Doc da relazione, depressione e contraccettivi
Buongiorno,
Scrivo per chiedere un consulto riguardo il problema che mi sta affliggendo da mesi a questa parte.
In giugno ho cominciato ad assumere Nuvaring sotto consiglio del mio ginecologo, dopo avergli fatto notare come la pillola che avevo precedentemente assunto mi avesse causato squilibri a livello d'umore.
Sin da subito, ho cominciato ad avvertire pensieri strani che prima non avevo avuto, come appunto "se non amassi abbastanza il mio ragazzo? Se finissi col tradirlo? Se non fossi fatta per stare con lui?". Ho indagato un po' e ho scoperto che questo combaciava con la descrizione del DOC da relazione (ho sofferto di DOC anche in periodi precedenti, spesso in estate).
Pensando che appunto fossero i miei soliti problemi estivi, ho continuato l'assunzione di Nuvaring, notando degli alti e bassi. Ad agosto mi ero un po' tranquillizzata, finché con l'arrivo di settembre non si sono scatenate le ossessioni in modo forte e continuativo. Ho iniziato con l'anello di settembre ma resistendo solo per due settimane.
Dopo aver tolto l'anello, le cose andavano lievemente (giusto un pochino) meglio.
Nel frattempo ho provato ad assumere Xanax per qualche giorno: prendevo un quarto di pastiglia al giorno ma senza risultati.
Con l'avvicinarsi del ciclo, però, le cose hanno ricominciato a sprofondare nuovamente: sensazione di distacco dalla realtà, perdita di emozioni, tristezza, incapacità di guardare al futuro.
Una volta arrivato il ciclo, special modo negli ultimi tre giorni, le cose sono diventate ingestibili, con ansia continua e altrettanti pianti e pensieri suicidi.
Il problema del DOC (che mi è stato diagnosticato da uno psichiatra), sommato a questa sorta di apatia, pensieri suicidi ed immensa tristezza, mi portano a non ragionare più con lucidità e a pensare che in realtà l'unica soluzione sia abbandonare la mia relazione, la mia famiglia, visto che non riesco ad essere felice in alcun modo e non riesco a trovare alcun sollievo. Sostanzialmente non riesco più a scindere il DOC dalla realtà e non ho idea di come poterne venire fuori...
Vi chiedo quindi un consiglio su come poter fare per trovare una soluzione a questo problema che sta diventando sempre più ingestibile.
Attendo con ansia una risposta e ringrazio calorosamente in anticipo
Scrivo per chiedere un consulto riguardo il problema che mi sta affliggendo da mesi a questa parte.
In giugno ho cominciato ad assumere Nuvaring sotto consiglio del mio ginecologo, dopo avergli fatto notare come la pillola che avevo precedentemente assunto mi avesse causato squilibri a livello d'umore.
Sin da subito, ho cominciato ad avvertire pensieri strani che prima non avevo avuto, come appunto "se non amassi abbastanza il mio ragazzo? Se finissi col tradirlo? Se non fossi fatta per stare con lui?". Ho indagato un po' e ho scoperto che questo combaciava con la descrizione del DOC da relazione (ho sofferto di DOC anche in periodi precedenti, spesso in estate).
Pensando che appunto fossero i miei soliti problemi estivi, ho continuato l'assunzione di Nuvaring, notando degli alti e bassi. Ad agosto mi ero un po' tranquillizzata, finché con l'arrivo di settembre non si sono scatenate le ossessioni in modo forte e continuativo. Ho iniziato con l'anello di settembre ma resistendo solo per due settimane.
Dopo aver tolto l'anello, le cose andavano lievemente (giusto un pochino) meglio.
Nel frattempo ho provato ad assumere Xanax per qualche giorno: prendevo un quarto di pastiglia al giorno ma senza risultati.
Con l'avvicinarsi del ciclo, però, le cose hanno ricominciato a sprofondare nuovamente: sensazione di distacco dalla realtà, perdita di emozioni, tristezza, incapacità di guardare al futuro.
