I miei familiari, dicendo loro che si tratta

Buongiorno,
lo scorso agosto sono ricaduta in depressione per la quarta volta nella mia vita dal 1997, per la quale mi ero sempre rifiutata di farmi curare.Aspettavo che passasse per ricominciare a vivere normalmente.Ma dall'ultimo episodio, molto violento, mi sono decisa a vedere uno psichiatra, in quanto questa patologia pregiudica sempre più i miei rapporti sociali e lavorativi.Infatti ero talmente depressa che non riuscivo più ad affrontare il quotidiano, alzarmi dal letto o fare le cose più semplici.Avevo anche pensieri suicidi, ma senza attuazione.Lo psichiatra già dalla prima seduta mi ha diagnosticato il Disturbo bipolare tipo II, minimizzando con i miei familiari, dicendo loro che si tratta di depressione.Comunque mi ha prescritto inizialmente per 15 gg: Sulamid, xeristar 30 mg per 7gg, poi xeristar 60 mg e lamictal 25mg. Io so che il disturbo bipolare è una patologia abbastanza grave, da cui non si guarisce definitivamente.Ho riflettuto sui precedenti episodi, ma non ho riscontrato, tra un episodio e l'altro, alcun sintomo descritto della ipomania. Alla visita di controllo gli ho chiesto delucidazioni e mi ha risposto che è una depressione maggiore ricorrente facilmente associabile al disturbo bipolare tipo II. Esiste tale diagnosi? Ora, dopo 15 gg ha tolto il Sulamid, prendo ancora xeristar 60mg e ora Lamictal 50mg. So che è troppo presto per verificarlo, ma è una terapia utile? Io mi sento ancora apatica, nonostante mi sia alzata dal letto, non riesco a fare nulla e mi sento molto nervosa.Ho letto che lo xeristar non è indicato nella cura del disturbo bipolare , è cosi? mi consigliate di cambiare psichiatra? e la psicoterapia mi aiuterebbe da sola?
Grazie e buon weekend.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

la diagnosi va discussa con il suo psichiatra, credo in modo ancora piu' chiaro di quanto ha gia' fatto.
Per quanto riguarda il trattamento, potrebbe anche andare bene, dipende da lei come rispondera' ma deve attendere almeno un altro paio di settimane.

Per avere diagnosi di disturbo bipolare comunque devono essere rispettate alcune condizioni e comunque deve avere presentanto almeno un episodio ipomaniacale (come da disturbo bipolare II).

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,
tale diagnosi "depressione maggiore ricorrente" associata a disturbo bipolare II non esiste. Sono due diagnosi alternative, cioè o si tratta di A o si tratta di B. Il disturbo bipolare II comprende episodi depressivi maggiori ricorrenti, ma in primo luogo comprende episodi eccitatori minori. Non so dirle se vi siete spiegati male o se c'è una confusione diagnostica di fondo.
L'ipomania è improbabile che qualcuno la riferisca come sintomo di disturbo, è un fenomeno che di regola è descritto come "benessere", e come condizione desiderabile. Il fatto che sia a maggior rischio di comportamenti impulsivi e superficialità di giudizio non è percepito in genere dal paziente come un problema in sé. Biologicamente però ipomania e depressione sono legati in un circolo unico, per cui il disturbo non si tratta a seconda della fase, ma in funzione di una prevenzione dei cicli.
Il lamictal è un farmaco anti-bipolare (a quella dose forse no, ma presumo sia una dose iniziale, perché in genere si aumenta piano piano per il rischio di una particolare reazione cutanea). Gli antidepressivi si possono usare, alcuni li usano sempre se la fase è depressiva, altri preferiscono minimizzarne l'uso se non sono strettamente necessari. Dopo 15 gg gli antidepressivi in genere non hanno ancora fatto alcun effetto apprezzabile, ma questo non è strano.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
concordo con il collega Pacini sul problema della diagnosi; in realtà la depressione ricorrente e il disturbo bipolare II sono due disturbi che non possono coesistere, perchè la presenza di episodi ipomaniacali esculde la prima ed è invece necessaria per la diagnosi del secondo. Per quanto riguarda la terapia, concettualmente non èsbagliata anche se andrà verificata la reale efficacia della duloxetina nel suo caso e del lamictal a questo dosaggio. Per quanto riguara la psicoterapia, in genere i disturbi dell'umore si giovano della terapia cognitivo-comportamentale associata alla terapia farmacologica, in misura maggiore rispetto alla sola psicoterapia o alla sola farmacoterapia. La psicoterapia da sola può essere utile ma richiede un tempo sensibilmente maggiore rispetto all'associazione con la terapia farmacologica. Perchè soffrire più a lungo quando ci sono i mezzi per stare meglio prima?
Le faccio il mio in bocca al lupo
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#4]
Utente
Utente
Buonasera e grazie delle tempestive risposte. Aspetterò di vedere maggiori risultati e chiederò delucidazioni. Da quello che scrivete sembre una cura per il disturbo bipolare ( Infatti il medico mi ha già anticipato che il lamictal sarà aumentato gradatamente). Ma anche se io non fossi obiettiva riguardo ai periodi "normali",(ma mi sono confrontata anche con amici e parenti- io di solito sono un tipo introverso), il medico non dovrebbe accertare e valutare anche la fase di ipomania, prima di dare tale diagnosi? So che alcune persone hanno aspettato anni prima di essere diagnosticati come bipolari.
Scusate per la mia apprensione, ma questa notizia mi ha sconvolto e mi spaventa l'idea di dover affrontare anni di psicofarmaci, senza la certezza di guarire del tutto.
Cari Saluti
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
L'ipomania si valuta restrospettivamente, un tempo si "aspettava" e si correggeva il tiro nel caso. Oggi si sa a cosa corrisponde nel racconto del paziente, il quale fisiologicamente non dice di solito "ero troppo contento" "stavo troppo bene" o "facevo troppe cose", perché l'elevazione d'umore non è registrata come un problema su cui intervenire, mentre la flessione, anche se minima, sì. Nel bipolare questo è il fulcro dell'adattamento alla stabilità dell'umore.
[#6]
Utente
Utente
Dr Pacini, capisco il suo intervento, anche se non mi identifico nel " ero troppo contento" o " stavo troppo bene", ma semplicemente affrontavo la vita in modo razionale, con alti e bassi che possiamo avere tutti. Ad ogni modo sto continuando la cura prescritta e negli ultimi tempi sono sempre più apatica, senza voglia di fare nulla o vedere nessuno, non ho prospettive e mi sento intellettualmente appiattita.mi sto chiudendo di nuovo in me stessa. Ma è normale? eppure lo xeristar dovrebbe cominciare a dare i suoi effetti. Avete delle risposte?
grazie
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Non ci siamo capiti. Ovviamente non si identificherebbe comunque nel "ero troppo contento" o "stavo troppo bene", proprio questo volevo dire. Rilegga meglio il discorso sull'ipomania.
Anche qui ho paura che ci perdiamo in domande un pò inutili anziché semplificare la situazione. "Ma è normale ?" -che cosa ? essere depressi ? che domanda è ? Oppure è normale non rispondere allo xeristar (e allora perché esisterebbe ?).
Secondo me il punto centrale è avere aspettative in rapporto alla propria diagnosi.
Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

Leggi tutto