Un caso di depressione non familiare

Egregi dottori, volevo porVi una questione: non avendo tra i miei famigliari, almeno che io sappia, casi di depressione, è possibile che io l'abbia comunque sviluppata? Da quel che ho capito, la depressione è una condizione multifattoriale, ma ho letto anche che i geni hanno un ruolo primario nell'insorgenza del disturbo. Vi riassumo, per completezza, la mia storia: sono un ragazzo di 20 anni, studio medicina e da un anno sono in cura per un disturbo ansioso depressivo. Circa quattro anni fa, infatti, ho iniziato a notare un progressivo ma inesorabile abbassamento del tono dell'umore. Solo dopo un paio d'anni però ne ho parlato con i miei, poiché erano insorti disturbi d'ansia debilitanti. Mi sono quindi rivolto ad uno psicologo, ma dopo 6 mesi di psicoterapia (cognitivo-comportamentale) le cose sono addirittura peggiorate. La fine della scuola (con l'incubo della maturità, durante la quale i disturbi d'ansia mi hanno distrutto psicologicamente ma anche fisicamente) e il trasferimento in un'altra città, per studiare come fuori sede, sono stata la goccia che hanno fatto traboccare il vaso: l'umore è ulteriormente calato, piangevo senza motivo e mi sentivo spacciato. Dunque, dopo solo dieci giorni, ho fatto ritorno a casa e ho consultato uno specialista che mi ha fatto la diagnosi di disturbo ansioso-depressivo. Ho iniziato una terapia farmacologica con paroxetina e, successivamente, betabloccanti (per i sintomi fisici dell'ansia). Dopo 6-7 settimane dall'assunzione di paroxetina a dosaggio terapeutico, ho iniziato ad avvertire i primi benefici sull'umore. Di fatto ora, fortunatamente, sto abbastanza bene e ho intrapreso un percorso psicoterapico per risolvere alcuni problemi mai affrontati.
Dunque, premesso che ho sempre avuto un temperamento depressivo, è possibile che io abbia sviluppato tutte queste problematiche senza avere parenti che abbiano mai avuto questi problemi?
Mia madre è molto ansiosa, ma mi ha detto di non aver mai sofferto di depressione o disturbi d'ansia invalidanti. Tra l'altro fin da piccolo ho sofferto di disturbo ossessivo compulsivo. Proprio questo mi ha portato a convincermi del fatto che in qualche modo la mia sia una condizione genetica, pur non avendo, come detto, parenti con questi disturbi (ripeto, che io sappia).

Mi scuso per la prolissità, ma mi piacerebbe avere un Vostro parere. In qualche modo mi spaventa l'idea che questi disturbi, in futuro, possano ripresentarsi o addirittura aggravarsi (proprio per questa presunta mia predisposizione genetica, di cui sono ormai fortemente convinto).
Grazie per le eventuali risposte.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Non è inusuale che anche se non ha familiarità possa avere questo tipo di patologie.

Non necessariamente va riportato un fattore genetico in quanto i fattori ambientali agiscono in modo più deciso sull'insirgenza di sintomi.

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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
Lei racconta che la Sua depressione è iniziata circa quattro anni fa con un graduale abbassamento del tono dell'umore (all'apparenza) senza causa apparente.
Nel Suo albero familiare, a quanto sembra, non si ravvisano casi clinici analoghi.
Lei però racconta, altresì, che ha sempre avuto un temperamento depressivo.
Forse il punto è proprio questo.
Cioè bastano, in tali casi, vissuti soggettivi esperiti con notevole partecipazione affettiva, che da iniziali segni di somatizzazione si possa inconsapevolmente poi transitare verso una graduale e franca forma depressiva, vissuta con sentimenti di tristezza, di abbattimento e di "arresto temporale".
Ritengo, pertanto, che per variabili fattori esterni intervenuti, quali la maturità o il fatto di cambiare città per gli studi, Lei possa avere strutturato quella che un tempo veniva definita "Depressione Reattiva", significandone, appunto, la sua dipendenza e la sua causa da problematiche ambientali-emozionali.
Lei stesso ci dice che, in atto, è sotto psicoterapia per alcuni problemi.
Non credo, pertanto, in assoluto che nel Suo caso si possa parlare di predisposizione genetica ma, al limite, di fattori di personalità che si può imparare a gestire e controllare.

Dr. Mario Zampardi

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
È anche possibile che essendo sua madre ansiosa possano essersi instaurati in lei atteggiamenti che in qualche modo ripetano i comportamenti di sua madre che per ella si evidenziano con l'ansia mentre per lei si manifestano con questi fenomeni depressivi.

Il trattamento con paroxetina ha indicazione nei suoi disturbi se mantenuto nel tempo ed a dosaggio terapeutico.

Faccia riferimento al suo psichiatra per le valutazioni rispetto ad eventuali variazioni future.

Per quanto attiene all'uso del beta bloccante, nel tempo potrebbe perdere efficacia e quindi il suo uso va valutato periodicamente
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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Vi ringrazio per le celeri risposte. Sottolineo che ho iniziato un percorso psicoterapico su consiglio dello psichiatra, in quanto, da sempre, ho avuto difficoltà a rapportarmi con le altre persone (sono infatti estremamente timido). Inoltre, il mio psichiatra, ha riconosciuto in me comportamenti troppo schematici e rigidi che, secondo il suo parere, andrebbero modificati.
Vi ringrazio ancora una volta per la Vostra disponibilità.