Una volta arrivato il ciclo, special modo negli ultimi tre giorni, le cose sono diventate ingestibili, con ansia continua e altrettanti pianti e pensieri suicidi.
Il problema del DOC (che mi è stato diagnosticato da uno psichiatra), sommato a questa sorta di apatia, pensieri suicidi ed immensa tristezza, mi portano a non ragionare più con lucidità e a pensare che in realtà l'unica soluzione sia abbandonare la mia relazione, la mia famiglia, visto che non riesco ad essere felice in alcun modo e non riesco a trovare alcun sollievo. Sostanzialmente non riesco più a scindere il DOC dalla realtà e non ho idea di come poterne venire fuori...
Vi chiedo quindi un consiglio su come poter fare per trovare una soluzione a questo problema che sta diventando sempre più ingestibile.
Attendo con ansia una risposta e ringrazio calorosamente in anticipo
[#1]
Gentile utente,
quello che ci racconta non sono solo sintomi di un disturbo ossessivo-compulsivo (ammesso che ce ne siano, quei dubbi sulla sua relazione non configurano un DOC, per i quali sono richiesti dei criteri ben precisi), ma sintomi appartenenti alla sfera affettiva ossia dell'umore.
Sta facendo, a parte lo xanax sporadicamente che sarebbe meglio non assumere senza una indicazione medica, visto il potenziale d'abuso e dipendenza, una terapia psicofarmacologica?
cordiali saluti
quello che ci racconta non sono solo sintomi di un disturbo ossessivo-compulsivo (ammesso che ce ne siano, quei dubbi sulla sua relazione non configurano un DOC, per i quali sono richiesti dei criteri ben precisi), ma sintomi appartenenti alla sfera affettiva ossia dell'umore.
Sta facendo, a parte lo xanax sporadicamente che sarebbe meglio non assumere senza una indicazione medica, visto il potenziale d'abuso e dipendenza, una terapia psicofarmacologica?
cordiali saluti
Dr. Giuseppe Quaranta
giuseppe.quarant@gmail.com
[#2]
Ex utente
Xanax l'ho assunto in quella quantità per circa una settimana e mezza, scemando poi a un ottavo per uno-due giorni.
Non lo assumo più da settimane.
Prendo una pastiglia di magnesio al giorno, null'altro, vista la mia avversione e attenzione ai farmaci.
Non ho alcuna terapia prescritta al momento.
Per quanto riguarda il DOC, ho sofferto anche in passato di questo disturbo e noto tutt'ora molte affinità a livello di "sensazioni".
I pensieri più ricorrenti sono quello di poterlo tradire, di non amarlo, di fare questi pensieri perché in realtà non lo amo, mentre invece si rivela l'unica persona in grado di farmi stare bene.
Ho letto alcune testimonianze di altre persone dockate e noto molte somiglianze con il mio problema. Ho letto anche parte di un libro intitolato The Imp of the Mind e ho trovato anche lì parecchi dei miei sintomi, come ad esempio il fatto di crearsi un problema che ti torturi qualora invece stia andando tutto bene nella realtà effettiva delle cose.
Mi potrebbe spiegare meglio cosa intende per "sintomi appartenenti alla sfera affettiva"?
Se ha altre cose da aggiungere, ascolto avidamente, grazie
Non lo assumo più da settimane.
Prendo una pastiglia di magnesio al giorno, null'altro, vista la mia avversione e attenzione ai farmaci.
Non ho alcuna terapia prescritta al momento.
Per quanto riguarda il DOC, ho sofferto anche in passato di questo disturbo e noto tutt'ora molte affinità a livello di "sensazioni".
I pensieri più ricorrenti sono quello di poterlo tradire, di non amarlo, di fare questi pensieri perché in realtà non lo amo, mentre invece si rivela l'unica persona in grado di farmi stare bene.
Ho letto alcune testimonianze di altre persone dockate e noto molte somiglianze con il mio problema. Ho letto anche parte di un libro intitolato The Imp of the Mind e ho trovato anche lì parecchi dei miei sintomi, come ad esempio il fatto di crearsi un problema che ti torturi qualora invece stia andando tutto bene nella realtà effettiva delle cose.
