena scritto vorrei comunque spiegare che sono arrivata a nutrire forti dubbi sulla correttezza della diagnosi di "Depressione" espressa e confermata da diversi psichiatri (non tantissimi comunque) in questi 15 anni.
Avrà sicuramente notato il punto interrogativo dentro parentesi tonde nel testo sull' oggetto del consulto. Non si tratta di un errore di battitura.
Z.
In aggiunta a quanto appena scritto vorrei comunque spiegare che sono arrivata a nutrire forti dubbi sulla correttezza della diagnosi di "Depressione" espressa e confermata da diversi psichiatri (non tantissimi comunque) in questi 15 anni.
Avrà sicuramente notato il punto interrogativo dentro parentesi tonde nel testo sull' oggetto del consulto. Non si tratta di un errore di battitura.
Z.
[#4]
Gentile utente,
Era però Lei stesso che diceva "Purtroppo il medico che mi prescrive Ritalin non è uno psichiatra e non ha una grande esperienza con questo farmaco ", per cui delle due l'una: o non serve alcuna esperienza ma basta il buon senso, oppure no.
Venendo al dunque, che altri psicostimolanti oltre il ritalin diano effetti collaterali stimolanti, così come ciascuna delle due cose può darli da soli, mi sembra ovvio.
Mi chiedevo quali fossero le terapie antidepressive standard provate in 15 anni, e perché, se se ne prova una nuova, si abbinasse ad un'altra che fa parte appunto della serie delle cure standard, ridotta di dose. Questo mi tornerebbe poco.
Ci sono terapie antidepressive offlabel anche di quelle comunemente usate nelle depressioni resistenti. Le ha provate anche quelle ?
Era però Lei stesso che diceva "Purtroppo il medico che mi prescrive Ritalin non è uno psichiatra e non ha una grande esperienza con questo farmaco ", per cui delle due l'una: o non serve alcuna esperienza ma basta il buon senso, oppure no.
Venendo al dunque, che altri psicostimolanti oltre il ritalin diano effetti collaterali stimolanti, così come ciascuna delle due cose può darli da soli, mi sembra ovvio.
Mi chiedevo quali fossero le terapie antidepressive standard provate in 15 anni, e perché, se se ne prova una nuova, si abbinasse ad un'altra che fa parte appunto della serie delle cure standard, ridotta di dose. Questo mi tornerebbe poco.
Ci sono terapie antidepressive offlabel anche di quelle comunemente usate nelle depressioni resistenti. Le ha provate anche quelle ?
[#5]
Utente
Mi pare che siamo fuori tema...
Vorrei chiarire che nel mio post non ho chiesto un consulto su come curare la Depressione, ammesso che si tratti di ciò. Non ho nemmeno chiesto un parere a proposito dell' efficacia dei medicinali che prendo o dell' eventuale esistenza di cure più appropriate.
Non mi interessa, perché finalmente sto più che bene: motivata, concentrata e con un senso di diffuso benessere.
Ho solo chiesto informazioni a proposito di certi effetti indesiderati che, ripeto, appaiono raramente (un paio di volte al mese e per non più di qualche ora). Mi sembra di aver capito che sono collegati all' eventuale uso concomitante di sigarette e caffè che comunque sto riducendo sensibilmente.
Mi sa dire qualcosa in proposito? Grazie in anticipo.
Z.
Vorrei chiarire che nel mio post non ho chiesto un consulto su come curare la Depressione, ammesso che si tratti di ciò. Non ho nemmeno chiesto un parere a proposito dell' efficacia dei medicinali che prendo o dell' eventuale esistenza di cure più appropriate.
Non mi interessa, perché finalmente sto più che bene: motivata, concentrata e con un senso di diffuso benessere.
Ho solo chiesto informazioni a proposito di certi effetti indesiderati che, ripeto, appaiono raramente (un paio di volte al mese e per non più di qualche ora). Mi sembra di aver capito che sono collegati all' eventuale uso concomitante di sigarette e caffè che comunque sto riducendo sensibilmente.
Mi sa dire qualcosa in proposito? Grazie in anticipo.
Z.
[#6]
Gentile utente,
Essendo tra gli effetti più ovvi che si possano prevedere (stimolante su stimolante), e tra quelli indicati in generale con tutti i farmaci psicostimolanti, ma anche propri degli stessi medicinali in assenza di uso di altre sostanze, quale tipo di risposta voleva in proposito oltre il fatto che "può essere" ?
Essendo tra gli effetti più ovvi che si possano prevedere (stimolante su stimolante), e tra quelli indicati in generale con tutti i farmaci psicostimolanti, ma anche propri degli stessi medicinali in assenza di uso di altre sostanze, quale tipo di risposta voleva in proposito oltre il fatto che "può essere" ?
[#8]
Gentile utente,
Infatti nessuno ha detto che sono necessariamente ed esclusivamente dovuti a questo.
Si intuisce che alla base c'è una preoccupazione, e non è chiaro di preciso se abbia a che vedere con effetti collaterali, con uno stato di iperstimolazione o altro. Che lei sappia che è possibile, già in partenza, è evidente. Per questo mi chiedevo di preciso la domanda a cosa mirasse, se fosse espressione di uno stato di preoccupazione ad esempio.
Infatti nessuno ha detto che sono necessariamente ed esclusivamente dovuti a questo.
Si intuisce che alla base c'è una preoccupazione, e non è chiaro di preciso se abbia a che vedere con effetti collaterali, con uno stato di iperstimolazione o altro. Che lei sappia che è possibile, già in partenza, è evidente. Per questo mi chiedevo di preciso la domanda a cosa mirasse, se fosse espressione di uno stato di preoccupazione ad esempio.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.6k visite dal 05/12/2015.
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