Paura del suicidio, dell'essere posseduto
Salve, dottori. Non so davvero da dove iniziare. Comincio col dire che sono un ragazzo di appena 19 anni. Mi sono diplomato lo scorso Giugno e da due mesi ho appena cominciato a frequentare l’Università, nonostante io sia indeciso sulla scelta della Facoltà, sperando che abbia preso la scelta giusta. Parto da un premessa molto semplice, sono sempre stato una persona tremendamente timida e insicura. Non ho mai avuto amici con cui uscire, sono sempre stato un ragazzo da scuola-casa/computer, con pochi interessi ma molto speranza. Speranza che un giorno potessi cambiare. Questa situazione non mi ha mai provocato angoscie varie, quanto tristezza e invidia, ma giusto ogni tanto quando girovagavo su Facebook. Mai avuti veri attacchi di ansia o disturbi di personalità. Detto ciò, è da una settimana che credo di soffrire di disturbi ossessivi riguardanti la paura del suicidio, della morte, della depressione e dell’essere posseduto da un demonio (quest’ultima ogni tanto si accentua di più). Tutto è iniziato dopo che sono stato una settimana chiuso in casa. Una mattina difatti, nel giorno di Halloween, mi sono svegliato con un po’ di ansia dovuta principalmente a due incubi fatti la mattina. Nel primo sognavo di gettarmi dal mio balcone di casa, nel secondo (anche se non credo che fosse stato realmente un sogno, forse solo un pensiero mattutino) ho sognato qualcuno che mi diceva di avere possesso di me (c’è da dire che il giorno prima avevo visto una scena dell’esorcista). Da quel giorno ho la costante paura di impazzire e buttarmi realmente dal balcone oppure di essere depresso (vedo e sento il mondo diverso) o addirittura di essere in possesso di un demonio che vuole portarmi al suicidio. I primi due giorni sono stati durissimi, avevo molta ansia. Andando all’università l’ansia è sparita, almeno fino a ieri. Non ho avuto infatti grandi attacchi di ansia in questi giorni, mangio e dormo tranquillamente…ma il pensiero è lì. Ho paura di soffrire di depressione e vedo il mondo diverso, ho paura di essere posseduto e suicidarmi. La paura della possessione penso che sia nata qualche mese fa dopo un avvicinamento alla religione in relazione a un episodio successo con Padre Pio. Affermo inoltre di essere una persona molto suggestiva, quando ho paura mi metto a leggere su Internet. Da un lato mi rassicura, dall’altro no. Ieri vedevo il telegiornale per via dell’attentato a Parigi, decido di cambiare canale e mi imbatto su italia uno in un servizio delle Iene. La curiosità mi assale, lo guardo per pochi minuti e mi agito quando avverto alcuni sintomi della donna presunta indemoniata, tipo dolori ai reni o al fondoschiena. Poi sono andato su Internet a leggere alcune cose ed è peggiorato. Questa notte infatti ho dormito male. Di solito mi tranquilizza molto parlarne con mia madre. Lei è molto tranquilla, sa che sono una persona che si lascia molto condizionare. Lei pensa che sia frutto del cambiamento e di alcuni turbamenti riguardanti la scelta universitari. Non ha tutti i torti, perché a me manca tantissimo la scuola. Era un posto dove in qualche modo mi sentivo protetto. Mi mancano i compagni, professori, lo studiare ogni giorno, i voti, l’alzarsi presto la mattina. Insomma, tutto! C’è da dire che ricordo di aver avuto ansia (anche se in modo diverso) anche quando sono passato dalle elementari alle medie o dalle medie alle superiori. Ecco perché mia madre è tranquilla. Diciamo che ho sempre avuto questa paura di crescere (Fidanzamento, Anniversario, Anello, Matrimonio, Figli, Vecchiaia, Morte). Ho paura di crescere, è vero. Inoltre c’è da dire che sono mesi, precisamente dall’estate, che sono impegnato in quasi attività nulle. Sto in casa perché non so che fare o con chi uscire, non perché lo voglia io. E in casa non faccio niente, non ho ancora cominciato a studiare, non ho la mente impegnata, ecco perché mi concentro su questo problema, accentuandolo. Però non capisco perché a questi problemi il mio cervello risponde con pensieri brutali! Ora, i miei non mi pagherebbero mai uno psicologo…penso di voler andare da uno dell’Asl anche se mia madre non è convinta sia perché pensa che non ho niente sia perché lo considera inutile. Vi scrivo perché cerco fonte di rassicurazione in primis. Vi prego, so che molti di voi mi scriveranno di andare da uno psico-terapeuta però mi piacerebbe avere qualche consiglio, magari anche una rassicurazione, che è tutto frutto della mia mente e che non ho niente di grave…
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Gentile utente,
quello che lei descrive potrebbe essere frutto di ansia legata ai cambiamenti di vita che sta attraversando. Tuttavia potrebbe essere opportuno parlarne con uno specialista che possa cogliere anche ciò che da poche righe scritte sul pc non traspare e che possa tranquillizzarla confermando che effettivamente le sue preoccupazioni sono di natura ansiosa. Se necessario lo specialista valuterà una eventuale terapia farmacologica. Può rivolgersi al centro di salute mentale della sua zona di residenza.