Mi potrebbe spiegare meglio cosa intende per "sintomi appartenenti alla sfera affettiva"?
Se ha altre cose da aggiungere, ascolto avidamente, grazie
[#3]
Quindi mi faccia capire, la diagnosi di DOC se l'è fatta lei da sola? leggendo libri? o confrontandosi?
Così come una rondine non fa primavera, così un sintomo di tipo ossessivo non configura un disturbo ossessivo-compulsivo.
Sintomi della sfera affettiva intendo quelli che ha elencato: apatia, pensieri suicidi ed immensa tristezza...
Si rivolga a uno specialista psichiatra e faccia quanto prima una visita psichiatrica senza fare autodiagnosi o autoterapia, rischia di fare pasticci e cronicizzare un quadro che potrebbe giovare di un trattamento.
Cordiali saluti
Così come una rondine non fa primavera, così un sintomo di tipo ossessivo non configura un disturbo ossessivo-compulsivo.
Sintomi della sfera affettiva intendo quelli che ha elencato: apatia, pensieri suicidi ed immensa tristezza...
Si rivolga a uno specialista psichiatra e faccia quanto prima una visita psichiatrica senza fare autodiagnosi o autoterapia, rischia di fare pasticci e cronicizzare un quadro che potrebbe giovare di un trattamento.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
Gentile dottore,
Se può essere d'aiuto ho ragionato un po' su quali possano essere le cause alla radice del mio problema.
La mia precedente relazione era per me soffocante, vivevamo come due anziani e la paura di vivere così mi attanaglia ancora oggi, portandomi a cercare di" respirare" in qualche modo, sentendomi in pericolo perché temo che la continua richiesta di presenza da parte del mio ragazzo -voluta anche da me per carità- mi fa temere che ci stiamo relegando e invecchiando prima del tempo.
Con i progetti a lungo termine sento il duplice impulso di resistere per realizzarli e dall'altro mi compare il timore "ma se ci lasciassimo prima di arrivarci?".
A volte sento come se il mio partner mi chiedesse un obbligo che io magari non sono in grado di rispettare e vorrei tanto tornare agli inizi in cui vivevo la relazione con spensieratezza e senza crearmi problemi di alcun genere.
Sarà che sono anche giovane, ma sia io che il mio partner temiamo una mia incapacità di sost di r una qualsiasi relazione un po' più seria.
Io vorrei tanto poter vivere con serenità questo rapporto, ma non capisco come poter fare per risolvere questa paura, visto anche che lui ha molto bisogno di una persona presente e io tengo a lui e non vorrei perderlo... Ma appunto, a volte sento come se stessi soffocando, senza cognizione di causa...
Se può essere d'aiuto ho ragionato un po' su quali possano essere le cause alla radice del mio problema.
La mia precedente relazione era per me soffocante, vivevamo come due anziani e la paura di vivere così mi attanaglia ancora oggi, portandomi a cercare di" respirare" in qualche modo, sentendomi in pericolo perché temo che la continua richiesta di presenza da parte del mio ragazzo -voluta anche da me per carità- mi fa temere che ci stiamo relegando e invecchiando prima del tempo.
Con i progetti a lungo termine sento il duplice impulso di resistere per realizzarli e dall'altro mi compare il timore "ma se ci lasciassimo prima di arrivarci?".
A volte sento come se il mio partner mi chiedesse un obbligo che io magari non sono in grado di rispettare e vorrei tanto tornare agli inizi in cui vivevo la relazione con spensieratezza e senza crearmi problemi di alcun genere.
Sarà che sono anche giovane, ma sia io che il mio partner temiamo una mia incapacità di sost di r una qualsiasi relazione un po' più seria.
Io vorrei tanto poter vivere con serenità questo rapporto, ma non capisco come poter fare per risolvere questa paura, visto anche che lui ha molto bisogno di una persona presente e io tengo a lui e non vorrei perderlo... Ma appunto, a volte sento come se stessi soffocando, senza cognizione di causa...
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 11.3k visite dal 12/11/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.