Stati d'ansia

Salve. Sono una signora di 50 anni di Bari. Sin da ragazza ho sofferto di attacchi di panico che si manifestavano un macchina con una forte sensazione di blocco del cervello, come se non riuscissi più a ragionare e quindi a gestire questa situazione.
La cosa però era circoscritta al viaggio in auto, poi una volta scesa stavo male per un po' di tempo poi la mente si rischiarava. C'è stato un periodo che queste manifestazioni si erano ridotte, tranne che per lunghi viaggi.
Sabato scorso mi è capitata la stessa cosa, solo che da allora non riesco a recuperare la situazione, perdurando in maniera continua questo stato di blocco mentale anche a in casa. Ho la sensazione che "il corpo è vivo e la mente è morta". Mi sono recata ieri al pronto soccorso della mia città dove dopo un consulto frettoloso mi hanno liquidato con 10 gocce di Henn. Che mi hanno calmato lo stato nervoso, ma non il mio "groviglio" in testa. Grazie della risposta, vi prego ha carattere di urgenza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
la situazione andrebbe chiaramente gestita da uno specialista in psichiatria che possa stabilire un trattamento efficace per questo tipo di disturbi.

Sebbene da come ho inteso, la sintomatologia si è ripresentata unicamente in modo più evidente la scorsa settimana in un unico episodio.

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Utente
Utente
Volevo precisare che da sabato scorso sono rimasta a letto con dei forti mal di testa, stato di confusione uniti a forte tremore, fino a martedì mattina quando mi sono recata al pronto soccorso della mia città.
Stamattina dato che mi sentivo un po' più serena(forse grazie alle gocce di henn) ho accompagnato mio figlio a scuola con la macchina facendo presente che la scuola è alle spalle di casa e sono tornata a casa a pezzi è subito mi sono messa a letto.

In realtà io soffro della sintomatologia che le ho descritto da quando avevo 25 anni, con fasi alterne di maggiore o minore intensità, tant'è vero che io non guido più da allora sulle strade a veloce percorrenza e non faccio più viaggi da sola.
Ciò fu dovuto allora alla scomparsa di mia madre, all'epoca ho seguito una cura specialistica con sedute di analisi però non portate a termine purtroppo, per cui il problema è rimasto silente.
Ora il problema si è ripresentato con la stessa intensità di quella volta, (forse perché da un anno e mezzo mi è morto anche mio padre?) e forse adesso la mia psiche sta metabolizzando l'evento luttuoso.
Lei mi consiglia una cura farmacologica oltre che psicologica?
Mi puoi segnalare qualche centro o specialista nella mia città a cui posso rivolgermi? Sa lo specialista che mi seguiva allora è andato in pensione dato che ora ho 50 anni.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Non conosco specialisti nella sua zona.

La sintomatologia richiede una attenzione clinica ed un trattamento farmacologico, le sole gocce di En non sono sufficienti e nel le ho termine perdono di efficacia.
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Utente
Utente
Gentile dottore, torno a scriverle per dirle che mi sono quindi recata da un neuro-psichiatra della mia città.

Dopo un'attenta e lunga visita (fisica e discorsiva):
la diagnosi è stata "disturbo d'ansia reattiva con secondaria reazione depressiva")
la cura che mi ha dato è: 10 gocce di En al risveglio, 10 a pranzo e 15 prima di addormentarmi, 1/4 di Daparox da 20 mg la mattina e dopo pranzo, 1 compressa di Sumor a metà mattinata.

Prendo queste compresse da soli 3 gg, e devo dire che lo stato generale di nervosismo è già scomparso.
Ciò che noto è uno stato profondo di angoscia la mattina dopo colazione mista a forte debolezza fisica che poi in mattinata via via migliora, e la durata breve del sonno, stanotte alle 2,00 ero già sveglia a rimuginare senza più riaddormentarmi.

Ieri sono uscita a fare una passeggiata con mio marito con la macchina (tenga conto che il mio problema si scatena in macchina) non ho avuto attacchi di panico ma una leggera pressione alla testa.

Inoltre anch'io, come un consulto che lei sta seguendo, ho sempre collegato nella mia storia, questi fenomeni al periodo premestruale e ora che in premenopausa mi viene il sospetto che possa centrare qualcosa.

La saluto e la ringrazio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
L'utilizzo di benzodiazepine ha lo scopo di ridurre velocemente la sintomatologia senza avere caratteristiche curative.

Un quarto di compressa in una compressa non divisibile in tal modo non garantisce che lei stia assumendo tale dose di farmaco, per cui potrebbe non ricevere alcun effetto terapeutico o potrebbe avere una dose di farmaco maggiore che può provocarle effetti indesiderati.

La terapia per i disturbi d'ansia richiede un trattamento che sia specifico con prodotti del tipo ssri che non creano la dipendenza da benzodiazepine tipica di queste ultime.
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Utente
Utente
Gentile dott.re, dato che da quello che mi dice pare che la cura non sia quella giusta, cosa mi consiglia di fare?
Non posso essere certo io a consigliare alla mia dott.ssa il tipo di medicinale più corretto.
Cambiare specialista? E da chi vado! Per favore mi dia delle dritte su come muovermi.

Mi sento un po' persa.
Fra l'altro non ho ancora trovato il coraggio di uscire di casa e inoltre sto iniziando anche a provare un senso di torpore fastidioso.

Grazie del sostegno. A risentirci
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Utente
Utente
Gentile dottore, da ieri sono passata ad 1 compressa al giorno di Daparox, mantenendo costati il numero delle gocce di En che le avevo detto.

La notte ho ripreso a dormire serenamente, però durante il giorno ho un forte senso di abbattimento (non tristezza), mista a debolezza fisica con andamento ondulatorio, molta confusione mentale, non riesco a concentrarmi, e una sonnolenza molto accentuata, che mi porta a sforzarmi per fare tutto.

Non parliamo di uscire di casa, mi sembra impossibile.

Diciamo che è scomparso l'aspetto nevrotico, ma è comparso un rallentamento psico-motorio.

Senza tener conto della pressione che si è alzata notevolmente (stamattina avevo 159/98).

E' normale tutto ciò? I dosaggi sono corretti?

Mi dia una risposta.
Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Deve attendere almeno 4 settimane dall'inizio del dosaggio di 1 compressa intera.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore,

torno a scriverle per dirle che la situazione all'interno delle mura di casa risulta abbastanza tranquilla, a meno della mattina quando ho terminato le faccende domestiche, avverto un certo vuoto legato soprattutto alla difficoltà di poter riprendere la vita fuori di casa.

Sono due giorni che mi sono sforzata di andare al supermercato vicino casa, dove andavo abitualmente e devo dirle che ho provato una forte confusione mentale, ma soprattutto quasi problemi di messa a fuoco della vista, però non la voglia di scappare, per non parlare della guida della macchina dove ho usato vari sistemi per distrarmi dalla situazione.

Tutto ciò mi crea una grande sfiducia in me stessa e nella ripresa.

Le chiedo è troppo presto dopo solo 15 giorni fare questi tentativi?
Non sarebbe il caso di avviare già una psicoterapia di sostegno?

La ringrazio sin d'ora della sua cortese risposta.
A risentirla.
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