Cordiali saluti
quello che lei descrive potrebbe essere frutto di ansia legata ai cambiamenti di vita che sta attraversando. Tuttavia potrebbe essere opportuno parlarne con uno specialista che possa cogliere anche ciò che da poche righe scritte sul pc non traspare e che possa tranquillizzarla confermando che effettivamente le sue preoccupazioni sono di natura ansiosa. Se necessario lo specialista valuterà una eventuale terapia farmacologica. Può rivolgersi al centro di salute mentale della sua zona di residenza.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Va bene se inizialmente mi rivolgo da uno psicologo pubblico giusto per esaminare il problema e vedere se realmente, come anche io credo, siano semplici suggestioni dovute all'ansia e legate al cambiamento di vita? O pensa che sia più doveroso rivolgermi subito da uno psichiatra pubblico? Effettivamente l'idea che debba subito fare affidamento a una così tale figura e che un giorno possa davvero fare assunzione di farmaci mi spaventa un bel po'...solo l'idea di dover subito entrare nel centro di salute mentale mi mette profonda ansia...sarebbe come dichiarare ufficialmente di avere qualcosa che non va
[#3]
Gentile utente,
quello di cui lei ha paura sono soltanto inutili pregiudizi. Lo psichiatra non è una figura pericolosa o spaventevole, è un medico specialista che valuta i problemi che gli vengono posti e consiglia la strada da seguire. Se non vi sono presupposti per terapie o altri interventi allora lo specialista non consiglierà alcun intervento. Se vi sono i presupposti per una terapia farmacologica, rimandare o sperare che il problema si risolva da sè non aiuterà, anzi, spesso contribuisce a ritardare il ricorso a cure efficaci. Lo psicologo dovrebbe fare altrettanto, ossia consigliare un trattamento se vi sono i presupposti. Il trattamento può essere psicoterapico o farmacologico. Anche lo psicologo competente in materia sa ravvisare la necessità di un supporto farmacologico. Dunque la distinzione tra psicologo e psichiatra sulla base di un pregiudizio completamente erroneo non è accettabile, almeno da parte mia, considerato che siamo nel 2015 (quasi 2016) in un Paese che vorrebbe definirsi civile. Il centro di salute mentale altro non è che un servizio ambulatoriale della asl dove si erogano prestazioni specialistiche inerenti il benessere psicologico delle persone e che possono essere visite psichiatriche, consulenze, visite per certificazioni, consulenze psicologiche, test diagnostici o di personalità, percorsi di psicoterapia o di sostegno psicologico, etc. Non credo che si tratti di luoghi abominevoli o dove entrando si ammette una determinata patologia. Sarebbe come entrare dal cardiologo e ammettere di aver avuto un infarto?
Ci tenevo a puntualizzare questi aspetti, poi la scelta spetta a lei, una volta ricevute le informazioni può scegliere in maniera consapevole a chi rivolgersi. Può anche scegliere di non rivolgersi a nessuno e aspettare valtando cosa accadrà.
Ci aggiorni se vuole.
Cordiali saluti
quello di cui lei ha paura sono soltanto inutili pregiudizi. Lo psichiatra non è una figura pericolosa o spaventevole, è un medico specialista che valuta i problemi che gli vengono posti e consiglia la strada da seguire. Se non vi sono presupposti per terapie o altri interventi allora lo specialista non consiglierà alcun intervento. Se vi sono i presupposti per una terapia farmacologica, rimandare o sperare che il problema si risolva da sè non aiuterà, anzi, spesso contribuisce a ritardare il ricorso a cure efficaci. Lo psicologo dovrebbe fare altrettanto, ossia consigliare un trattamento se vi sono i presupposti. Il trattamento può essere psicoterapico o farmacologico. Anche lo psicologo competente in materia sa ravvisare la necessità di un supporto farmacologico. Dunque la distinzione tra psicologo e psichiatra sulla base di un pregiudizio completamente erroneo non è accettabile, almeno da parte mia, considerato che siamo nel 2015 (quasi 2016) in un Paese che vorrebbe definirsi civile. Il centro di salute mentale altro non è che un servizio ambulatoriale della asl dove si erogano prestazioni specialistiche inerenti il benessere psicologico delle persone e che possono essere visite psichiatriche, consulenze, visite per certificazioni, consulenze psicologiche, test diagnostici o di personalità, percorsi di psicoterapia o di sostegno psicologico, etc. Non credo che si tratti di luoghi abominevoli o dove entrando si ammette una determinata patologia. Sarebbe come entrare dal cardiologo e ammettere di aver avuto un infarto?
Ci tenevo a puntualizzare questi aspetti, poi la scelta spetta a lei, una volta ricevute le informazioni può scegliere in maniera consapevole a chi rivolgersi. Può anche scegliere di non rivolgersi a nessuno e aspettare valtando cosa accadrà.
Ci aggiorni se vuole.
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Va bene, scusi per l'errore e la ringrazio per il ragguaglio. Penso che da domani cercherò anzitutto di ricominciare a praticare una vita regolare concentrandomi in primis sull'università e non solo (accantonando l'idea ''scuola'', posto nella quale mi sentivo stimolato e protetto). Credo che uno dei motivi di questo stato sia la noia dovuta principalmente allo stare fisso in casa senza far nulla, sempre davanti a un computer (e non per via di tristezza o stanchezza, ma perché non ho molti amici con cui uscire). Noia che mi porta continuamente a prestare attenzione su questo problema. Cercherò anche di dormire nelle giuste ore. Da quanto è finita la scuola sono solito infatti andare a dormire tardi la notte verso le 3.00 (non per insonnia, ma per mia scelta) per poi svegliarmi a mezzogiorno nei giorni dove non vi è università (venerdì, sabato, domenica) oppure svegliarmi presto quando vado all'uni e dormire il pomeriggio per 4-5 ore, il che mi porta a non avere sonno la notte e ad addormentarmi tardi. Vediamo un po', fino ad ora ho riscontrato problemi di ansia, ma non eccessivamente. Solo paura. Qualora nelle prossime settimane non dovessero presentarsi miglioramenti, provvederò nella richiesta della consultazione di uno psicologo.
Vi terrò aggiornati.
Saluti :)
Vi terrò aggiornati.
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13.6k visite dal 14/11/2015.
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